Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

29 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 328

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I titoli:

Iran: Teheran sfida l’ONU rifiutando di ammettere l’ingresso della Commissione d’inchiesta internazionale.

Siria-Turchia: L’esercito di Ankara è ammassato ai confini con la Siria. Attende il segnale da Erdogan per occupare Kobane.

Palestina Occupata: Tre giovani palestinesi uccisi dalle forze di occupazione israeliane.

Turchia-Egitto: Si intensificano gli incontri bilaterali per la ripresa delle relazioni diplomatiche, dopo 10 anni di rottura.

Sudan: I generali golpisti hanno sciolto i sindacati.  

Libano: L’élite politica litiga su come gestire i futuri introiti petroliferi.

Dubai: Sgominata una gigantesca banda europea di trafficanti di droga.

Le notizie

Iran

Un giovane di 16 anni è deceduto in seguito alle ferite subite. Si chiamava Reza Kazemi, di Kamiyaran, nel Kurdistan Iraniano. I cecchini del regime lo avevano ferito 6 giorni fa con un colpo di fucile diretto alla testa.  Mahak Hashemi, una ragazza iraniana di 16 anni è stata brutalmente uccisa a manganellate da miliziani del regime mentre protestava nella città di Shiraz. Il suo corpo non è stato restituito alla famiglia, per non inchiodare i responsabili della sua morte.

Il 22enne Majidreza Rahnavard, giovane manifestante di Zahedan, nel Belucistan, è in attesa dell’esecuzione capitale.

Il portavoce del governo di Teheran ha affermato che non sarà accolta nel paese la commissione conoscitiva del Consiglio ONU per i diritti umani ed ha aggiunto che questo fa parte di un disegno di potenze straniere per la destabilizzazione della Repubblica islamica. “Abbiamo arrestato degli agenti stranieri coinvolti nell’incitamento ai disordini”. Si è scoperto che gli agenti stranieri non sono altro che giornalisti che seguivano la situazione, con regolare accreditamento pesso il ministero degli esteri di Teheran. È stato convocato l’ambasciatore tedesco a Teheran per la consegna di una protesta.

Le manifestazioni proseguono in tutto il paese ed assumono forme diversificate. Gli studenti di diverse università hanno protestato per il licenziamento di insegnanti che avevano espresso sostegno alle lotte delle donne per la libertà. Non mancano anche i gesti di protesta passiva, come quello di girare per le strade con i capelli al vento, da parte di un numero sempre più alto di donne.

Siria-Turchia

Gli attacchi turchi alla regione autonoma curda nel nord della Siria sono incessanti da 10 giorni. Ieri è stata bombardata con l’artiglieria la zona rurale attorno a Kobane. Questi attacchi sono il preludio ad un’offensiva generalizzata di truppe di terra per occupare diverse località amministrate attualmente dai curdi. L’obiettivo è permettere il collegamento territoriale diretto tra le zone occupate dalle truppe turche nelle province di Aleppo con quelle sotto il controllo di Ankara a Raqqa e Hasaka. Una continuità territoriale che Erdogan intende garantire per costituire la tanto propagandata “striscia di sicurezza”. Fonti militari di Ankara hanno affermato che i piani sono pronti e le truppe sul confine, in attesa dell’ordine dall’alto, cioè da Erdogan. Oggi è in corso una riunione del governo per prendere una decisione.

In contemporanea con i preparativi turchi si intensificano nel Rojava le azioni delle cellule di Daiesh (Isis). Nel mese di novembre sono state compiute 26 attacchi e agguati, uccidendo 11 persone, 6 civili e 5 combattenti curdi. In un comunicato pubblicato dagli account social fiancheggiatori, la rete terroristica ha commemorato il 100simo mese dalla proclamazione del “califfato di Al-Baghdadi”.

Palestina Occupata

Un giovane palestinese è stato ucciso a Beit Amr, a nord di Al-Khalil, colpito dalle pallottole dei soldati israeliani alla testa. Forze speciali israeliane sono intervenute per rimorchiare un’auto militare guasta e sono state affrontate da una sassaiola dei giovani palestinesi. I soldati hanno sparato raffiche di mitra contro lo sparuto gruppo di contestatori. Oltre al ragazzo ucciso, sono stati feriti altri 11.

Ad ovest di Ramallah sono stati uccisi i due fratelli Dafer e Jawad Rimawi, 22 e 21 anni d’età. Avevano affrontato l’incursione dell’esercito di occupazione con il lancio di pietre.

L’uso eccessivo della forza da parte di Israele non trova la giusta attenzione da parte delle cancellerie internazionali e dei media.

