Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

11 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 310

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Per ascoltare l’audio:

I titoli: 

Egitto: Forti preoccupazioni per la vita di Alaa in carcere. Le autorità vietano la visita dell’avvocato, malgrado il permesso della procura.

Iran: Il regime mostra i muscoli con gli annunci sulla potenza missilistica.

Siria: Per il quarto giorno consecutivo le truppe turche bombardano i villaggi curdi nella provincia di Hasaka.

Palestina Occupta: Il Consiglio ONU per i Diritti Umani avvia l’inchiesta sui crimini di guerra israeliani.

Etiopia: Difficili trattative tra i militari di Addis Abeba e i comandanti del Fronte Popolare del Tigray.

Afghanistan: Le donne non potranno più accompagnare i figli nei parchi pubblici.

Pakistan: Ripresa la marcia di Khan dal Punjab alla capitale Islamabad, per chiedere la caduta del governo e elezioni anticipate.

Le notizie:

Egitto

Forti preoccupazioni per la vita di Alaa Abdel Fattah. Le autorità giudiziarie si sono rifiutate di concedere la visita in carcere del suo avvocato, Khaled Alì Omar, malgrado il permesso della procura generale del Cairo.

Il regime nega tutto e la stampa filo governativa compie una campagna di infangamento, con palesi bugie sul caso giudiziario, negando che il detenuto sia in sciopero della fame.

Un patetico tentativo è quello della diffusione di un comunicato del procuratore datato ieri 10 novembre che descrive le condizioni della detenzione di Alaa come “ottimali in linea con le norme dei centri di riabilitazione moderni”.

Ad una prima analisi, il comunicato riferito alla procura è pieno di bugie: parla di una visita della madre del 7 novembre (non è vero), il rapporto medico citato non reca la data e probabilmente è quello quando Alaa è stato trasferito al carcere di Wadi Natroun, ricorda che Alaa è stato condannato in una causa penale per reati di violenza (falso; Alaa è stato processato per reato di opinione).

Queste bugie istituzionali allarmano la famiglia, che chiede una prova concreta e non a parole: una visita da parte dell’avvocato, di un familiare oppure di un funzionario del consolato britannico (Alaa è anche cittadino del Regno Unito).

La rabbiosa offensiva mediatica della stampa prezzolata è la risposta al successo della campagna a favore dei diritti umani in Egitto, che ha caratterizzato i lavori della Conferenza ONU sul clima che si tiene a Sharm Sheikh, in Sinai. La COP27 invece di essere una cartolina di propaganda pro regime, si è trasformata in una manifestazione di critica ai crimini delle forze di sicurezza, con manifestazioni pubbliche, che hanno girato il mondo, per chiedere la liberazione di Alaa e di tutti i detenuti politici.

Iran

L’esercito di Teheran ha annunciato di aver eseguito con successo uno esperimento di lancio di un missile ipersonico “capace di sfondare ogni linea difensiva”. L’annuncio avviene una settimana dopo quello sull’esperimento del lancio di un razzo per mettere in orbita un satellite. Lo sviluppo del settore aerospaziale iraniano avviene con il sostegno tecnico di Russia e Cina.

I negoziati di Viena per il nucleare sono di fatto congelati, a causa della guerra in Ucraina. USA e UE stanno studiando nuove sanzioni contro Teheran per la fornitura di droni e missili a Mosca.

Sul fronte interno, il regime registra un’incapacità a risolvere con le trattative la crisi di fiducia tra potere e cittadini. Oltre alle minoranze etniche ed agli studenti, ieri sono stati annunciati scioperi nel settore petrolifero e i commercianti hanno indetto una giornata di sciopero in solidarietà con gli studenti. Secondo le organizzazioni iraniane per i diritti umani, con sede all’estero, l’ondata di arresti ha sfiorato i 15 mila detenuti, ma non ha fermato le proteste.

Una buona notizia per la giovane viaggiatrice italiana Alessia Piperno, arrestata in Iran il 28 settembre, in piena rivolta popolare contro il regime. È stata rilasciata ieri dal carcere di Evin ed è arrivata in Italia.  

