Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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27 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 146 (1033)

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I titoli:

Sudan: Una tregua sgangherata. Burhan chiama i riservisti e chiede all’ONU la rimozione del rappresentante speciale, Perthes.

Migranti: 3 morti, 2 salvati e una decina di dispersi al largo delle coste greche. Una nave con 500 migranti “perduta” da mercoledì nel Mediterraneo centrale. Si sospetta respingimento in Libia.

Turchia: Domani si vota per il ballottaggio. Altri 5 anni di Erdogan?

Palestina Occupata: Un palestinese ucciso da coloni armati a sud di Al-Khalil (Hebron).

Somalia: Un attacco dei jihadisti Shabab contro una base di militari dell’Unione Africana, a sud di Mogadiscio.

Pakistan: Governo ed esercito vogliono sciogliere il partito di Oumran Khan. Arresti e processi contro i dirigenti di Insaf.

Marocco: Accanimento giudiziario contro l’attivista per i diritti umani, Saida El-Alami. Una seconda condanna a 2 anni per lo stesso reato.

Le notizie:

Sudan

In generale la tregua sta reggendo, malgrado le violazioni sporadiche registrate soprattutto nelle tre città satelliti della capitale. L’esercito ha richiamato i riservisti ed in particolare i militari in congedo. Nei giorni scorsi sono stati registrati attacchi mirati da parte delle milizie contro le abitazioni di ex ufficiali, conclusi in alcuni casi con il loro rapimento. Il generale Burhan ha affermato in un discorso televisivo che il richiamo serve a fornire a questi militari le armi per difendersi.

Lo sviluppo più clamoroso nella vicenda sudanese è l’accusa dell’esercito rivolta al rappresentante speciale dell’ONU in Sudan di “essere una parte del complotto che ha portato alla crisi attuale”. Burhan ha scritto al segretario generale dell’ONU per chiedere la rimozione di Volker Perthes.

L’esercito ha arrestato nella provincia di Port Sudan un gruppo di contrabbandieri che stavano trasportando armi e munizioni appena arrivate via mare. Il comunicato accusa un non ben specificato paese arabo di interferenza nella crisi sudanese. Il rifermento è palesemente agli Emirati gli sponsor nascosti del generale Hamdati.    

Migranti

Tre morti, due salvati e una quindicina di dispersi. Sono i numeri del naufragio di un gommone al largo di Mikonos in Grecia. Un siriano ed un palestinese sono stati tratti in salvo ed hanno raccontato che circa venti persone sono partite dalle coste turche accatastati senza giubbotti salvagente.

Nel Mediterraneo centrale è stata segnalata la presenza di un barcone con 500 persone a bordo e non si ha più notizi da mercoledì. Il motore in avaria e il mezzo in balia delle onde. L’ultimo SOS è stato raccolto da Alarm Phone il 23 maggio, ma del barcone in legno non ci sono notizie. Secondo notizie non confermate sarebbe stato trascinato verso le coste libiche. Sarebbe un respingimento criminale.

Turchia

Campagna elettorale conclusa per il ballottaggio di domani. Il tema dei migranti e specialmente dei rifugiati siriani è al centro del dibattito. Erdogan sorretto da tutto il sistema mediatico pubblico ha continuato a mostrare in questi ultimi giorni i lavori di costruzione delle città nuove nel nord della Siria per il rimpatrio di un milione di rifugiati siriani. Lo sfidante Kilicdaruglo, con l’ultima sterzata nazionalista ha promesso che entro due anni saranno rimpatriati i rifugiati.

All’estero hanno votato quasi due milioni di elettori. Al primo turno il voto all’estero ha ampiamente favorito il presidente in carica con quasi il 60% dei voti contro il 33% al principale sfidante. Gli ultimi sondaggi pubblicati, malgrado la clamorosa debacle delle previsioni del primo turno, sostengono che la forbice che separa i due candidati si allargherà a favore del neo sultano, al vertice del potere in Turchia da 20 anni.

Palestina Occupata

I coloni ebrei israeliani si sono scatenati in attacchi e aggressioni contro la popolazione palestinese della Cisgiordania. Due episodi di ieri danno la misura grave della situazione: un colono armato ha ucciso con un colpo di pistola un palestinese, a sud di Al-Khalil (Hebron) con il pretesto di un tentativo di accoltellamento. Il secondo caso, avvenuto nei pressi di Ramallah, è un attacco di un gruppo di coloni che hanno incendiato 5 auto di contadini palestinesi e appiccato il fuoco nei depositi di fieno. Nella copertura della ritirata dei coloni, i soldati hanno ferito, con pallottole militari, 5 persone che stavano inseguendo con il lancio di pietre gli aggressori.

