Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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23 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 173 (1060)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Il governo Netanyahu approva la costruzione di 7500 abitazioni nelle colonie ebraiche in Cisgiordania. Un piano per sabotare la pace.

Sudan: Sono fallite tutte le mediazioni. Il vice capo del Consiglio sovrano sudanese ha definito la proposta africana “un tentativo di occupazione militare”.

Migranti: Arrestato a Londra il cervello dei viaggi della morte nel Mediterraneo: un egiziano di 40 anni, indicato dai presunti scafisti arrestati in Grecia.

Siria: I russi accusano gli USA di rafforzare il loro contingente illegale in Siria.

Arabia Saudita: Ricompare un pubblico Al-Qahtani, l’artefice dell’assassinio di Khashoggi. Per 5 anni è rimasto all’ombra.

Libano: Il governo israeliano minaccia di cancellare con la forza una base di osservazione di Hezbollah sulla linea di confine.

Etiopia: Addis Abeba annuncia il quarto riempimento dell’invaso a monte della diga “Rinascita”. Polemiche con il Cairo.

Le notizie:

Palestina Occupata

Il governo israeliano ha approvato la costruzione di altre 7500 case nelle colonie ebraiche della Cisgiordania. È lo sviluppo naturale di un colonialismo senza freni delle terre palestinesi, per impedire la nascita di uno Stato indipendente. Con questo provvedimento Netanyahu intende convincere gli oltranzisti dell’estrema destra, all’interno del suo governo, a rinunciare alle richieste di un’offensiva militare generalizzata nelle città e villaggi palestinesi.

Sono continuate le aggressioni dei coloni armati conto i villaggi palestinesi tra Ramalla e Nablus, con attacchi e incursioni notturne. Con la protezione dei soldati hanno costruito nuovi nuclei di colonie ebraiche, installando dei caravan nei terreni agricoli di proprietà di famiglie palestinesi.

A Jenin è stato dichiarato il luto cittadino e uno sciopero generale in occasione dei funerali dei tre combattenti assassinati nella loro auto da un drone israeliano.

Sudan

Tutte le iniziative di mediazione sono ferme e l’unica voce in campo è quella dei cannoni. Il ministero degli esteri saudita ha confermato che i contatti con le due parti sudanesi sono sospese, per il mancato rispetto degli impegni in passato. Anche la mediazione africana è nata morta. L’esercito e il governo sudanesi rinfacciano all’UA la sospensione di Khartoum dal sodalizio e respingono l’iniziativa dell’IGAD perché capeggiata dal presidente Keniota, William Ruto, considerato vicino al capo delle forze di pronto intervento. La stampa di Khartoum scrive che Hamidati ha finanziato la campagna elettorale di Ruto con 5 milioni di dollari, che a Nairoubi sono presenti capi dei ribelli e ci sono stati tentativi di costituire un governo sudanese in esilio, con sede nella capitale keniota. Il vice presidente del Consiglio sovrano sudanese, Akar, ha respinto anche i contenuti della proposta di IGAD che prevede l’invio di truppe africane in Sudan, la dichiarazione di Khartoum una zona smilitarizzata e l’avvio di incontri alla pari tra l’esercito e le milizie. “Vogliono dare una dignità politica ai ribelli e occupare militarmente il Sudan; – ha affermato- non ci sembra che proposte simili siano state avanzate durante il conflitto etiopico”.

Migranti

È stato arrestato a Londra il presunto cervello dei viaggi della morte dalle coste libiche verso le coste europee. Si tratta di un cittadino egiziano naturalizzato britannico, di 40 anni. Il suo nome non è stato rivelato, ma si è arrivati al suo arresto grazie alla collaborazione dei servizi di sicurezza italiani. Uno dei nove presunti scafisti arrestati in Grecia lo ha indicato come le mente che tiene insieme tutta la catena di reclutamento degli aspiranti migranti, nelle zone di crisi e nei paesi poveri. Sarebbe lui l’organizzatore centrale, dal suo comodo ufficio londinese, di tutta la macchina che dispone i viaggi della morte: dal reperimento dei barconi fino alla scelta dell’equipaggio.