Siria

Per il quarto giorno consecutivo, le truppe turche di occupazione nel nord della Siria hanno bombardato, ieri, le zone sotto il controllo delle forze curde nella provincia di Hasaka. Su un fronte di oltre 10 km, l’artiglieria pesante di Ankara ha colpito le basi e i villaggi curdi. Il giorno prima, mercoledì, c’è stato un tentativo di sfondamento e ne è seguito uno scontro ravvicinato con armi leggere, nella località di Abu Rassein, a nord ovest del capoluogo, e l’attacco è stato respinto. Secondo fonti locali ci sono stati forti danni materiali in seguito al bombardamento, ma senza vittime.

Palestina Occupata

Il Consiglio ONU per i Diritti Umani ha aperto un’udienza ieri pomeriggio per l’inchiesta sul colonialismo israeliano nei territori palestinesi occupati. Tra i temi che saranno approfonditi c’è il caso dell’assassinio della giornalista Shireen Abu Aqileh, lo scorso maggio a Jenin. Sarà ascoltata la testimonianza del giornalista Alì Sammoud, che era vicino alla vittima, al momento degli spari, ed era stato anche lui ferito. Sarà sentita anche la testimonianza di una delegazione del sindacato giornalisti palestinesi.

Etiopia

Dopo l’accordo per la tregua del 2 novembre, i responsabili militari del governo federale e del Fronte Popolare del Tigray (TPLF) si sono riuniti a Nairobi, in Kenya, il 7 novembre.  I colloqui sono stati condotti dal feldmaresciallo Berhanu Jula, capo di stato maggiore delle forze armate etiopi, e dal generale Tadesse Worede, comandante in capo delle forze del Tigray. Cominciano a venire fuori le diverse interpretazioni dell’accordo firmato a Pretoria, in Sud Africa. Disarmo delle forze militari del Fronte e ritiro delle truppe eritree dal Tigray sono i due punti della discordia: Addis Abeba chiede l’avvio da subito nel disarmo, mentre il TPLF chiede il ritiro delle truppe di Asmara prima. Le delegazioni si sono date appuntamento martedì prossimo, sempre a Nairobi, dopo aver consultato le rispettive parti politiche.

Afghanistan

Un altro giro di vite dei taliban contro le donne. Non possono più entrare nei parchi urbani pubblici, se non accompagnate da famigliari stretti adulti maschi. Dopo la chiusura delle scuole medie e superiori, le limitazioni sul lavoro, l’imposizione del burqa, il divieto di viaggiare senza un accompagnatore, anche l’ultimo spazio di evasione fuori dalle quattro mura domestiche, per accompagnare i figli a giocare, è stato sbarrato. Secondo un portavoce dei taliban “sarebbero state violate molte norme”, probabilmente in riferimento alla presenza di personale di servizio maschile nelle strutture di gestione dei giochi e dei locali pubblici.

Pakistan

È ripresa ieri, dal Punjab, la marcia del partito Insaf dell’ex premier Oumran Khan, verso la capitale Islamabad. La marcia era stata temporaneamente sospesa in seguito al ferimento del leader Khan durante un attentato terroristico a colpi di pistola. La ripartenza è stata avviata da Wazirabad, nel Punjab, per percorrere circa 200 km. “La nostra gente non avrà pace fino a quando non si dimetterà questo governo e si terranno nuove elezioni anticipate”, ha affermato il capo dell’opposizione. Khan accusa esplicitamente il primo ministro, il ministro dell’Interno e il capo dei servizi di sicurezza di aver architettato l’attentato per farlo fuori.

Mondo

Sono passati otto mesi e 15 giorni di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Da domenica 6 novembre, ha iniziato anche lo sciopero della sete. Il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità.

In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi 11 novembre digiunano per Alaa Lara Ricci, Giuseppe Amato, Silvia Orri, Marco Bacchi, Giusy De Giorgis, Luigi Eusebi.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Sostenete Anbamed

Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

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1 commento

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