Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
28 settembre 2022.
Rassegna anno III/n. 266
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Per ascoltare l’audio:
Le vignette sono QUI
Sono passati sette mesi di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi mercoledì 28 settembre digiuno di nuovo la collega Paola Caridi, coordinatrice della campagna promossa da Amnesty Int.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Iran: Arrestata Faiza Rafsanjani, figlia dell’ex presidente.
Egitto: Rinviato a novembre il processo di Patrick George Zaki.
Palestina Occupata: Tensione a Gerusalemme est per il divieto ai fedeli musulmani di compiere le preghiere nella moschea di Al-Aqsa.
Siria: Raids russi nella Badia siriana contro i covi dei jihadisti.
Libano: Convocato il Parlamento per l’elezione del capo dello Stato.
Arabia Saudita: Mohammed Bin Salman nominato primo ministro.
Le notizie
Iran
Le manifestazioni popolari stanno togliendo il sonno agli ayatollah. In oltre 80 città si stanno svolgendo incessantemente proteste con parole d’ordine forti, contro il regime e per i diritti delle donne. Lo slogan “Morte al dittatore” è diventato il simbolo unificante che riecheggia da una città all’altra. Il riferimento esplicito è alla guida spirituale iraniana, Khaminei. In diverse località del Kurdistan iraniano sono state cacciate le amministrazioni locali, imposte dal governo centrale. La repressione è altrettanto dura: è stata arrestata Faeza Rafsanjani, ex deputata e figlia dell’ex presidente iraniano. È accusata di incitamento alla rivolta contro la Repubblica Islamica. I moti di protesta sono partiti in seguito alla morte in carcere di una ragazza curda giovanissima, Mahsa Amini. Era stata arrestata dalla polizia religiosa “perché il copricapo obbligatorio (chador) non era regolare”.
Egitto
Il tribunale di Mansoura ha rinviato l’udienza per il processo di George Patrick Zaki al prossimo 29 novembre. La breve seduta non ha registrato novità se non la conferma delle accuse di diffusione di notizie false, per un articolo e post sulla discriminazione nei confronti dei copti egiziani. A novembre i legali di Zaki presenteranno gli argomenti della difesa. Lo studente dell’università di Bologna è stato arrestato all’aeroporto del Cairo, al momento del suo ritorno in patria, nel febbraio 2020 ed è stato rilasciato soltanto nel dicembre 2021, dopo 19 mesi di arresto preventivo. La campagna di solidarietà organizzata in Italia è servita a garantirgli la libertà, malgrado il divieto di espatrio.
È stato rilasciato su cauzione e con l’obbligo di dimora anche l’editore Yahia Fikri, della “Dar Maraya per la cultura e le arti”. La casa editrice ha pubblicato il libro “Quaderni di Primavera” di Alaa Abdulfattah (In Italiano è stato pubblicato con il titolo: “Non siete stati ancora sconfitti”). Il pretesto per l’arresto però ipocritamente era un altro: la presenza nei computer della casa editrice di copie di libri in formato pdf, in violazione del diritto d’autore. Domenica scorsa, un gruppo di agenti ha perquisito la casa editrice nel cuore della notte e poi ha accompagnato il direttore Fikri in commissariato. Una vendetta del potere che perseguita chiunque entri in contatto con Alaa AbdelFattah, il Gramsci egiziano, in carcere dal 2015 e in sciopero della fame dal 2 aprile. Al-Sissi lo vuole morto in solitudine. Invito dalla redazione Anbamed di aderire allo sciopero della fame a staffetta, proclamato in Italia da Amnesty International e coordinato dalla collega Paola Caridi.
Palestina Occupata
Per il terzo giorno consecutivo l’esercito di occupazione ha impedito l’arrivo dei fedeli musulmani alle moschee di Al-Aqsa a Gerusalemme est. La zona è aperta invece ai riti ebraici, sotto protezione militare. Ondate di coloni estremisti, che rivendicano il luogo di culto islamico definendolo il monte del tempio, sono state ammesse sotto la protezione militare. Ci sono stati forti momenti di tensione quando i militari hanno attaccato un gruppo di donne palestinesi in preghiera, che presidiavano da giorni la moschea. La polizia israeliana ha informato di aver arrestato 14 palestinesi in seguito agli scontri nei quartieri limitrofi.
Siria
Raids russi contro il deserto di Rassafa, nella provincia di Raqqa. Tre caccia hanno compiuto diverse azioni di bombardamento contro i covi dell’Isis. Non si conoscono gli effetti materiali e il numero delle vittime. In seguito ai raids, le truppe governative e milizie affiliate libanesi ed iraniane hanno avanzato dalla zona di Hama all’interno della regione desertica nota come la Badia siriana, per inseguire i jihadisti arroccati nelle montagne. Le cellule di Daiesh (Isis) hanno ripreso i loro attacchi contro i convogli, sia militari che civili, ma soprattutto hanno intensificato gli agguati nelle province nord orientali sotto l’amministrazione curda, in concomitanza con le operazioni militari turche.
Libano
Il presidente del Parlamento Nabih Berri ha convocato una seduta parlamentare, domani giovedì, per l’elezione del nuovo capo dello Stato. Non c’è stato finora nessun accordo tra i partiti su un nome e sarà difficile che si possa arrivare in breve ad una convergenza. Secondo gli accordi non scritti del 1943, al momento dell’Indipendenza, il presidente della Repubblica dev’essere cristiano maronita, il premier sunnita e il presidente del Parlamento sciita. Per l’elezione al primo turno sono necessari i due terzi dei deputati. L’attuale presidente, Michel Aoun, termina il mandato il 31 ottobre. Ago della bilancia per il voto presidenziale sono i deputati di Hezbollah, primo gruppo parlamentare. Dalla guerra civile (1975-76) ci sono stati diversi momenti di vuoto istituzionale. Il libano dalla caduta del governo Hariri non ha un esecutivo in carica, mentre il paese è travolto da una crisi economica finanziaria spaventosa, provocata dalla corruzione, malversazione del denaro pubblico e dagli effetti delle guerre.
Arabia Saudita
Re Salman ha designato suo figlio, Mohammed (MBS), alla carica di primo ministro. L’altro figlio Khaled al dicastero della difesa e il terzo Abdul-Aziz alle finanze. Nel regno dei Bani Saud era di consuetudine mantenere la presidenza del consiglio nelle mani del monarca. Mohammed Bin Salman, è il vero uomo forte del regime da quando è stato nominato erede al trono, nel 2017, al posto del cugino Mohammed Bin Nayef, finito in disgrazia. MBS è stato accusato di essere il mandante dell’assassinio del giornalista saudita Giamal Khashoggi, nel consolato di Istanbul. Ha guidato una dura campagna contro gli altri emiri concorrenti all’interno della famiglia reale, internandoli nell’hotel Ritz, fino al pagamento di una consistente quota delle loro ricchezze. Di recente è stato riabilitato a livello internazionale con gli incontri con i presidenti Biden e Macron.
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