Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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11 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 161 (1048)

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 I Titoli:

Somalia: 16 morti nell’attacco jihadista contro un ristorante popolare a Mogadiscio.

Turchia: Esplosione in una fabbrica d’armi ad Ankara.

Siria: Un drone turco ha sparato un missile contro un’auto in corsa nel nord della provincia di Aleppo. Uccisi due combattenti curdi.

Sudan: Esplosioni nella capitale stamattina, subito dopo la conclusione della tregua di 24 ore.

Palestina occupata: Un gruppo di coloni armati ha tentato di impossessarsi di una collina in Cisgiordania.

Egitto: Inflazione alle stelle: 33,7%. Entro la fine del mese il governo deve reperire due miliardi di dollari per pagare una retta di debito.

Tunisia: In gravi condizioni di salute un dirigente del partito Ennahda, dopo uno sciopero della fame in cella.

Le notizie:

Somalia

Un attacco terroristico contro un ristorante popolare sul lido di Mogadiscio, venerdì sera, ha provocato la morte di 16 persone: 7 assalitori, 6 civili e 3 soldati governativi. È stato rivendicato dal movimento Shabab. L’operazione è durata diverse ore e si è conclusa dopo mezzanotte. Dal ristorante, i soldati sono riusciti a condurre in salvo 85 clienti che si trovavano all’interno del locale durante l’attacco. Nella mattinata di venerdì, le forze di sicurezza governative avevano fatto fallire un attacco contro un albergo, uccidendo tutti gli assalitori prima dell’ingresso nella struttura alberghiera. La stessa sera, i terroristi hanno riprovato con l’attacco al ristornate.

Turchia

Cinque operai sono rimasti uccisi in un’esplosione avvenuta in un’industria bellica di Ankara. Nella fabbrica si producono razzi e munizioni. Secondo i primi elementi dell’inchiesta sembra che l’incendio sia stato causato da un procedimento chimico non controllato. La stampa turca parla anche di molti feriti che sono stati trasportati in ambulanze negli ospedali della città e che alcuni versano in condizioni gravi.

Siria

Un drone, molto probabilmente turco, ha colpito con un razzo un’auto nel nord della provincia di Aleppo. Sono stati uccisi due miliziani curdi e feriti altri tre. L’esercito turco occupa insieme alle milizie islamiste una parte della provincia e da lì compiono ripetutamente attacchi con l’artiglieria o tentano operazioni di sfondamento delle trincee. Il capoluogo invece è sotto il controllo dei governativi. La parte nord a ridosso della frontiera turca invece è la zona abitata prevalentemente da curdi ed è sotto amministrazione delle forze democratiche siriane a guida curda. Le mire di Ankara sono quelle di creare una striscia di sicurezza, svuotata dalla popolazione autoctona, per insediare i profughi siriani rifugiati in Turchia. Gli attacchi in questi anni sono stati incessanti e sono state usate tutte le tecniche militari per rendere la vita della popolazione un inferno e costringerla a fuggire.

Sudan

Un’ora dopo la conclusione della tregua di 24 ore, si sono sentite le esplosioni a Omdurman, la parte della capitale sulla riva occidentale del Nilo. I nostri contatti – sentiti poco fa – non hanno distinto se erano bombardamenti aerei dell’esercito oppure scambi di artiglieria. Durante la giornata di ieri è stata notata una calma inconsueta a Khartoum, ma poca gente è uscita di casa nel timore di violazioni della tregua, come avvenuto in passato. Sono state notate però bancarelle improvvisate di frutta e verdura e file davanti a qualche fornaio aperto.

In un messaggio al presidente di turno dell’IGAD, l’Autorità Intergovernativa per lo sviluppo dell’Affrica orientale, il generale Burhan ha espresso la sua disponibilità alla mediazione africana e ha criticato la presenza di tante iniziative di mediazione. Questa dichiarazione viene letta come risposta negativa alla proposta etiopica di lavorare per una soluzione negoziale della crisi sudanese. Il premier di Addis Abeba aveva espresso la sua disponibilità di raggiungere Khartoum per sedersi con i due generali in guerra.

Palestina occupata

Gli abitanti di Kafr Qadduom, vicino a Qalqilia in Cisgiordania, hanno respinto il tentativo di un gruppo di coloni armati di impossessarsi di una collina denominata Gebel Kaddan. I coloni erano protetti dall’esercito. Gli aggressori hanno sparato pallottole di guerra, ma alla fine per la forte mobilitazione popolare si sono ritirati. L’espansionismo del colonialismo israeliano mira a creare fatti compiuti sul terreno, per impedire la nascita di uno Stato palestinese e far fallire così il processo di Pace.

Egitto

L’inflazione ha registrato nel mese di maggio un balzo arrivando a 32,7% su base annua. Origine di questa crisi economica è la perdurante perdita di quotazione della valuta locale rispetto a quelle estere. Questo calo incide sui prezzi di tutte le merci importate. Il governo deve far fronte ad una crisi finanziaria nera, con il debito estero sempre in crescita. Una delle misure intraprese è stata la svalutazione della lira egiziana, nel marzo di un anno fa, a quasi la metà del suo valore. Da allora l’economia egiziana non ha più alzato la testa, malgrado la concessione da parte del FMI a dicembre 2022, di un prestito di tre miliardi di dollari. Entro la fine di giugno il governo deve raccogliere 2 miliardi di dollari per saldare gli interessi sul debito pubblico. Per riuscire nell’impresa, il governo ha messo in vendita diverse società pubbliche o parti di esse.

Tunisia

Le condizioni di salute del detenuto politico tunisino Sohbi Atiq sono critiche. Venerdì è stato condotto in tribunale, trascinato da tre poliziotti, per essere interrogato dal giudice, ma la seduta è stata rinviata per l’impossibilità del detenuto a rispondere. Atiq è stato fermato all’aeroporto di Tunisi, il 6 maggio scorso, mentre stava partendo per la Turchia e una settimana dopo, il fermo è stato trasformato in arresto. Da quel momento Atiq è entrato in sciopero della fame. Le accuse rivolte a lui riguardano il riciclaggio di denaro frutto di finanziamenti esteri al partito islamista Ennahda, durante l’ultima campagna elettorale. Per la legge tunisina è reato ricevere sostegno estero per le campagne elettorali. Il collegio di difesa ha chiesto il suo rilascio su cauzione o gli arresti domiciliari.

Notizie dal mondo: Sono passati 15 mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Dal primo luglio, la Russia installerà in Bielorussia testate nucleare tattiche.

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1 commento

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