Siria

I militari russi in Siria hanno puntato il dito contro il rafforzamento delle truppe USA nel nord est e nella base di Al-Tanf, al confine siriano con Giordania e Iraq. “Gli Stati Uniti stanno rafforzando il loro contingente militare schierato in Siria”, ha detto l’inviato speciale del presidente russo in Siria, Aleksander Lavrentiev, all’agenzia di stampa “Ria Novosti”. “Siamo in possesso di informazioni certe in tal senso, così come ad Al-Tanf, che è stata occupata illegalmente”, ha detto Lavrentiev.

La scorsa settimana, il Centcom aveva accusato i piloti russi di voli spregiudicati sulle zone militari USA in Siria e ne è seguita l’introduzione di sistemi d’arma dell’antiaerea nella provincia di Hasaka. Si apre così un altro fronte di tensione tra Mosca e Washington e ne saranno vittime come al solito i popoli dei paesi occupati.

Arabia Saudita

Le buone accoglienze in Europa per l’emiro erede al trono e primo ministro, Mohammed Bin Salman, hanno incoraggiato il suo ex segretario personale, Saud Al-Qahtani, ad uscire dall’ombra. Al-Qahtani è stato -secondo le rivelazioni dei servizi turchi e statunitensi – l’organizzatore dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, il 2 ottobre 2018 al consolato saudita ad Istanbul. Rapporti della CIA resi pubblici rivelano una sua telefonata allo squadrone della morte, che stava operando ad Istanbul, nella quale ordinava testualmente: “Portatemi qui la testa di questo maiale”. In una prima fase si era sempre difeso sostenendo che ha agito su ordine dall’alto, ma poi tutti i suoi account sui social sono spariti e lui è stato rimosso dall’incarico. Due giorni fa, è apparso pubblicamente a Gedda, in una festa ed ha postato le foto sui social. Fonti delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani sostengono che in realtà Al-Qahtani non è stato mai estromesso dalle sue funzioni, ma semplicemente nascosto agli occhi dei media. Il suo lavoro di disinformazia sui social, con un’unità speciale di manipolatori del web, è fondamentale per zittire le voci del dissenso.

Libano

Di nuovo tensione al confine tra Libano e Israele. Il governo di Tel Aviv ha minacciato di intervenire militarmente per spostare una base di osservazione predisposta da Hezbollah nella zona contesa delle Fattorie di Sheba. La stampa israeliana scrive che vi sono diverse valutazioni tra i politici e i militari su come trattare la questione: mentre i generali suggeriscono di risolverla con la diplomazia, “perché le due tende non rappresentano un pericolo”, i politici alzano i toni e usano il linguaggio delle minacce.

Etiopia

Si svolge ad Addis Abeba, in Etiopia, il “Forum africano per l’uso equo delle acque dei fiumi transfrontalieri”. Nella seduta di apertura, ieri, il ministro degli esteri etiopico, Demeke Mekonnen, ha annunciato che il suo paese sta avviando le procedure per il quarto riempimento dell’invaso a monte della diga “Rinascita”. “Abbiamo già svolto in passato le prime tre fasi senza arrecare danni ai paesi a valle”. Il ministro ha criticato il documento della Lega araba che nello scorso maggio ha stigmatizzato l’atteggiamento etiopico che rifiuta l’accordo preliminare tra i governi dei paesi rivieraschi. Tra Etiopia, Egitto e Sudan vi è un contenzioso sulle quote spettanti di acque del Nilo.   

Notizie dal mondo: Sono passati 15 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’intelligenza artificiale entra nel vivo della guerra tra Mosca e Kiev. L’offensiva dell’Ucraina non ottiene i suoi risultati, malgrado i miliardi di euro in armamenti sofisticati forniti dai paesi Nato.

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