Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

06 gennaio 2023.

Rassegna anno IV/n. 006

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I titoli:

Gerusalemme: ONU preoccupata per lo “Status quo” dopo le provocazioni del ministro Bin Gvir.

Palestina Occupata: Liberato per fine pena il dirigente di Fatah Karim Yunis. Ha trascorso 40 anni in carcere per l’appartenenza politica.

Israele: Il governo Netanyahu pianifica di limitare i poteri dell’Alta Corte.

Libia: Incontro al Cairo tra i capi dei due parlamenti libici. Si parla delle elezioni impossibili e forse nascerà un terzo governo.

Turchia: Tolti i fondi al partito democratico dei popoli. A processo 21 avvocati. È la via giudiziaria alla rielezione del neo sultano.

Tunisia: Saied accusa l’opposizione di ricevere finanziamenti dall’estero.

Afghanistan: La Cina investe nella ricerca petrolifera nell’emirato dei taliban.

Le notizie

Gerusalemme

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha discusso stanotte la situazione a Gerusalemme alla luce delle provocazioni del ministro israeliano Itmar Bin Gvir. La seduta è stata chiesta dalla Cina e dagli Emirati arabi uniti. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha espresso la sua preoccupazione per le azioni unilaterali che modificano lo Status quo dei luoghi santi ed ha invitato le parti ad evitare ogni azione che potrebbe causare tensioni. Gli Stati Uniti hanno espresso il loro sostegno a mantenere lo Status quo ed alla soluzione dei due Stati, un segnale al premier Netanyahu che Washington appoggia strategicamente Israele, ma non al punto di provocare un’altra guerra in Medio Oriente.

Palestina Occupata

È stato liberato il detenuto politico palestinese Karim Yunis, dopo 40 anni di carcere in Israele. “Finalmente vedo il sole e gli alberi, dopo decenni”,

la prima frase che ha pronunciato quando è stato accolto dai suoi familiari e sostenitori alla fermata degli autobus di Ra’anana a nord di Tel Aviv, dove era stato letteralmente scaricato dall’auto dei servizi di sicurezza israeliani. A lui ed ai suoi familiari è stato impedito di festeggiare il suo rilascio e tutte i locali pubblici della zona sono stati minacciati in caso di organizzare feste o cene in sua presenza.

Karim Yunis è un cittadino palestinese con passaporto israeliano ed è membro del Comitato Centrale di Al-Fatah. È stato condannato negli anni Ottanta per la sua appartenenza politica al movimento di resistenza. Doveva essere liberato secondo gli accordi di Oslo, ma le autorità israeliane non hanno mai rispettato gli accordi sottoscritti.

Il ministro dell’interno israeliano sta preparando una proposta per l’annullamento della sua cittadinanza israeliana e cacciarlo dalla sua terra dov’è nato e vissuto per tutta la vita. Apartheid alla luce del sole.

Israele

Il ministro della giustizia ha annunciato che è allo studio una legge per ridurre il ruolo dell’Alta Corte. Uno dei punti più controversi della riforma è la possibilità del Parlamento, con una maggioranza semplice, di annullare gli effetti delle pronunce dell’Alta Corte. L’opposizione ha fortemente criticato le intenzioni del nuovo governo dell’estrema destra, che minerebbero l’autonomia della magistratura. Se questo disegno passerà, Netanyahu potrebbe annullare definitivamente i procedimenti giudiziari esistenti nei suoi confronti per peculato e frode.

Libia

Il presidente Parlamento, Aqila Saleh, e quello del Consiglio di Stato, Khaled Meshri, si sono incontrati al Cairo, con la mediazione egiziana e senza la presenza dell’inviato ONU. I due uomini politici alla conclusione degli incontri hanno svolto una conferenza stampa congiunta con la partecipazione di Shokri, ministro degli esteri egiziano, ed hanno annunciato che presto stileranno una proposta costituzionale per la tenuta delle elezioni. Traspare dal comunicato che intendono nominare di comune accordo un terzo governo a guidare il processo elettorale.

