Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

07 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 306

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Per ascoltare l’audio:

I titoli:

Siria: Bombardamenti su un campo profughi ad Idlib. Nove uccisi con almeno 2 bambini.

Iran: I deputati evocano la pena capitale contro i manifestanti arrestati.

Tunisia: L’opposizione pensa a formare un governo ombra.

Libia: Un capo miliziano accusato di contrabbando di petrolio è stato nominato ministro dell’Interno.  

Afghanistan: I taliban rendono nota la località dove è stato sepolto mullah Omar.

Le notizie:

Siria

Nove civili, tra cui 2 bambini,  sono stati uccisi dai missili governativi lanciati su un campo profughi ad ovest di Idlib. Secondo testimoni locali, almeno 30 missili hanno colpito una vasta zona sotto il controllo delle milizie islamiste, che nei giorni scorsi hanno attaccato con l’artiglieria una base dei governativi, uccidendo 5 soldati.

La provincia di Idlib è amministrata dalla qaedista Tahrir Sham, col benestare della Turchia che garantisce afflusso di armi e finanziamenti. Nella zona vivono tre milioni di abitanti, metà dei quali sfollati accampati in tende o baracche di fortuna.

Iran

227 deputati hanno firmato un appello alla magistratura per comminare ai manifestanti condanne a morte, “per le devastazioni di proprietà pubbliche e private”. Il comunicato è stato letto durante la seduta del Parlamento. Una condanna alla pena capitale è stata già pronunciata contro un manifestante di 20 anni. È stata riferita da parenti dell’imputato, ma la procura non ha ancora pubblicato la sentenza.

La repressione non ha soffocato le proteste che entrano nell’ottava settimana e coprono tutto il territorio nazionale, con particolare vigore nelle regioni delle minoranze: curda, araba e beluci. Gli studenti proseguono il blocco delle lezioni fino al rilascio dei loro compagni arrestati.

La tensione militare nella regione del Golfo è salita di molto, dopo che gli Stati Uniti hanno alzato il livello di allerta delle truppe Centcom, con l’invio di caccia della V flotta ai confini dell’Iran. Washington ha fatto trapelare voci sull’imminente attacco iraniano contro l’Arabia Saudita, ma Teheran respinge le accuse e sostiene che gli USA vogliono avvelenare i pozzi in Medio Oriente, per riprendere il controllo sulla politica di Riad, dopo i dissensi sulle esportazioni petrolifere.

Tunisia

I cinque partiti del Fronte di Salvezza hanno organizzato una manifestazione di protesta nella cittadina di Regueb, nella provincia di Sidi Bouzid. I partiti di opposizione hanno incentrato le loro dichiarazioni sulla grave situazione economica che vive il paese. Una delle opzioni avanzate è quella di creare un governo ombra, per rendere palese di fronte all’opinione pubblica l’incapacità del governo in carica di avviare soluzioni. I 5 partiti hanno deciso di boicottare le elezioni del 17 dicembre, a causa della riforma per decreto della legge elettorale.

Libia

Il premier Dbaiba ha nominato il capo miliziano, Imad Traboulsi, a ministro dell’Interno. Traboulsi è il capo della milizia “Amn Markazi” (Sicurezza Centrale), che controlla la zona sud ed ovest della capitale. È una mossa discutibile, che non passerà senza effetti negativi per il suo governo.

La mossa ha una duplice funzione: contro il premier rivale Basha-Agha che non ha avuto buoni rapporti con Traboulsi quando il primo era ministro dell’Interno del governo Sarraj (2015-2021) e nello stesso tempo serve a dividere il campo delle milizie della città di Zentan, per indebolire l’ex ministro della difesa Ossama Juweili. Tutt’e due gli uomini sono di Zentan, ma da tempo sono schierati con le loro milizie su due fronti diversi. 

L’errore di Dbaiba, secondo i suoi detrattori, è che:

  1. Traboulsi è citato nell’elenco ONU dei trafficanti di petrolio libico di contrabbando, trasportato clandestinamente verso Malta e Italia;
  2. l’uomo non ha una buona nomea nella città, per i suoi comportamenti baldanzosi contro la popolazione;
  3. la nomina farà esplodere la gelosia delle altre milizie che controllano la città;
  4. Traboulsi nel 2014 ha combattuto contro Fajr Libia, la coalizione islamista che si era opposta al colpo di Stato di Haftar; le milizie di Misurata non l’hanno mai perdonato.

Afghanistan

Il movimento taliban ha reso nota la località della tomba di mullah Omar, fondatore e capo del movimento fino alla sua morte. Omar era sparito in clandestinità dopo l’invasione USA dell’Afghanistan, nel 2001. Sono circolate diverse voci sulla sua morte, fino al 2015 quando i taliban hanno confermato il decesso avvenuto due anni prima. Il portavoce del governo, Dhabihullah Mujahid, ha informato che una delegazione del movimento ha svolto ieri una cerimonia presso la tomba nella località di Amourzu, provincia di Zabol, al confine con il Pakistan.

Mondo

Sono passati otto mesi e 12 giorni di guerra russa in Ucraina.

100 mila persone hanno sfilato ieri a Roma contro la guerra, per la Pace e il disarmo.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Da domenica 6 novembre ha iniziato anche lo sciopero della sete. Sono passati 220 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità.

In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi in Italia digiunano, in solidarietà con Alaa, Elisa Gianni, Federico Isonni, Pietro Volpi e le docenti della scuola media Bramante: Antonella, Claudia, Fabiana, Monica, Rosa.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Sostenete Anbamed

Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

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