Le operazioni di rastrellamento e arresti di attivisti palestinesi continuano in quasi tutte le città della Cisgiordania ed a Gerusalemme est occupate. 10 ambasciate europee e il rappresentato dell’UE hanno reso noto un comunicato nel quale esprimono “preoccupazione” per i violenti attacchi dei coloni contro la popolazione palestinese e chiedono al governo israeliani in quanto forza occupante di proteggere la popolazione civile. Il comunicato chiede anche di mettere fine alle demolizioni di case e di scuole.     

Somalia

Il movimento Shabab ha comunicato di aver attaccato una base militare delle forze africane a Bulomarer, nella provincia di Scebli meridionale. Il comunicato jihadista parla dell’uccisione di centinaia di soldati. La notizia non viene né confermata né smentita dal governo di Mogadiscio e dall’UA. Le agenzie stampa internazionali hanno raccolto dichiarazioni che confermano l’avvenuto attacco, ma ci sono forti dubbi sul numero delle vittime. Nella base sono dislocati i soldati ugandesi della forza di pace africana.

Pakistan

Per togliere lo scomodo Oumran Khan di mezzo, il governo e l’esercito di Islamabad pensano di dichiarare fuorilegge il suo partito Insaf. Il pretesto è la rivolta del 9 maggio che aveva accompagnato la vicenda del su arresto. In quell’occasione è stata bruciata una caserma dell’esercito. Ne era seguita una caccia alle streghe con arresti di circa 2 mila persone, compresi molti dirigenti del partito Insaf, che non si trovavano nemmeno sul posto. Tra gli arrestati ci sono ex ministri e il segretario generale del patito. Altri 700 dirigenti sono stati vietati dall’espatrio.

L’offensiva giudiziaria ha fiaccato il partito e una cinquantina di dirigenti in dissenso con la condotta di Khan hanno abbandonato l’organizzazione. Alcuni, invece, si sono dimessi in carcere, per ottenere la liberazione. Nel complotto contro Khan sono implicati anche dei giudici. Il quotidiano in lingua inglese Dawn ha scritto che il giudice dell’Alta corte di Islamabad ha detto all’ex presidente del parlamento, Assad Qaisar, di “convocare una conferenza stampa per mettere fine a questa vicenda”, nel senso di dichiarare pubblicamente le dimissioni per evitare il carcere.

In un discorso tv, il premier Sharif ha attaccato duramente Khan accusandolo di “aver innescato una violenza che ha toccato limiti invalicabili, colpendo i difensori della patria”, cioè l’esercito. In un discorso in video trasmesso sul suo canale You Tube, Khan ha assunto toni concilianti chiedendo “l’apertura di un dialogo politico per uscire dalla crisi”, ma sembra che i tempi del confronto politico in Pakistan si siano tramontati. I generali dell’esercito che avevano sostenuto l’ascesa di Khan al governo, adesso non solo l’hanno scaricato, ma remano contro. L’ex premier infatti si dice preoccupato per la sua vita.

Marocco

L’attivista marocchina per i diritti umani, Saida El-Alami, è stata condannata dal tribunale di Casablanca ad altri 2 anni di reclusione, in aggiunta ai tre che sta già scontando. El-Alami è stata arrestata nel marzo 2022 per aver scritto un post sui social nel quale accusava le forze di sicurezza di “aver tramato in combutta con i giudici contro i giornalisti perseguitati”. La seconda sentenza è una vera e propria persecuzione, perché l’accusa, identica alla prima, questa volta si basa sulle sue dichiarazioni durante il processo, nelle quali aveva riaffermato il suo convincimento. El-Alami è la fondatrice del movimento “Donne contro le persecuzioni giudiziarie”, in difesa dei giornalisti che venivano processati con accuse infamanti, riguardanti presupposte molestie sessuali, basate su testimonianze sospette o addirittura anonime. Nel caso della condanna del giornalista Omar Radi, è stato documentato che la stagista testimone, dopo le sue dichiarazioni in tribunale, è stata premiata con la nomina, senza concorso, nell’ufficio stampa di un ministero.

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e due giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo “Der Spiegel” dietro l’attentato del Nord Stream ci sarebbero degli ucraini. Gli inquirenti stanno valutando se sono collegati ai servizi di Kiev.

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