Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

18 agosto 2022.

Rassegna anno III/n. 225

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Sono trascorsi 175 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiuna Marina Petrillo.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

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I titoli

Afghanistan: Scoppiano le contraddizioni all’interno dei taliban. Ucciso dal movimento Mahdi Mujahed, un ex capo ribelle.

Palestina Occupata: Un giovane di 17 anni morto durante i rastrellamenti israeliani a Nablus.

Siria: La guerra truca sottotraccia. Ucciso da attacco con drone un altro combattente curdo.

Algeria: 26 morti nei roghi boschivi nell’est del paese, al confine della Tunisia.

Egitto: Liberati altri 25 detenuti amministrativi. Alaa Abdel Fattah rimane in carcere, malgrado i 139 giorni di sciopero della fame.

Le notizie

Afghanistan

Un ex capo taliban, mollah Mahdi Mojahed, è stato ucciso dal movimento. Le versioni sulle circostanze dello scontro armato sono contrastanti. Il portavoce del ministero degli esteri afghano ha parlato di sparatoria con le guardie di confine durante la fuga di Mojahed con destinazione il territorio iraniano. Il capo militare era un esponente della minoranza sciita Hazara e si era alleato con i taliban per i suoi interessi di clan nelle cave di carbone nella sua zona di origine. Suoi fedeli sostengono che Mojahed è riuscito a raggiungere il territorio iraniano, ma le autorità di Teheran lo hanno riconsegnato ai taliban che lo hanno eliminato a sangue freddo.  

La capitale afghana è stata oggetto di un nuovo attentato terroristico. Una bomba è esplosa all’interno di una moschea causando la morte di 20 fedeli e il ferimento di altri 40. L’attacco non è stato rivendicato.

Palestina Occupata

Continuano i rastrellamenti dell’esercito di occupazione israeliano in Cisgiordania. In diverse località sono stati effettuati degli arresti, ma gli scontri con le pietre contro i mitra sono avvenuti nel capo di Balata, nei pressi di Nablus. Nelle diverse città e villaggi palestinesi ci sono stati ieri 39 arresti. Particolarmente duri gli scontri a Nablus, nei pressi della tomba  del profeta Yussuf (Giuseppe). Un’incursione di coloni guidati dal deputato estremista Itmar Ben Gvir ha tentato di raggiungere il luogo di culto musulmano protetti dalle forze di occupazione. Negli scontri impari, i soldati israeliani hanno usato proiettili di guerra. Tra le decine di feriti arrivati in ospedale della città, un giovane di 17 anni è morto, colpito al petto.

Siria

I droni turchi sono tornati a colpire nel nord est della Siria, nella zona autonoma ad est dell’Eufrate. Un capo militare delle Forze Democratiche siriane è stato ucciso da un missile lanciato dal drone che ha colpito la sua auto. Sale così a 5 il numero dei combattenti curdi uccisi dall’esercito turco in una settimana. Ankara non ha ottenuto la luce verde per invadere il territorio orientale della regione autonoma, denominata dai curdi Rojava, ma sta compiendo attacchi quasi quotidiani, con droni e con l’artiglieria, per destabilizzare la zona, causando vittime soprattutto tra la popolazione civile.

Algeria

26 morti nei roghi dei boschi nella zona orientale del paese al confine con la Tunisia. Le fiamme hanno divorato oltre 600 ettari, assediando città e villaggi e causando l’interruzione delle comunicazioni in diversi nodi stradali. La protezione civile ha informato che ci sono ancora 39 focolai di fuoco e che le operazioni di spegnimento sono difficili a causa del vento. Lo scorso anno sono avvenuti roghi simili e le indagini hanno dimostrato l’origine dolosa del fuoco.

Egitto

È stata pubblicata dalla Commissione per l’amnistia la lista di 25 detenuti liberati ieri. Tra di loro vi è anche il giornalista Mohammed Abdallah in carcere dal 2019 con l’accusa di diffusione di notizie false, ma mai processato. Alaa AbdelFattah è ancora in carcere dopo 139 giorni di sciopero della fame. Sua sorella Sanaa Seif lo ha visitato ieri. Nel suo account social ha scritto: “Ieri ho visto Alaa per la prima volta da quando ha cominciato il suo sciopero della fame. Appariva debole, si sforzava di stare in piedi e si appoggiava al banco per sostenersi. I suoi occhi sembravano molto strani, annegati. Ero senza parole. È stato Alaa a dover cominciare la conversazione. Mi ha detto cose carine, e poi: “cosa c’è che non va? Hai un aspetto orribile”. E io risposto: anche tu. Subito dopo, entrambi siamo scoppiati a ridere, e anche a piangere un po’. Avevamo rotto il ghiaccio. La visita è durata 20 minuti, tutta dietro un vetro divisorio a causa del quale sono a malapena riuscita a sentire la sua voce attraverso il gracchiare dell’interfono. Non ho potuto abbracciarlo”. La detenzione preventiva è lo strumento del potere di Al Sissi di incutere paura nell’opposizione e nei media. Secondo i diversi organismi egiziani per la difesa dei diritti umani, nelle carceri sono stati rinchiusi 60 mila persone tra politici, giornalisti e attivisti.

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1 commento

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