Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi:

22 aprile 2023.

Rassegna anno IV/n. 111

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Sostenete Anbamed!

Le donazioni nel mese di marzo sono state di 680 € (+ 400 € rispetto al mese di febbraio). Grazie ai nostri sostenitori.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).

I titoli:

Sudan: Ottavo giorno di combattimenti in mezzo alle abitazioni civili. Una triste festa di Ied al-Fitr per la gente del Sudan. Fallita l’ennesima tregua. Si preparano operazioni di evacuazione dei cittadini stranieri.

Turchia: Erdogan inaugura, in piena campagna elettorale, il giacimento di gas nel Mar Nero e promette un anno di gas gratis alle famiglie turche.

Iran: Riprendono le manifestazioni di protesta a Zahedan.

Miganti: 19 migranti morti nell’Atlantico al largo delle isole delle Canarie.

Afghanistan: Molte famiglie in fuga verso il Pakistan per garantire gli studi alle figlie

Le notizie

Sudan

(leggi l’editoriale)

Una settimana di scontri tra l’esercito e le milizie. La tregua di tre giorni per le festività Fitr non è stata rispettata. Giorno dopo giorno lo scontro assume nella capitale Khartoum la guerriglia urbana. All’inizio gli scontri erano limitati in alcune zone strategiche come l’aeroporto e nei pressi dei palazzi del potere. Secondo testimoni locali, in seguito all’arrivo di rinforzi da altre province, l’esercito ha ripreso l’iniziativa e ha avviato una fase di rastrellamenti in quasi tutti i quartieri della capitale.

La situazione della popolazione è drammatica. La vita quotidiana è completamente paralizzata e non ci sono possibilità di rifornimenti alimentari. Sui social, gli attivisti parlano di persone ferite dalle pallottole nel tentativo di riempire le taniche con le acque del Nilo.

Le potenze occidentali stanno lavorando per l’evacuazione dei loro cittadini. Unione europea, ONU e USA stanno trattando con Hamidati e Burhan per corridoi umanitari per completare le operazioni con sicurezza.

La maggior parte degli analisti sudanesi sostengono che questa guerra è in continuo allargamento e non si intravedono spiragli di un accordo politico. Ciascuna delle parti sta tentando di conquistare posizioni strategiche nella capitale per imporre il proprio punto di vista. Una battaglia per annientare l’altro, anche ad un alto costo di vite umane tra i civili e di distruzioni delle infrastrutture.

Le forze politiche sudanesi hanno lanciato, inascoltate, appelli per una tregua permanente e di aprire un tavolo di trattative.

Ieri, le forze di pronto intervento hanno assaltato il carcere centrale di Khartoum ed ha liberato i detenuti tra i quali pericolosi criminali e seguaci del vecchio regime. Uno sviluppo che avrà sicuramente degli effetti nefasti sulla situazione futura del paese.  

Turchia

Il neo sultano Erdogan, in piena campagna elettorale, ha inaugurato la produzione di gas nel giacimento del Mar Nero. Ha promesso un anno di gas gratis a tutte le famiglie turche. Ricorda un certo populista italiano che ha fatto la sua fortuna politica promettendo un milione di posti di lavoro. “è finita la dipendenza energetica della nostra nazione. Siamo avviati verso un futuro di benessere per tutti”, ha detto. Nella sua foga oratoria, Erdogan ha fatto uno scivolone imperdonabile per la tradizione turca: attaccare l’avversario politico per la sua appartenenza confessionale. Senza nominarlo ha fatto riferimento all’appartenenza alla comunità alawita del candidato rivale favorito, Kemal Kilicdaroglu. Questi, con la sua nota calma flemmatica, ha risposto senza fare riferimento alle parole fuori posto dell’attuale presidente, affermando che nella Turchia da lui presieduta non ci saranno più discriminazioni sulla base dell’etnia e della confessione, un riferimento chiaro alle discriminazioni contro i curdi. I capi dell’HDP hanno apprezzato.

Iran

Continuano le manifestazioni silenziose del venerdì a Zahedan. L’ultimo di Ramadan, la protesta è stata particolarmente partecipata e politicizzata. I fedeli alla fine della preghiera collettiva sono usciti per le strade gridando “Libertà!”, “Giustizia per le vittime delle stragi della polizia” e altre parole d’ordine contro la dittatura degli ayatollah. A Zahedan, capoluogo del Belucistan, il 30 settembre 2022 le forze di sicurezza hanno sparato contro la folla uccidendo 90 persone e arrestando centinaia che sono ancora in carcere. Da quella data, ogni venerdì dopo la preghiera collettiva, i fedeli sono usciti in cortei di protesta per chiedere il deferimento alla giustizia di coloro che hanno ordinato ed eseguito la strage e la liberazione dei manifestanti detenuti.  

Migranti/ Marocco

In un naufragio alle isole Canarie sono morti 19 migranti. Tra di loro sette donne e una bambina. Lo riporta l’associazione non governativa spagnola Caminando Fronteras. I fatti risalgono a mercoledì quando nell’arcipelago sono arrivati 400 migranti su barche di fortuna, provenienti dal territorio del Sahara Occidentale occupato dal Marocco. La portavoce dell’organizzazione, la giornalista investigativa Helena Maleno Garzon, ha accusato le autorità spagnole e marocchine di non garantire i soccorsi necessari per salvare vite umane su una rotta migratoria che sta assumendo sempre più un’alternativa a quella del Mediterraneo centrale.  

Afghanistan

Le famiglie afghane fuggono in Pakistan per poter far studiare le ragazze. È un fenomeno che hanno registrato sia l’ACNUR sia l’UNICEF. Dalla caduta di Kabul nelle mani dei fondamentalisti taliban sono 117,547 i rifugiati afghani che hanno sbarcato i confini e sono registrati regolarmente. I profughi afghani in Pakistan irregolari sono molto di più. Per garantire l’insegnamento ai figli e figlie di queste famiglie senza permessi di soggiorno sono nate associazioni pachistane della società civile, come quella dell’educatrice Ziba Hossein, alla periferia di Islamabad. Ha aperto una scuola gratuita per i bambini e le bambine delle famiglie emarginate e molti afghani, maschi e femmine, hanno trovato accoglienza.    

Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano

di Federica Pistono qui

Annunci

Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

Il 30 aprile si terrà, in presenza ed online, l’assemblea dei soci di Anbamed. Più avanti vi forniremo l’odg e il link per partecipare. All’assemblea saranno invitati/e anche abbonati/e e amici/amiche di Anbamed, senza diritto di voto.

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

A Perugia, durante Int. Journalism Festival (19-23 Aprile), il 23 aprile si terrà il dibattito su:  “Teheran, Damasco, Kabul: come l’UE può sostenere la battaglia per la libertà delle donne”, con la partecipazione dell’amica Farian Sabahi (QUI).

Domani, 22 aprile 2023 partirà la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta.

Giovedì 27 aprile 2023 ore 20.30

La crisi israeliana 

nel terremoto sociale e politico

dell’area euromediterranea

cerniera del “nuovo disordine mondiale”.

a cura del “Centro di documentazione contro la guerra”

Per seguire on-line, chiedi il link a questo Indirizzo di posta eletronica

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International.

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

Sostenete Anbamed

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sul conto corrente di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio di oggi: Clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *