Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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24 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 174 (1061)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Condanne internazionali dei pogrom compiuti dai coloni sotto gli occhi dei soldati. Netanyahu prosegue la sua politica di annessione. I suoi ministri attizzano i coloni con i discorsi dell’odio.

Sudan: Manifestazioni popolari a Khartoum contro la guerra. La situazione nel Darfur è drammatica.

Migranti: 3 morti e 15 dispersi in tre casi di barche affondate al largo di Sfax.

Tunisia: L’attivista Shaimaa Issa rimane in carcere malgrado la decisione del giudice di liberarla dopo 4 mesi di arresto preventivo.

Siria: Le truppe USA schierano i caccia F22 in Siria per contrastare i voli russi sulle basi militari.

Iraq-Turchia: Un attacco turco sulle basi curde nel nord del Kurdistan iracheno.

Arabia Saudita-Yemen: Scambi di corpi di vittime di guerra tra Riad e Sanaa.

Le notizie:

Palestina Occupata

“Quello che hanno fatto i coloni israeliani è terrorismo contro la popolazione. Hanno bruciato case, ucciso e ferito civili, senza che l’esercito li fermi. È una collusione delle autorità con gli aggressori, che si sentono impuniti”. È la dichiarazione dell’inviato speciale dell’UE in Palestina, Sven Burgsdorff dopo la sua visita con una delegazione di diplomatici europei nella località di Turmus’Aya, assaltata alcuni giorni fa da centinaia di coloni ebrei israeliani. Dopo la valanga di critiche all’operato del governo di Tel Aviv in Cisgiordania, l’esercito ha ammesso di non aver potuto fermare le devastazioni. Berlino ha ritirato la firma sulla mozione USA pro-Israele alla Commissione ONU per i diritti umani. Il rappresentante dell’Onu nei territori palestinesi occupati ha condannato le violenze dei coloni e ha chiesto al governo israeliano, in quanto una forza occupante, di proteggere la popolazione.

Tutte dichiarazioni importanti, ma che non muovono di un dito la realtà sul terreno. Il governo Netanyahu continua la sua politica di espansione delle colonie per impedire la nascita dello Stato di Palestina e mira alla cacciata della popolazione, come avvenne nel 1948. In 6 mesi, sono state approvate le costruzioni di 13 mila abitazioni negli insediamenti della Cisgiordania. E nascono come funghi le occupazioni di terreni agricoli palestinesi con i caravan, per far nascere nuove colonie. Secondo il diritto internazionale, tutte le colonie israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme est sono illegali.

Ieri, l’esercito ha invaso il villaggio di Bazaria, vicino a Nablus. Un bambino di 5 anni è stato colpito in testa dalle pallottole dei soldati. Ha perso un occhio ed è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. 25 feriti a Beita, sempre nella provincia di Nablus, durante le proteste contro la visita del ministro per la sicurezza Bin Gvir alla zona. Il ministro ha esortato i coloni a continuare le loro azioni e di creare nuove colonie, “per ripopolare la nostra terra di Israele”, ha detto. A Gerusalemme est ritorna la tensione nel quartiere di Sheikh Jarrah. Le forze di occupazione hanno arrestato e attaccato con lacrimogeni i manifestanti internazionali che si opponevano alla politica di colonizzazione ebraica nel quartiere.     

Sudan

Manifestazioni nella capitale in sostegno dell’esercito e contro le forze di pronto intervento, per la prima volta dall’inizio degli scontri a metà aprile. Centinaia di persone sono scese per le strade chiedendo che i miliziani lascino le case dei cittadini, occupate con la forza per nascondersi dai bombardamenti dell’esercito. In diversi quartieri della capitale si sono avuti scontri tra i miliziani e le forze della polizia.

La situazione in tutte le province del Darfur è drammatica. Nella città di El-Fashir sono avvenuti duri scontri tra le milizie del pronto intervento e altre milizie locali supportate dall’esercito. Secondo gli attivisti locali, le milizie di Hamidati intendono inasprire lo scontro interetnico per dominare meglio la situazione. Tutte le organizzazioni umanitarie internazionali hanno lasciato la provincia a causa delle devastazioni subite dalle loro sedi e depositi.    

