Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

29 settembre 2022.

Rassegna anno III/n. 267

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Per ascoltare l’audio:                                                         

Le vignette sono QUI

Sono passati sette mesi di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

 Oggi mercoledì 29 settembre digiuna ancora ma volta Paolo Pignocchi.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Palestina occupata: Quattro uccisi a Jenin durante un rastrellamento israeliano.

Iraq: Attacco iraniano con droni sul Kurdistan.  

Libia: Le milizie in due anni hanno ucciso centinaia di civili libici e migranti.

Egitto: confermato l’arresto per un cantante e 4 studenti colpevoli di aver postato sui social video e eventi non graditi al regime.

Siria: Arresti e sequestro di beni nei confronti di decine di funzionari e imprenditori accusati per frode.

Kuwait: Si vota per il rinnovo del Parlamento nell’unica monarchia costituzionale del Golfo.

Le notizie

Palestina occupata

A Jenin in un rastrellamento delle forze di occupazione israeliane sono stati uccisi 4 giovani palestinesi ed almeno altri 40 feriti. In tutto il territorio occupato della Cisgiordania si sono avuti scontri tra l’esercito occupante e i giovani, che hanno lanciato pietre contro i mezzi corazzati israeliani. Una lotta impari che vede il mondo guardare dall’altra parte. Il rappresentante dell’UE nei territori palestinesi occupati invece di condannare l’aggressione israeliana a Jenin, ha invitato le parti a mantenere la calma e di un esasperare ulteriormente le violenze. Tradotto: i palestinesi non dovrebbero lanciare pietre.  

Iraq/Iran

Il paese dei due fiumi non ha pace. In Kurdistan, razzi iraniani hanno ucciso 9 persone e ferito altre decine. L’attacco partito dal territorio iraniano è stato compiuto con una decina di droni armati di missili telecomandati. Gli attacchi hanno colpito 4 campi ad est del capoluogo, Erbil, dove vivono profughi curdi iraniani fuggiti alla repressione. Il governo di Baghdad ha convocato l’ambasciatore di Teheran per protesta.

I Guardiani della Rivoluzione hanno rivendicato il bombardamento adducendo attività anti iraniane a partire dal Kurdistan iracheno in seguito al caso della morte di Mahsa Amini. In Iran, le manifestazioni proseguono per il 13esimo giorno consecutivo, con una dura repressione da parte della polizia.

La zona verde al centro di Baghdad è stata oggetto ieri al lancio di 7 razzi mentre si teneva la seduta del Parlamento. Sette feriti tra le forze di polizia che presidiavano l’area attorno alle sedi statali. Nella piazza Tahrir, non lontano dalla zona verde, si è tenuto un presidio dei seguaci di imam Sadr, che hanno tentato di attraversare un ponte per raggiungere il Parlamento, ma sono stati bloccati dalle forze di polizia. Altrimenti sarebbe stata una strage. Il bombardamento non è stato rivendicato. La seduta parlamentare ha votato contro le dimissioni del presidente della camera, Halaboussi, assegnando di fatto una fiducia rafforzata. Su 239 deputati presenti, hanno votato per il mantenimento dell’incarico 222. La crisi politica in Iraq è stata provocata dalla volontà dei partiti sciiti filo iraniani di non passare all’opposizione, ma addirittura rivendicano la nomina del premier malgrado che siano una minoranza. Dalle ultime elezioni è passato un anno, ma il paese è senza un capo dello Stato e un governo in carica.

Libia

Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale contro la Totura, in Libia dal 2020 al 2022 sono stati uccisi dalle milizie 581 civili, tra i quali 497 cittadini libici e 84 migranti di paesi diversi tra i quali siriani, sudanesi e nigeriani. I casi registrati non riguardano vittime di operazioni militari, ma sequestri con fini di riscatto, faide e vendette per motivi politici o ideologici. Nella sola città di Tarhouna sono state rinvenute diverse fosse comuni con decine di corpi, con mani e piedi legati, uccisi con una pallottola in testa.    

Egitto

La procura per la sicurezza dello Stato (Amn Dawla) ha prorogato l’arresto amministrativo per un cantante e quattro studenti universitari. I due procedimenti paradossali, risalenti allo scorso giugno, riguardano azioni culturali o goliardiche via social. Il cantante Amir Faheem Ahmed è stato arrestato per aver postato un video di una sua canzone vestito da ufficiale dell’esercito. Le parole della canzone sono del poeta popolare Ahmed Fouda Nejm, scomparso nel 2013. I quattro studenti invece sono stati internati perché hanno organizzato un evento goliardico intitolato “Batman Helwan” (Helwan è un quartiere industriale a sud del Cairo). Un innocente evento social, programmato per metà agosto, è diventato virale ed ha suscitato gli interessi di migliaia di persone, ma ha anche allertato la polizia che vi ha visto un tentativo di organizzare una manifestazione politica. I cinque arrestati devono rispondere alle accuse di appartenenza ad organizzazione terroristica, diffusione di notizie false e uso distorto dei social.

Siria

L’agenzia stampa ufficiale Sana ha pubblicato il rapporto del dipartimento centrale per il controllo e la revisione contabile sulle malversazioni di denaro pubblico nella gestione dei forni pubblici ad Aleppo. Sarebbero stati sottratti 38 miliardi di lire (circa 16 milioni di €). Sono stati arrestati decine di funzionari e imprenditori e sequestrati società e immobili. La corruzione dilagante ha toccato in questo caso la principale fonte di nutrimento della popolazione: il pane. Il monopolio statale del commercio della farina ha creato le condizioni per l’arricchimento di pochi a danno della collettività.

Kuwait

Si svolgono oggi le elezioni politiche, dopo l’ennesimo scioglimento anticipato del Parlamento. L’unica monarchia costituzionale nel Golfo da tempo è entrata in crisi politica per il rifiuto della famiglia reale (che esprime il primo ministro) di sottomettere l’azione esecutiva al controllo dell’opposizione. Ogni volta che i ministri sono chiamati a rispondere alle interrogazioni parlamentari, il premier si dimette e l’emiro scioglie il legislativo. Negli ultimi 10 anni si sono svolte 6 elezioni. Nell’ultimo parlamento, eletto nel dicembre 2020, l’opposizione ha vinto 24 seggi su un totale di 50. I candidati in questa tornata sono 330, tra i quali 50 donne.

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1 commento

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