Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

20 febbraio 2023.

Rassegna anno IV/n. 050

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I titoli:

Siria: Bombardamento missilistico israeliano su un quartiere residenziale di Damasco. 13 civili uccisi.

Turchia: Nessuna persona salvata nelle ultime 24 ore. Conclusi le operazioni di salvataggio.

Palestina Occupata: Disobbedienza civile a Gerusalemme est contro rastrellamenti e colonizzazione ebraica selvaggia.

Afghanistan: Flagellazione di piazza contro 11 persone sotto gli occhi di autorità e curiosi.

Migranti: Le peripezie kafkiane dei profughi siriani in Libia. Malgrado i visti regolari sono finiti nei centri di detenzione.

Marocco: Impediti dalla polizia i cortei dei lavoratori. La protesta contro il carovita è ridotta a presidi.

Le notizie

Siria   

L’aggressione israeliana su un quartiere di Damasco ha causato l’uccisione di 13 civili e il ferimento di altri 20. Tel Aviv parla di un attacco contro centri iraniani, ma l’evidenza dei fatti racconta che ad essere colpiti, con i missili terra-terra lanciati dal Golan, sono scuole ed abitazioni e non strutture militari.

Il regime degli Assad è debole di fronte all’arroganza israeliana e si è appellato all’ONU per mettere fine alle aggressioni, ma è consapevole che nessuno verrà a salvare i cittadini siriani dalle bombe di Tel Aviv.

Oltre al terremoto ed alle aggressioni militari israeliane, in Siria la guerra e il terrorismo mietono continuamente vittime. Altri 6 contadini raccoglitori di tartufo sono stati trucidati dai jihadisti takfiri di Daiesh, a sud di Raqqa. Nelle scorse settimane le vittime di questi attacchi nella Badia siriana sono state oltre 90, tra contadini e guardie governative. Gli assassini arrivano su moto di grossa cilindrata, uccidono e rubano il raccolto, da rivendere per finanziare le loro scorrerie armate.  

Sul fronte diplomatico arabo, il terremoto che ha devastato la regione è un’occasione per riaperture al regime siriano. Il ministro degli esteri saudita ha dichiarato che è arrivato il tempo di cambiare rotta, “perché – ha detto – non è utile mantenere la Siria in isolamento”. Già altri paesi come l’Egitto avevano aperto canali di contatti e il protagonismo degli Emirati è arrivato alla riapertura di sedi diplomatiche a Damasco.

Turchia

Nessuna persona salvata ieri da sotto le macerie. Il governo di Ankara ha dichiarato la fine delle operazioni di salvataggio, tranne in una quarantina di edifici, semi distrutti nella città di Kahraman Maras. I piani di soccorso vanno in sue direzioni: garantire luoghi di accoglienza provvisoria per i terremotati senza alloggi e la ricostruzione. Il governo ha annunciato le intenzioni di costruire 50 mila abitazioni entro un anno. Secondo le prime stime tecniche, l’80% delle case della Provincia di Hatay è da ricostruire. Il numero totale dei morti ha superato in Turchia le 41 mila vittime. Il numero dei dispersi però è più alto ed ancora in fase di definizione.

Palestina Occupata

A Gerusalemme est, la popolazione palestinese ha dichiarato l’avvio di una fase di disobbedienza civile per contrastare i rastrellamenti militari degli occupanti israeliani e contro la colonizzazione che mira a cacciare la popolazione autoctona e sostituirla con migranti ebrei provenienti da ogni dove. Nel campo di Shu’fat, a nord di Gerusalemme, ermeticamente chiuso al passaggio dei mezzi dallo scorso ottobre, sono state erette barricate e chiusi i negozi.

La decisione del governo di estrema destra israeliano di approvare piani di colonizzazione selvaggia ha incoraggiato i coloni ebrei ad attaccare i terreni dei contadini palestinesi. In un video postato sui social, un palestinese ha mostrato un gruppo di coloni armati e protetti dai soldati che stavano devastando il suo campo, sradicando gli olivi. Ha commentato sconsolato: “Sono arrivati dall’Etiopia e dal Canada per cacciare, armi in mano, i figli di questa terra!”.

Le pressioni diplomatiche di Washington per salvare il governo israeliano da una risoluzione di condanna internazionale hanno avuto successo. La Casa Bianca non sarà costretta a usare il veto contro la colonizzazione ebraica selvaggia in Cisgiordania e Gerusalemme est. Gli Emirati, paese proponente del documento di condanna, ha informato gli altri 14 membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che non lo sottoporrà al voto e si accontenterà di una dichiarazione del presidente di turno.  

Afghanistan

Flagellazioni di piazza sono state inferte a 11 persone, 9 uomini e due donne, nel nord est dell’Afghanistan. Nella provincia di Badakhshan, sono state comminate le frustate alla presenza di autorità, notabili e molti curiosi. Secondo le autorità giudiziarie religiose, gli imputati sono stati condannati per “atti illeciti contro la morale”. Un rito sadico e incivile.

Migranti

In Libia, un’iniziativa di un comitato per i diritti umani di Tripoli, in collaborazione con un altro siriano, ha ottenuto la promessa chiusura di un centro di detenzione migranti nella capitale libica, dove sono imprigionati cittadini siriani. Il centro oggetto di chiusura è quello di Al-Maya, dove sono reclusi 1500 persone, compresi centinaia di minori. Molti di questi migranti sono siriani, entrati in Libia regolarmente, con voli da Damasco a Bengasi, e con visti limitati alla regione orientale della Libia.

In Tunisia, la guardia costiera ha salvato, nella notte tra sabato e domenica, 423 migranti caricati su 16 barche e gommoni in avaria, di fronte alle coste tunisine. La maggior parte dei salvati sono cittadini da paesi africani subsahariani (352) e 71 tunisini. L’impennata di partenze verso le coste italiane è avvenuta a causa del miglioramento delle condizioni meteo.

Le dichiarazioni razziste dell’ex opposizione di destra in Italia, adesso che è arrivata al governo, dimostrano la loro vacuità. “Blocco navale” proclamava teatralmente l’attuale prima ministra. Nella sua recente visita in nord africa ha elemosinato gas e petrolio e glissato sulle sue passate proposte guerrafondaie.

Marocco

La polizia ha impedito i cortei sindacali contro il carovita, costringendo i lavoratori a compiere semplici presidi di piazza. È avvenuto ieri a Rabat e in diverse località contro la mobilitazione decisa dalla Confederazione sindacale democratica. La responsabile sindacale Rajaa Kassab ha accusato il governo di usare l’emergenza sanitaria per reprimere i diritti dei lavoratori. L’inflazione in Marocco è stata, nel 2022, del 4,9%. Il governo intende ridurre le sovvenzioni ai prodotti di largo consumo, un provvedimento che avrà effetti disastrosi sulle famiglie povere.   

Notizie dal mondo

Sono passati undici mesi e 26 giorni di guerra russa in Ucraina.

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Ad un anno dall’invasione russa in Ucraina, si terranno in tutta Italia e Europa mobilitazioni il 24 febbraio per chiedere la fine della guerra e negoziati di pace. Vedi i dettagli.

Il 22 febbraio, a Roma, presentazione del libro: Processo alla Solidarietà. La Giustizia e il caso Riace”. (Leggi la presentazione).

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