Una violenza inaudita dei soldati israeliani contro la popolazione palestinese di Gerusalemme. Arresti, demolizioni di case, manganellate e pallottole. Alla porta di Bab El-Amud, dove le autorità di occupazione stanno costruendo una passarella dedicata esclusivamente all’ingresso degli ebrei nelle mosche di Al-Aqsa, una ragazza di 16 anni è stata pestata ferocemente e arrestata.  Video. In un episodio surreale, a Salfit, in Cisgiordania a nord di Gerusalemme, i soldati hanno arrestato due bambini di 7 e 8 anni (Thabit Najjar e Omar Daowud) mentre giocavano davanti a casa, perché hanno lanciato delle pietre contro i soldati. Un’altra bambina che era con loro è stata picchiata e spintonata.

“THIS WAS A SCHOOL” (Questa era una scuola) È la scritta del murales realizzato dagli attivisti internazionali sulle rovine della scuola di Isfey al-Fauqa, che era stata demolita dalle forze di occupazione israeliane a Masafer Yatta, a sud di El-Khalil (Hebron). Va ricordato che l’UE ha deplorato la demolizione della scuola finanziata proprio da un progetto europeo. “Le demolizioni sono illegali dal punto di vista delle legge internazionale e i bambini hanno il diritti all’educazione, che va rispettata”. La UE ha invitato Israele a bloccare le demolizioni e le evacuazioni.  leggi (in inglese)

Turchia-Egitto

Dopo l’incontro tra Edogan ed Al-Sissi a Doha, durante l’inaugurazione dei mondiali di calcio, i due paesi hanno proseguito i contatti per la normalizzazione dei rapporti diplomatici. Due delegazioni dei rispettivi servizi di Intelligence si sono incontrate per preparare una prossima riunione dei ministri degli esteri. La riapertura delle rispettive ambasciate – secondo fonti di Ankara – dovrebbe avvenire nei prossimi mesi. Erdogan in un discorso televisivo ha accennato alle relazioni con l’Egitto ed ha assicurato che le cose stanno andando positivamente, aggiungendo che è possibile raggiungere lo stesso risultato anche con la Siria.

La Turchia ha rotto le relazioni diplomatiche con l’Egitto nel 2013, in seguito al colpo di Stato di Al-Sissi, che ha rovesciato e incarcerato l’ex presidente Mohammed Morsi della Fratellanza Musulmana. Nell’ultimo anno si sono avuti degli incontri diplomatici ad Ankara e Il Cairo, durante i quali la parte egiziana ha posto la condizione inderogabile per la ripresa delle relazioni: cacciare dalla Turchia gli oppositori egiziani e chiudere le loro televisioni e radio. Erdogan ha eseguito la seconda, ma non ha ottemperato alla prima. Per pudore politico, non avrebbe potuto spiegare ai seguaci del suo partito islamista, collegato alla stessa Fratellanza Musulmana, del perché di un provvedimento simile.

La riapertura all’Egitto serve ad Erdogan per migliorare l’economia nazionale: l’import-export tra i due paesi ha registrato un balzo senza precedenti dal momento dell’avvio dei colloqui bilaterali. Nei primi otto mesi di quest’anno lo scambio commerciale ha registrato un aumento del 16%, toccando la cifra di 4,2 miliardi di dollari.

Sudan

Il capo della giunta golpista, gen. Burhan, ha sciolto tutti i sindacati e le organizzazioni di categoria professionali ed imprenditoriali. Un colpo di Stato contro la società civile. È stata costituita una commissione per la gestione degli affari correnti e la liquidazione dei patrimoni, “fino alla convocazione delle assemblee per eleggere nuovi direttivi”.

Un atto d’imperio che rende palese il disegno totalitario, che i generali sudanesi vogliono imporre al paese. La mossa serve a colpire le mobilitazioni di piazze che vedono nei sindacati e nelle organizzazioni professionali il perno delle attività delle proteste di piazza incessanti dal 25 ottobre 2021, giorno del colpo di Stato.   

Libano

L’avvio delle ricerche petrolifere e del gas nella zona di interesse economico, in seguito all’accordo indiretto con Israele sulla demarcazione dei confini marittimi, apre un quesito la cui soluzione è ardua. In che modo saranno gestiti i miliardi di introiti? E soprattutto chi controllerà quel flusso di denaro, visto il comportamento di ministeri e banca centrale in questi ultimi 30 anni di corruzione e ruberie? Una commissione parlamentare sta studiando 4 proposte avanzate dalle diverse coalizioni. La spartizione del potere politico su base confessionale rende la cosa al quanto complicata, perché mettere mano a quelle ingenti risorse significa aumentare il potere di una delle confessioni rispetto alle altre. La soluzione più equilibrata potrebbe essere quella di costituire un ente interministeriale per i fondi sovrani.

Dubai

L’europol ha condotto un’indagine durata due anni conclusa con l’arresto di narcotrafficanti operanti tra Dubai, l’Europa e le Americhe. La rete controllava un terzo del commercio europeo di droga, in particolare della cocaina. 49 arresti, 6 dei quali a Dubai e gli altri in Olanda, Spagna, Francia e Belgio. Nel corso delle operazioni condotte sono state sequestrate 30 tonnellate di cocaina.

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi e 4 giorni di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

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1 commento

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