Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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1° giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 151 (1038)

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I titoli:

Sudan: L’esercito si ritira dalle trattative di Gedda. Combattimenti nella capitale e coprifuoco notturno a Port Sudan, sul Mar Rosso.

Libano: Esplosione in una base palestinese al confine con la Siria.

Libia: Ucciso in un agguato misterioso il figlio dell’ex capo dei servizi di sicurezza della dittatura.

Palestina occupata: Il PAM ha cancellato gli aiuti alimentari ai poveri di Gaza.

Marocco: Una sentenza scandalo; Un anno di reclusione all’allenatore di una squadra di calcio femminile per lo stupro di gruppo di una 15enne.

Le notizie:

Sudan

L’esercito sudanese ha ritirato la sua delegazione a Gedda ed ha dichiarato che le trattative indirette, con le forze di pronto intervento, si sono concluse, “perché inutili”. Tutti gli accordi di tregua che sono stati annunciati non sono mai stati rispettati dalle due parti. I combattimenti continuano a Khartoum, in Darfur e Kordofan. L’esercito ha dichiarato il coprifuoco notturno a Port Sudan, nel timore che le forze di pronto intervento possano infiltrarsi nella provincia orientale sul Mar Rosso. Nei giorni scorsi sono stati bloccati dei contrabbandieri che trasportavano clandestinamente armi, arrivate via mare.  

Libano

Un’esplosione in una base di un’organizzazione della resistenza palestinese in Libano, al confine con la Siria, ha causato la morte di 5 persone e il ferimento di altri 7. Fonti locali sostengono che le esplosioni sono state causate da un raid aereo israeliano notturno, ma la stampa di Tel Aviv cita ufficiali dell’esercito che negano ogni attacco sul territorio libanese nella giornata di ieri. Una fonte della sicurezza libanese, in forma di anonimato, ha affermato che un razzo è esploso nel deposito di armi della base ed ha causato la strage.

Libia

Il figlio dell’ex capo dei servizi di sicurezza del defunto regime è stato assassinato a Sebha, capoluogo del Fezzan. Mohammed Abdallah Sanussi è stato ucciso in una situazione misteriosa. I familiari sostengono che sia stato freddato con colpi di arma da fuoco, probabilmente un mitra; quindi si sia trattato di un agguato su sfondo politico o una vendetta per i crimini compiuti dal padre. Il capo della polizia della regione meridionale, invece, minimizza l’accaduto e afferma che l’uomo è stato ucciso con una coltellata per un litigio personale con un’altra persona, che è stata arrestata ed è sotto interrogatorio. Una versione considerata non credibile e volta soltanto a mantenere la calma nel capoluogo, per evitare la mobilitazione del clan familiare e l’innesco di una faida.   

Abdallah Sanussi è stato l’uomo numero due del regime di Gheddafi, suo cognato, ed è ritenuto responsabile dell’eccidio nel carcere di Bani Selim, nel giugno 1996, con 1270 vittime uccise a sangue freddo in cella. È ricercato dalla Corte Penale Internazionale per i crimini contro l’umanità compiuti durante la rivolta del 2011. Attualmente è detenuto a Tripoli.

Palestina occupata

Da oggi 200 mila palestinesi di Gaza non riceveranno più il sostegno alimentare dal PAM (Programma alimentare mondiale dell’ONU). Il servizio era stato ridotto a maggio e sarà cancellato completamente nel prossimo agosto. È un colpo per le famiglie povere della striscia assediata da Israele dal 2007. L’economia di Gaza è dipendente principalmente dagli aiuti arabi ed internazionali. Secondo stime di associazioni per i diritti umani, il 61,6% della popolazione (2 milioni e 300 mila abitanti) vive sotto la soglia della povertà. La disoccupazione è al 47%.

Marocco

Un caso giudiziario sta scuotendo l’opinione pubblica marocchina. Gli stupratori di gruppo di una minorenne, violentata e messa incinta, sono stati condannati a un anno di reclusione. Il crimine è stato compiuto in ambito sportivo, l’allenatore di una squadra femminile di calcio e 5 suoi assistenti hanno violentato una ragazzina di appena 15 anni d’età. Il giudice ha creduto alla versione dei 6 maschi che si erano difesi sostenendo che la minorenne era consenziente. I familiari della ragazza e la “Rete delle donne solidali” hanno contestato la sentenza e l’hanno definita incoraggiamento allo stupro. I fatti di violenza carnale risalgono al 2021 e la ragazzina ha partorito una bambina che adesso ha 8 mesi. Un presidio davanti al tribunale di Aghadir, dove si doveva tenere il ricorso, ha costretto i giudici al rinvio della seduta. La legge marocchina prevede per crimini simili condanne tra 20 e 30 anni di reclusione.

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e una settimana dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Notti d’incubo a Kiev sotto i missili. Mosca è ancora sotto i tiri di droni.

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