Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

01 dicembre 2022.

Rassegna anno III/n. 330

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I titoli:

Palestina Occupata: Otto giovani assassinati in 24 ore.

Afghanistan: Un attentato contro una scuola coranica mista ad Aybak.

Siria: I russi mandano osservatori militari nelle zone curde per rallentare l’offensiva turca.

Daesh (Isis): Morto un califfo si nomina un altro. Il capo di Daiesh ucciso nel nord della Siria occupato dai turchi.

Iran: Esecuzioni e uccisioni senza tregua. Un processo farsa contro 11 giovani che rischiano la pena capitale.

Sudan: Per reprimere le proteste l’esercito sudanese acquista programmi di spionaggio da Israele.

Algeria: Costituita una commissione di storici per documentare i crimini coloniali francesi.

Giordania: La censura colpisce la cultura. Un romanzo contro l’estremismo è attaccato da media e social nel nome della tradizione.

Le notizie

Palestina Occupata

È guerra quotidiana contro un popolo disarmato. Altri due giovani uccisi oggi, giovedì, a Jenin. Ieri, erano sei i giovani caduti sotto le pallottole dei soldati dell’occupazione. Durante un rastrellamento nel campo di Jenin, Naim Zubaidi (27 anni) e Mohammed Saadi (26 anni) sono stati uccisi, un altro ferito al viso e 4 sono stati arrestati. È stato dichiarato lo sciopero generale ed i funerali si sono trasformati in una manifestazione di protesta contro l’occupazione militare e rivendicazione della protezione internazionale per la popolazione. È il secondo giorno di sciopero generale in Cisgiordania, dopo quello di ieri per l’assassinio di 6 giovani in un giorno solo.     

Afghanistan

Nella provincia di Samnakan, nel nord dell’Afghanistan, un’esplosione avvenuta in uno istituto religioso ha provocato la morte di 16 persone e il ferimento di altre 24. Non ci sono rivendicazioni, ma il governatore ha accusato Daiesh-Khorasan (Isis-K). Un medico dell’ospedale del capoluogo Aybak ha affermato che tutte le vittime sono civili e in maggioranza bambini e minori che studiavano nella scuola dell’istituto. L’istituto è preso di mira dagli integralisti assassini, perché ammette l’iscrizione ai corsi di studenti maschi e femmine.

Siria

Dal 20 novembre sono incessanti gli attacchi militari turchi contro città e villaggi curdi nel nord est della Siria. In particolare è presa di mira la città simbolo della lotta contro l’Isis, Kobane, oltre a Manbij e Tal Rifaat. Lungo tutta la linea del fronte sono ammassate le milizie filo turche dell’opposizione siriana e oltre il confine sono pronte le truppe di Ankara per l’ennesima invasione.

Fallita la mediazione russa, Mosca esprime il suo dissenso dalla politica aggressiva di Erdogan mandando suoi osservatori militari a fianco delle unità governative siriane nella zona. È un segnale importante, che sicuramente ritarderà l’aggressione turca, ma non cancella tutti i pericoli di un’avventura militare del neo sultano.  

Daesh (Isis)

Con un file audio, l’organizzazione terroristica Daiesh (Isis) ha comunicato, tramite account fiancheggiatori sui social, la morte dell’ultimo falso califfo, Hassan Quraishi, e ne ha nominato un altro, Hussein Quraishi. Nomi di battaglia inventati che evocano la storia dell’Islam dei primi anni. Nel comunicato non viene specificato dove e come sia avvenuta la morte.

Un comunicato di Centcom, il comando centrale delle forze Usa in Medio Oriente, ha chiarito che il capo jihadista è stato ucciso in un attacco compiuto dall’esercito libero siriano nella provincia di Aleppo occupata dalle truppe turche.     

Iran

Il regime ha fatto eseguire l’impiccagione in gran segreto di 7 prigionieri politici del Baluchistan e ha ammonito le loro famiglie a non divulgare la notizia. È il secondo caso di un simile ammonimento rivelato dagli avvocati. Altri 15 manifestanti detenuti, tra i quali tre minori, rischiano la pena di morte. Sono accusati di “diffusione del male in terra”, un capo di accusa che prevede la pena capitale.

Durante i festeggiamenti per i mondiali di calcio, le milizie basiji hanno ucciso due giovani con un colpo alla testa. Mehran Sakkak, 27 anni, è stato ucciso a Anzali, nell’Iran settentrionale. A Teheran è stato  ucciso il giovane curdo Farzin Maaroufi (23 anni).

Sudan

Decine di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni contro il regime militare, chiedendo il ripristino del governo civile. Le proteste sono arrivate fino alla sede del Parlamento, ma i manifestanti sono stati respinti dall’enorme schieramento di polizia e esercito. Secondo il Comitato dei medici, ci sono state centinaia di feriti, colpiti in viso ed al torace da lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo.

Le forze di pronto intervento, l’ex milizia dei Janjaweed nota per i suoi massacri compiuti in Darfur, è travolta da un nuovo scandalo. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, avrebbero ricevuto sistemi di spionaggio da una nota società israeliana di software. Il Sudan, con la mediazione di Trump, aveva annunciato la normalizzazione delle relazioni con Tel Aviv, ma non aveva provveduto al riconoscimento ufficiale, rinviato alla conclusione della crisi politica interna.

Il vice capo dell’esercito, gen. Hamidati, ha negato le rivelazioni del quotidiano israeliano.   

Algeria

Il presidente Tabboune ha nominato la commissione di storici che faranno parte della commissione mista franco-algerina, per valutare i dossier del periodo coloniale francese in Algeria (1831-1962). La costituzione della commissione mista è stata decisa durante la visita del presidente Macron ad Algeri lo scorso agosto.

La commissione mista avrà il compito di valutare tutti gli aspetti controversi sulle responsabilità del colonialismo francese dalle quali dipenderanno poi le decisioni politiche necessarie, compreso il capitolo triste degli esperimenti nucleari francesi nel deserto algerino.

Giordania

In Giordania, tutti parlano di “Mira”. Media, social, governo, parlamento e procura stanno affrontando il polverone nato attorno alla seconda edizione del romanzo di Qassem Tawfiq, con questo titolo, uscito in prima edizione nel 2018.

“L’amore unisce, la guerra divide e l’estremismo annienta”, dice l’autore del libro in quarta copertina. È una storia d’amore ambientata tra Amman e Novi Sad, in Jugoslavia, negli anni Novanta. Lui musulmano e lei cristiana e decidono di sposarsi rimanendo ciascuno con la propria fede. Lo smembramento del paese e la guerra in Bosnia Erzegovina convincono il marito a tornare in patria, portando con sé moglie e figlia. Il figlio maschio decide di rimanere in Jugoslavia e si arruola per combattere, dalla parte sbagliata. Una convivenza difficile per una donna cristiana in un ambiente che non gradisce il mantenimento della fede d’origine per una sposa che decide di unirsi con un uomo musulmano. Un romanzo sulla complessità della società multiculturale.

Le contestazioni riguardano alcuni passaggi della narrazione dove sono descritti rapporti sessuali e per l’uso di un linguaggio comune esplicito, come “figlio di puttana”.

La commissione di censura del ministero della cultura ha chiesto scusa e ritirato il libro dalla distribuzione, il Parlamento ha costituito una commissione sul caso e la procura ha aperto indagini.

L’oscurantismo si nasconde dietro l’ipocrisia.

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi e 6 giorni di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

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1 commento

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