Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

03 marzo 2023.

Rassegna anno IV/n. 061

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I titoli:

Palestina Occupata/Israele: Assassinato un ragazzo palestinese di 15 anni a Qalqiylia. Gerico e Hawara assediate. Decine di arresti.

Tunisia: Guinea e Costa d’Avorio organizzano voli per il rimpatrio dei connazionali, in seguito alle dichiarazioni razziste del presidente Saied.

Pakistan: L’ex premier Oumran Khan è inseguito dai “processi politici”.

Iran: Le donne nel carcere di Evin cantano “Bella Ciao” in iraniano per denunciare la vacuità della falsa amnistia.

Libia: I due parlamenti approvano una riforma costituzionale per le elezioni, ma contrastano il piano dell’inviato ONU:

Le notizie

Palestina Occupata/Israele

Un ragazzo palestinese di 15 anni è stato assassinato dai soldati israeliani con un colpo alla schiena e un altro gravemente ferito. Mohammd Selim stava contrastando con il lancio di pietre l’avanzata dei soldati. È avvenuto nel villaggio di Azzoun, a sud di Qalqiylia, in Cisgiordania occupata. È la 67esima vittima palestinese delle pallottole israeliane dall’inizio dell’anno.

Il villaggio di Hawara rimane assediato ed ermeticamente chiuso per il quinto giorno consecutivo, tutti i negozi chiusi e i contadini non possono andare nei campi, dopo il colossale incendio appiccato dai coloni per vendetta. La popolazione è terrorizzata dalla prospettiva di vedere il proprio villaggio raso al suolo come avvenne durante la Nakba nel 1948. Le minacce del ministro Smotrich non sono da prendere alla leggera: “Bruciare tutto; bisogna cancellare Hawara dalla faccia della terra”, ha detto. Era quello che i coloni, spalleggiati dai soldati, avevano compiuto domenica. A 5 giorni dalla spaventosa aggressione notturna nessun colono è stato arrestato e nessuna inchiesta è stata aperta.  

La città di Gerico, ancora assediata dall’esercito, ha osservato ieri uno sciopero per lutto nel ricordo di Mahmoud Hamdan, 22 anni, ucciso dai soldati israeliani due giorni fa durante i rastrellamenti compiuti.

A Gaza, mezzi corazzati israeliani sono penetrati nei territori agricoli adiacenti la barriera di separazione, devastando i raccolti. Per la seconda settimana i pescatori sono impediti dall’uscire in mare, per l’assedio della costa imposto dalle motovedette israeliane.

Tunisi

La Guinea e il Costa d’Avorio hanno avviato le operazioni di rimpatrio dei propri cittadini che lo richiedono. Centinaia di migranti subsahariani hanno subito atti di razzismo e discriminazione in seguito alle dichiarazioni del presidente Saied, parole che accusavano i migranti di essere portatori di criminalità. Molti di loro si sono rifugiati nelle loro ambasciate o si sono accampati davanti alle sedi diplomatiche, per chiedere di essere riportati a casa.

Le organizzazioni tunisine per i diritti umani avevano condannato le dichiarazioni di Siaed, bollandole come discorso dell’odio e razzismo. In Tunisia il numero dei migranti subsahariani è di 22 mila persone su una popolazione di 9 milioni di abitanti.

Domenica, l’opposizione sfida Saied convocando una grande manifestazione contro le misure repressive. Sul fronte sindacale, ieri si è svolto lo sciopero dei ferrovieri che ha bloccato per 24 ore i trasporti. Domani sabato si terrà a Tunisi la manifestazione indetta dall’UGTT contro le restrizioni all’azione sindacale e in solidarietà con i migranti discriminati, in seguito alle odiose parole del presidente.

Pakistan

L’ex premier Oumran Khan ha ricevuto un ordine di arresto senza la possibilità di libertà su cauzione, perché non si era presentato a due udienze del processo sulle regalie ricevuto quando era premier senza dichiararle e assegnarle alla proprietà pubblica. Per questo processo, l’ex premier è stato privato del diritto di candidarsi alle elezioni per 5 anni. Khan è inseguito da diversi processi con accuse pretestuose anche gravi, come terrorismo e tentato omicidio. Da quando è stato mandato a casa il suo governo, nell’aprile del 2022, Khan si trova tempestato da pressioni giudiziarie in forte odore di condizionamenti politici. La sua popolarità e i successi elettorali del suo partito sono, invece, incessanti.

Iran

Nel carcere Evin le donne detenute hanno intonato “Bella Ciao”, che la figlia di una di loro ha registrato al telefono. È una ribellione alla repressione subita e sfida al regime. L’amnistia annunciata, dicono i familiari dei detenuti, è stata una trovata propagandistica per allentare le pressioni sul governo, ma non è stata mai messa in pratica e tuttora giacciono nelle celle migliaia di incarcerati politici.

Libia

Il Consiglio di Stato ha approvato ieri la modifica costituzionale emessa lunedì in accordo con il Parlamento. La riforma non affronta le condizioni per le candidature alle elezioni presidenziali.

L’accordo è avvenuto per bloccare la strada al piano del rappresentare dell’ONU per la Libia, Bathily, che lo aveva presentato lunedì in audizione video al Consiglio di Sicurezza. Bathily intende andare alle elezioni entro la fine di quest’anno, con l’attuale governo Dbeiba in carica e nominare lui stesso una “commissione costituzionale” per redigere le norme elettorali, surclassando il ruolo dei due organi legislativi. 

I due parlamenti, per barrare la strada a questo percorso, hanno approvato in fretta una legge costituzionale che include soltanto le questioni sulle quali c’è già un accordo. Tralasciando tematiche che hanno diviso i due parlamenti per anni. 

Un deputato del Consiglio di Stato ha anticipato che sarà istituito un nuovo governo per la gestione degli affari correnti fino alle elezioni. Un passo che sarà contrastato da Dbeiba, forte del sostegno di Washington e dell’Italia.

Oggi a Benina (aeroporto di Bengasi) Ossama Juweili (ex ministro della difesa e capo delle milizie di Zentan, affiliate all’altro governo di Basha Agha), si è incontrato con il generalissimo Haftar. 

Voci non confermate sostengono che un aereo militare francese abbia scaricato armi e munizioni in un piccolo aeroporto del campo petrolifero di Sharara, controllato da Juweili e dove sembra ci siano anche mercenari russi. Elezioni che non s’hanno da fare!

Notizie dal mondo

È passato un anno e 7 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale. Primo incontro tra Blinken e Lavrov, in India, a margine della riunione dei ministri G20.

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AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)

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Approfondimenti:

[Finestra sulle Rive Arabe- n° 10] Giufà: Un ponte di storie tra le culture del Mediterraneo

di Alessandra Amorello:

1 commento

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