Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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25 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 175 (1062)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Continuano gli incendi dei villaggi palestinesi da parte dei coloni armati. Un bambino di 5 anni è in fin di vita.

Sudan: Pulizia etnica in Darfur. Testimonianze agghiaccianti dei salvati arrivati nei campi profughi in Ciad.

Migranti: Dopo il naufragio di giovedì al largo di Lampedusa, altre tre barche sono in difficoltà nel Mediterraneo centrale. Di nuovo scaricabarile.

Marocco: Rinviato il vertice dei paesi dell’accordo di Abramo, “a causa dell’espansione del colonialismo israeliano”.

Arabia Saudita: Due milioni e mezzo di fedeli arrivati da tutto il mondo per il pellegrinaggio alla Mecca.

Le notizie:

Palestina Occupata

Centinaia di coloni armati hanno continuato anche ieri le loro azioni piromane. Hanno incendiato decine di case in diversi villaggi della zona di Ramalla. In particolare è stato devastante l’attacco a Umm Safa, che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco palestinesi per salvare una famiglia intrappolata dalle fiamme appiccate dai coloni nella loro casa. Versa in gravi condizioni un bambino di 5 anni, ricoverati per asfissia. Gli otto membri della famiglia sono stati assistiti, per le prime cure di pronto soccorso, nei mezzi dei vigili del fuoco, “perché l’esercito israeliano, che ha assistito inerte allo scempio messo in atto dei coloni, ha impedito alle ambulanze di entrare nel villaggio”, si legge nel comunicato del ministero della sanità palestinese. Giornalisti che sono arrivati sul luogo hanno testimoniato ad una radio locale di Ramalla che la loro postazione è stata oggetto di una sparatoria da parte dei coloni.

A Ya’bud e Arraba, a sud di Jenin, le forze di occupazione hanno arrestato tre 12enni per la loro opposizione con il lancio di pietre ai rastrellamenti nei loro villaggi. Sono stati portati in una caserma dell’esercito israeliano e non sono stati restituiti alle famiglie.

Continua anche la colonizzazione selvaggia istigata dai ministri estremisti Bin Gvir e Smotrich. A Tubas una decina di coloni hanno occupato, con la forza delle armi, un’area agricola del villaggio di Deir Istyia ed hanno parcheggiato i loro caravan. Secondo il sindaco, Maad Salman, i coloni sono arrivati accompagnati dall’esercito che ha protetto la loro operazione, tenendo a bada la popolazione che si opponeva al sequestro armato dei terreni.

Ci sarà tra gli israeliani un intellettuale all’altezza di Albert Camus, che aveva pronunciato parole nette contro i massacri del colonialismo francese in Algeria!

Sudan

In mancanza di azioni di mediazioni internazionali, è campo libero per l’estensione della guerra. Oltre a Khartoum si registrano duri scontri nella provincia di Kordofan e in Darfur. In quest’ultima, lo scontro assume sempre di più il carattere interetnico. Testimoni hanno raccontato al loro arrivo nei campi profughi in Ciad di aver assistito ad assassinii premeditati contro civili disarmati, da parte delle milizie di pronto intervento, sulla base dell’appartenenza etnica alla tribù africana Masallati. “Ho assistito all’uccisione con uno sparo alla nuca di gente distesa a terra in segno di resa”, ha detto un giovane arrivato in uno dei 23 campi profughi in Ciad.

A Khartoum, un milione e mezzo dei 5 milioni di abitanti hanno lasciato la capitale. Da giovedì la popolazione è senza elettricità e non arrivano rifornimenti alimentari. Secondo l’ufficio ONU, l’esercito non ammette il passaggio degli aiuti perché in passato sono stati sequestrati dai miliziani e non erano arrivati alla popolazione. Per permettere il passaggio degli aiuti umanitari, i generali chiedono l’uscita dei miliziani dalle case occupate nella capitale e concentrarsi in basi esterne alle aree abitate. I miliziani per procedere in quella direzione chiedono che l’esercito cessi i voli aerei nei cieli di Khartoum. Un braccio di ferro che ne pagano le conseguenze nefaste i civili.

Migranti

Dopo il naufragio di giovedì al largo di Lampedusa del barcone con oltre 50 persone a bordo, si registrano altre barche in difficoltà nel Mediterraneo centrale. Secondo la portavoce dell’Acnur, Chiara Cardoletti: “40 persone disperse, tra cui almeno 1 neonato. È inaccettabile continuare a contare i morti alle porte d’Europa, un meccanismo di soccorso in mare coordinato e condiviso tra stati è ormai una questione anche di coscienza”. Invece continua lo scaricabarile tra Malta, Grecia, Italia e Frontex. Alarm Phone ha rilanciato gli SOS di tre barche, con diverse decine di persone a bordo, che sono in difficoltà, senza acqua e cibo e con i motori in avaria. Una barca partita dalla Libia con 22 persone è in zona Sar maltese, ma dalla Guardia costiera di La Valletta sostengono di non averla trovata nella zona indicata dalle coordinate GPS. I migranti in contatto al telefono con gli operatori di Alarm Phone hanno informato, invece, che la motovedetta maltese si è avvicinata e poi ha fatto marcia indietro senza soccorrerli. Le altre due barche trasportano 50 e 30 migranti, una delle quali era partita dalla Tunisia. I contatti telefonici con loro sono interrotti dalla mezzanotte.

Marocco

Il ministro degli esteri, Nasser Buorita, ha annunciato che il vertice dei paesi dei cosiddetti accordi di Abramo, previsto quest’estate in Marocco, è stato rinviato a data da destinarsi. “Il motivo del rinvio è politico. Non è possibile tenere un vertice simile mentre Tel Aviv approva piani di colonizzazione delle terre palestinesi, facendo saltare ogni prospettiva di una soluzione basata sui due Stati. Il Marocco, inoltre, condanna i rastrellamenti dell’esercito israeliano a Jenin”.  

Il primo incontro, del marzo 2022, è avvenuto nel Negev, in Israele, con la partecipazione dei ministri degli esteri di Israele, Egitto, Giordania, Emirati, Bahrein e Stati Uniti.

Arabia Saudita

Nel regno sono arrivati fino ad oggi 2 milioni e mezzo di pellegrini da tutti i paesi musulmani e dai luoghi di emigrazione. Martedì sarà la data del raccoglimento sul monte Arafat, vicino alla Mecca. Dopo la pandemia del Covid19, il pellegrinaggio alla Mecca è stato fortemente limitato e vi avevano partecipato esclusivamente cittadini sauditi con forti norme di distanziamento. L’haj, pellegrinaggio, è uno dei 5 pilastri della fede islamica, ma è obbligatorio soltanto per chi ne ha facoltà (economica e di salute).  

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. I miliziani di Wagner conquistano Rostov senza combattimento e marciano su Mosca, ma poi ci ripensano e si ritirano dopo la mediazione del presidente bielorusso, Lukashenko.

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Approfondimenti

      –   In ricordo di Salwa Bughiaghis, assassinata nove anni fa a         Bengasi , di Farid Adly QUI

1 commento

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