Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

06 febbraio 2023.

Rassegna anno IV/n. 036

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I titoli:

Iran: Amnistia condizionata di ayatollah Khaminei per i detenuti politici. Arrestata un’altra giornalista.

Siria: Il confine con la Turchia perlustrato da ronde congiunte di curdi-russi e governativi.

Iraq: Sparizione forzata per Jassem Assadi, ambientalista militante.

Libia: Haftar incontra Basha-Agha, mentre si registrano mobilitazioni delle milizie islamiste a Zawia.

Sudan I generali rimangiano la parola data. Niente passaggio di poteri ai civili se non c’è unanimità.

Cipro: Elezioni presidenziali. Al ballottaggio il candidato centrista e quello di sinistra.

Le notizie

Iran

La guida suprema iraniana, Alì Khaminei, ha emesso ieri un’amnistia che libererà – secondo la stampa locale – decine di migliaia di detenuti arrestati per le manifestazioni di protesta in seguito all’assassinio di Mahsa Amini o in altre occasioni precedenti, sia quelli condannati, sia quelli non ancora processati. La procura però ha specificato che, per godere di questa amnistia, i prigionieri devono firmare una dichiarazione di ammissione colpa e di pentimento. Sono esclusi dall’amnistia coloro che sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio. La decisione avviene su proposta della procura in occasione del 43esimo anniversario della rivoluzione khomeinista.

La macchina della repressione però continua a lavorare a pieno ritmo. La giornalista Ilnar Mohammadi è stata arrestata ieri, dopo che era stata convocata dalla procura negli uffici del carcere di Evin. Ilnar è la sorella gemella di Ilha, colei che ha pubblicato la notizia e le foto sul ricovero in ospedale di Mahsa Amini e la sua successiva morte. Non sono state rese note le accuse a lei rivolte.

Siria

Un convoglio, formato da tre camionette militari, una russa, una governativa ed una delle forze democratiche siriane a guida curda, ha iniziato le operazioni di perlustrazione congiunta della frontiera con la Turchia nella provincia di Hasaka, ad ovest del capoluogo Qamishli. Nella zona di confine sono stati dislocati circa 1000 soldati governativi, in seguito alle minacce di Erdogan di invadere tutto il nordest siriano. Le operazioni sono state svolte con la mediazione russa, che prevede la presenza dei soldati di Damasco in difesa dei confini, mentre le città e le zone rurali rimarranno sotto amministrazione autonoma.

Iraq

La famiglia dell’attivista ambientalista, Jassem Assadi, ha denunciato il suo rapimento da parte di un gruppo di uomini armati, in abiti civili, alle porte di Baghdad. Secondo il fratello, Assadi stava viaggiando mercoledì scorso da Hilla a Baghdad, insieme ad un parente, quando è stato fermato e portato via e da allora non si sa più nulla di lui. Nessuno dei commissariati contattati ha dato notizie sul suo rapimento. Jassem Assadi è il fondatore di “Natura-Iraq”, un’associazione ambientalista che si era impegnata per la salvaguardia della regione naturale delle palude di Ahwar, nel sud del paese, minacciata dalla siccità. I rapitori non si sono messi in contatto con la famiglia. Gli ambientalisti sono convinti del sequestro politico.

Libia

Il premier incaricato Basha-Agha si è incontrato a Bengasi con il generale Haftar, per discutere delle mosse da intraprendere contro il governo di Tripoli, guidato dall’imprenditore Dbaiba, che sta gestendo la finanza pubblica, forte del sostegno di Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia. Mentre si moltiplicano le riunioni dell’inviato dell’ONU, Bathili, per trovare un accordo sulle elezioni politiche e presidenziali, si teme che si torni allo scontro armato. È stato registrato l’arrivo a Zwara, proveniente dalla Turchia su un volo privato, di Abu Obeida Al-Zawi, un ex qaedista in Afghanistan e Yemen. Per accoglierlo, si è formato un lungo convoglio militare di miliziani di Zawia, sua città natale.

Sudan

I militari golpisti stanno cambiando le carte in tavola e adesso pongono altre condizioni politiche per lasciare il potere ad un governo civile: “Si deve allargare la coalizione dei partiti per la formazione del governo”. Un tentativo di inserire elementi del vecchio regime come un cavallo di Troia, per manovrare dall’esterno il governo civile. “In caso di mancato accordo tra i partiti – ha detto il generale Burhan ipocritamente– l’esercito rimarrà custode della Costituzione”. La rottura del fronte delle forze progressiste ha lasciato spazio di manovra ai militari di usare la tattica attendista, per inserirsi nelle contraddizioni tra le forze politiche a proprio vantaggio.

Cipro

Si sono svolte ieri le elezioni presidenziali. Nessuno dei 14 candidati ha superato il 50% dei voti per vincere dal primo turno. La prossima domenica 12 si voterà per il ballottaggio.

Nikos Christodoulides, l’ex ministro degli Esteri ed ex portavoce del governo che si è presentato da indipendente ma è sostenuto da diversi partiti dell’area centrista, ha ottenuto il 32%. A sfidarlo sarà Mavroyiannis, 66 anni, sostenuto da AKEL, il Partito Progressista dei Lavoratori, di sinistra. Il candidato dell’ex maggioranza di governo, Neofytou. 61 anni. il leader di DISY, il partito di centrodestra è arrivato terzo e quindi fuori dal ballottaggio.

La questione centrale nel dibattito politico cipriota è quella del rapporto con i turco-ciprioti. L’isola è divisa dal 1974, quando la Turchia aveva invaso ed occupato la parte nord orientale, in seguito al colpo di Stato ordito dai colonnelli greci, con l’intento di annettere Cipro.     

Notizie dal mondo

Sono passati undici mesi e 13 giorni di guerra russa in Ucraina.

11 febbraio, a Roma, manifestazione nazionale per la liberazione di Ocalan.

15 febbraio, a Roma, convegno “Disertare la guerra mondiale a pezzi”.

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