Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

02 marzo 2023.

Rassegna anno IV/n. 060

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I titoli:

Palestina Occupata/Israele: Un altro giovane palestinese assassinato a Gerico.  

Egitto: Tre giornaliste arrestate per aver pubblicato un’inchiesta sulla corruzione di parlamentari.

Iran: Altre 100 ragazze avvelenate nelle aule scolastiche da un gas misterioso.

Turchia: Elezioni presidenziali e legislative confermate per il 14 maggio.

Somalia: Offensiva governativa contro Shabab nel centro del paese.

Tunisia: Il razzismo colpisce anche i tunisini di origine subsahariana.

Le notizie

Palestina Occupata/Israele

Un giovane palestinese di 22 anni è stato assassinato dai soldati israeliani durante l’irruzione nel campo di Aqabat Giabr, nei pressi di Gerico. La città è assediata dalle truppe di occupazione da lunedì scorso, in seguito al ritrovamento di un colono assassinato nei pressi del Mar Morto. Nel rastrellamento compiuto sono stati arrestati tre giovani, che secondo l’esercito sarebbero gli esecutori del crimine.

Rastrellamenti anche a Nablus e provincia, con uso dei civili come scudi umani. I soldati israeliani durante la loro avanzata in un quartiere hanno costretto un uomo palestinese con in braccio suo bambini a stare davanti al veicolo militare. La denuncia è di attivisti palestinesi che hanno postato foto e video inequivocabili.

Il ministro delle finanze Smotrich ha dichiarato che “il villaggio palestinese Huwara va cancellato dalla faccia della terra”, dimostrando così le sue simpatie naziste.

La Knesset ha approvato una legge che prevede la pena capitale per i palestinesi accusati di omicidio di ebrei. La legge è valida anche per i cittadini israeliani di origine palestinese. Ennesimo passo nell’abisso dell’Apartheid israeliano.  

A Tel Aviv, la polizia ha disperso con lancio di lacrimogeni i manifestanti che protestavano contro la riforma della giustizia, voluta dal governo Netanyahu per il controllo della magistratura. I manifestanti hanno chiuso al traffico la strada che collega Tel Aviv a Gerusalemme. Sono stati arrestate decine di manifestanti per resistenza a pubblico ufficiale.

Egitto

Tre giornaliste del quotidiano online Mada Misr sono state arrestate in seguito alla pubblicazione di un’inchiesta sulla corruzione di alcuni parlamentari (QUI la versione in inglese). L’inchiesta, che risale ad un anno fa, è basata su un rapporto di un organismo di controllo del ministero delle finanze. Gli implicati sono deputati del partito Al-Mustaqbal (Futuro), ispirato dallo stesso Al-Sissi e che ha sostituito di fatto il partito nazionale dei due precedenti presidenti, Sadat e Mubarak. Il partito ha respinto le accuse e contro le tre giornaliste sono piovute denunce da molti deputati. Le accuse rivolte (offesa ai parlamentari e uso maldestro del web) potrebbero costare alle autrici dell’inchiesta un minimo di due anni e mezzo e una multa di 10 mila dollari. Mada Misr è l’unico quotidiano egiziano indipendente e il suo sito è stato oscurato in Egitto dal 2019.  

La presenza dell’Isis nella penisola del Sinai è ormai incontrollabile per le forze governative egiziane. 

Le forze armate hanno annunciato la morte di un ufficiale e il ferimento di altri due militari in uno scontro con jihadisti nel sud della penisola nei pressi del Monastero di Santa Caterina. Nello scontro sono stati uccisi tre miliziani e sono state recuperate armi, quantità di esplosivi e droga, che il gruppo stava contrabbandando dalle coste meridionali della penisola sul Mar Rosso. 

Secondo gli analisti dell’esercito, le armi e la droga sono state contrabbandate dallo Yemen su pescherecci.

Iran

Si ripete di nuovo l’avvelenamento, con un gas misterioso, di studentesse nelle scuole iraniane. Un responsabile dell’ospedale di Ardabil, ha rivelato che 108 ragazzine di 7 scuole diverse sono state ricoverate per avvelenamento. Altri tre casi sono stati registrati in scuole di Teheran. La maggior parte delle pazienti sono state dimesse dopo pochi giorni dal ricovero. Il fenomeno secondo la stampa locale si ripete da novembre in diverse città. Recentemente il vice ministro della salute ha affermato che il lancio delle fiale di gas nelle aule di scuola era intenzionale e mirava alla chiusura delle scuole femminili. In Iran il diritto allo studio è universale e all’università il numero delle donne è superiore a quello dei maschi.

Turchia

Le elezioni presidenziali e legislative si terranno il 14 maggio come era programmato, malgrado il dramma del terremoto che ha colpito una vasta area del paese e causato quasi 50 mila morti lo scorso 6 febbraio. Lo ha detto il presidente Erdogan durante una riunione dei deputati del suo partito. Malgrado le sue ammissioni pubbliche degli errori compiuti nei soccorsi, pronunciate durante un suo viaggio elettorale nelle zone terremotate, ieri Erdogan si è rimangiato le autocritiche ed ha attaccato coloro che hanno messo a nudo le falle dei soccorsi, definendoli “gente in malafede”. Erdogan è candidato alla presidenza per la terza volta, anche se la Costituzione prevede soltanto un massimo di due.

Somalia

L’esercito somalo ha annunciato di aver ucciso 10 miliziani del movimento qaedista Shabab, tra i quali 3 capi. L’attacco governativo è avvenuto nella provincia di Hiran, nel centro del paese. All’attacco hanno partecipato aerei USA e unità dell’Unione Africana.

Il governo somalo ha ricevuto un carico di armi, da parte degli Stati Uniti, giunto ieri all’aeroporto di Mogadiscio. Un comunicato siglato nella capitale somala da Qatar, Emirati, Turchia, GB e USA insieme a rappresentanti del governo ha ribadito il sostegno di questi paesi allo sforzo di combattere il terrorismo e sottolineato la necessità di proseguire il confronto tra le parti politiche somale per giungere ad una Costituzione condivisa. Il prossimo mese è previsto un incontro tra le parti somale a Doha.

Tunisia

La campagna repressiva del governo Buden contro i migranti ha colpito anche i tunisini di origine africana subsahariana. Nei rastrellamenti per la cattura dei migranti sono incappati molti cittadini tunisini dalla pelle scura. Sui social sono apparse denunce, soprattutto di donne, che hanno affermato di aver subito umiliazioni e maltrattamenti, da parte dei poliziotti, che le avevano scambiate per straniere. La campagna governativa contro l’immigrazione ha creato un clima di razzismo e di xenofobia anche in certi ambienti della società tunisina, una sorta di guerra tra poveri. La associazioni della società civile hanno lanciato campagne sul web e iniziative in piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità del fenomeno. La mobilitazione ha coinvolto radio, tv e siti internet per ridicolizzare i razzisti e respingere ogni discriminazione. Una delle campagne suona così: “Per gli ignoranti, diciamo che nelle antiche carte geografiche la Tunisia è segnata come Ifriqiya”.    

Notizie dal mondo

È passato un anno e 6 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.

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