Migranti

Tre barche sono inabissate, ieri, al largo delle coste tunisine. 3 corpi recuperati, 15 dispersi e 152 salvati. È avvenuto di fronte alle coste di Sfax, centro delle attività di traffico di esseri umani, dopo le restrizioni ai viaggi dalla Libia. Secondo i dati forniti dal Forum per i diritti economici e sociali, sono stati riportati in Tunisia, dalla Guardia costiera, 15 mila migranti, nei primi 5 mesi del 2023. Molti sono stati bloccati in mare, ma altri sono stati fermati sulle spiagge, ancora prima di salire sulle carrette della morte. Il numero dei corpi recuperati e i dispersi nello stesso periodo sono 534 vittime.

Tunisia

La procura tunisina si è opposta al rilascio dell’attivista Shaimaa Issa in seguito alla decisione del giudice per le indagini preliminari di liberarla. È un precedente inaudito di inasprimento delle misure di detenzione coercitiva in attesa di giudizio. Issa è un’attivista del Fronte di Salvezza, la principale coalizione di opposizione al governo del presidente Saied. Le accuse rivolte a lei riguardano il fumoso e mai provato “complotto contro la sicurezza dello Stato”. Sua colpa è quella di aver criticato le scelte del capo dello Stato sia in campo istituzionale, sia in quello economico. Shaimaa Issa, 43 anni, è in carcere dal 22 febbraio scorso.

Siria

Le forze USA in stanza in Siria hanno fatto pervenire dal vicino Iraq i caccia F22 per “soffocare sul nascere ogni pericolo dalle operazioni russe nelle vicinanze delle nostre basi”, ha scritto Centcom. I caccia russi sono stati accusati dagli statunitensi di aver compiuto voli ravvicinati sulla base di Al-Tanf. I contatti con il sistema di emergenza, predisposto dalle due parti per evitare collisioni non desiderate, non hanno avuto risposta. Adesso i comandi di Washington alzano la voce e minacciano di abbattere qualsiasi “violazione”. La presenza dei militari russi ha una base giuridica nell’accordo tra i due Stati. La presenza di quelle statunitense, per il diritto internazionale, sono forze di occupazione.

Iraq-Turchia

La Turchia ha avviato un attacco contro il nord dell’Iraq nella provincia di Dohuk, interessata dall’invasione e occupazione turca del territorio iracheno a ridosso del confine. Le forze turche parlano di un loro soldato morto dopo essere stato ferito in un agguato dei combattenti del PKK.

Dall’aprile 2022, le truppe turche di stanza in territorio del Kurdistan iracheno hanno compiuto un’operazione su vasta scala contro il PKK, denominata Clow-Lock (blocco ad artiglio), ma l’operazione è fallita nei suoi obiettivi per le gravi perdite subite dalle truppe d’invasione. L’operazione è stata sostituita dai bombardamenti aerei e con droni, mietendo vittime tra la popolazione civile dei campi profughi curdi.

Arabia Saudita-Yemen

Scambio di corpi di vittime di guerra al confine tra lo Yemen e Arabia Saudita. Un video pubblicato dai media yemeniti vicini agli houthi ha mostrato lo scambio dei corpi tra le due delegazioni, dopo una mediazione dell’Oman. I corpi di 6 soldati sauditi e 58 miliziani yemeniti torneranno alle loro famiglie, che li potranno seppellire degnamente. È un segnale positivo sullo stato di salute del processo negoziale per la pacificazione dello Yemen a l’avvicinarsi di una fine del conflitto che dura dal 2014. Le misure distensive riguardano anche le autorizzazioni a voli diretti Sanaa-Riad per trasportare i pellegrini yemeniti alla Mecca. È la prima volta dal 2015, quando era stato imposto l’embargo aereo all’aeroporto di Sanaa da parte dell’aeronautica saudita.  

Notizie dal mondo: Sono passati 15 mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Guerra di dichiarazioni e sul campo tra esercito russo e mercenari russi della Wagner.

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1 commento

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