Salta così l’iniziativa dell’incontro di Ghdames che il Collegio presidenziale diretto da Menfi ha programmato per l’11 gennaio. Il governo attuale, accusato di aver sperperato miliardi di dollari in elargizioni alle milizie, non intende ammettere il passaggio dei poteri ad un nuovo governo se non dopo le elezioni. Ma è stato proprio il governo Dbaiba a far fallire il piano dell’ONU per le elezioni del 24 dicembre 2021.

Turchia

La Corte Costituzionale turca ha bloccato i conti bancari del Partito Democratico dei Popoli (Hdp), la terza forza politica più rappresentata nel Parlamento turco. La decisione, definita “amministrativa e provvisoria” dagli stessi dirigenti dell’Hdp, è un grave segnale di carattere puramente politico per il procedimento mirante alla chiusura del partito. Il processo è stato istruito sulla base di denunce del partito islamista di Erdogan e del suo alleato governativo il partito patriottico di destra. A 5 mesi dalle elezioni presidenziali, il neo sultano intende usare la magistratura come dragamine per spianare la strada alla sua rielezione.

È cominciato ad Ankara il processo di rinvio a carico di 21 avvocati turchi, accusati ingiustamente di appartenenza ad associazione terroristica. Un nuovo processo dopo che gli imputati, che fanno parte di un’associazione di avvocati progressisti, il Chd, erano stati già condannati in primo grado e in appello a pene detentive ad oltre sei anni, per un totale di circa 150 anni di reclusione.

Negli scorsi mesi sono finite in cella personalità note come Selcuk Kozagacli, (presidente del Chd) che è stato condannato a un totale di 13 anni, Barkin Timtik, sorella di Ebru Timtik, l’avvocata morta in prigione nel 2020 dopo oltre 200 giorni di sciopero della fame, che ha ricevuto un totale di 20 anni e sei mesi, e Oya Aslan, la cui condanna è di 16 anni e sei mesi.

Tunisia

Il presidente Saied, dopo un incontro con il ministro dell’interno e il capo dei servizi di sicurezza, ha accusato i partiti dell’opposizione di ricevere finanziamenti dall’estero per destabilizzare il paese e far fallire il secondo turno delle elezioni parlamentari. Non ha citato nomi e fatti concreti, ma ha affermato che nessuno deve sentirsi al di sopra della legge e che coloro che verranno presi con le mani nel sacco saranno sottoposti al giudizio della magistratura.

Proprio il nodo dell’indipendenza della magistratura è al centro delle proteste dei giudici e degli avvocati. Si è svolto ieri un presidio di avvocati davanti al ministero della giustizia per protestare contro l’uso politico della magistratura. Il presidente Saied aveva sciolto l’Alto Consiglio dei Magistrati, accusando i suoi membri di aver utilizzato i loro incarichi per fini politici ed ha fatto deferire alcuni giudici alle commissioni disciplinari per l’occultamento di incartamenti giudiziari sensibili legati al terrorismo jihadista, come i casi dell’assassinio dei due dirigenti di sinistra Beleid e Ibrahimi oppure il caso della spedizione dei jihaidsti in Siria, Libia e Iraq. In questo ultimo caso sono implicati anche ex ministri dell’interno e funzionari vicini al partito islamista Ennahda.

Afghanistan

Il governo afghano ha firmato con una società cinese un accordo per la ricerca petrolifera in un giacimento situato nel nord del paese. È il primo contratto importante che Kabul firma con una società internazionale. L’accordo prevede un investimento cinese di 150 milioni di dollari all’anno. Il piano prevede l’addestramento tecnico e l’impiego di 3 mila lavoratori afghani.

Notizie dal mondo

Sono passati dieci mesi e 12 giorni di guerra russa in Ucraina. Putin ha ordinato una tregua unilaterale di un giorno per il Natale Ortodosso.

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