Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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29 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 179 (1066)

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I Titoli:

Palestina Occupata: L’esercito israeliano attacca i fedeli nella moschea di Al-Aqsa, il giorno della Festa di Ied El-Kebir.

Siria: Offensiva dei governativi e dell’aviazione russa su Idlib.

Sudan: Bombardamenti e combattimenti anche durante la festività, malgrado le dichiarazioni unilaterali di un giorno di tregua.

Arabia Saudita: Sparatoria davanti al consolato USA a Gedda. Due morti.

Israele: L’opposizione ha programmato per lunedì prossimo una grande manifestazione davanti all’aeroporto di Ben Gurion.  

Egitto: 40 organizzazioni per i diritti umani chiedono all’UE di non esportare armi al Cairo.

Islamofobia: Autorizzato a Stoccolma il discorso dell’Odio. Una manifestazione di due persone per bruciare il corano.

Iran: Restituita da Londra una statuetta del periodo sassanide. Era stata trafugata nel 1988.

Le notizie:

Palestina Occupata

All’alba di ieri, giorno della festa di Ied El-Kebir, le forze di occupazione israeliane hanno attaccato i fedeli musulmani alla moschea di Al-Aqsa, subito dopo la preghiera. Hanno arrestato 4 fedeli, per resistenza a pubblico ufficiale con le proprie mani nude. I soldati hanno calpestato i tappeti della moschea con i loro scarponi ed hanno buttato per terra i libri del corano. Un’azione gratuita di arroganza senza uguali.

I coloni hanno compiuto un’incursione a Massafer Yatta, vicino ad Al-Khalil, attaccando i contadini con manganelli e minacciandoli con pistole e mitra. Le vittime dell’aggressione hanno raccontato che i coloni continuavano a ripetere: “Dovete andarvene dalla terra di Israele. Non c’è posto per voi”. La zona è dichiarata dall’esercito di occupazione come poligono di tiro e da anni tenta di far sloggiare i contadini e gli abitanti da tutti i villaggi circostanti. L’obiettivo del piano è quello di espandere i terreni delle colonie che circondano la città capoluogo.

Il presidente israeliano Herzog ha telefonato al presidente palestinese Abbas per gli auguri di Ied El-Kebir e ha condannato tutte le forme di violenza, promettendo che saranno puniti i coloni che hanno devastato i villaggi palestinesi della Cisgiordania. Anche il ministro della difesa Gallant ha telefonato all’uomo forte dell’ANP, Hassan Sheikh, per promettere processi ai coloni violenti e chiesto la collaborazione delle autorità di sicurezza palestinesi contro il “terrorismo” palestinese. Un linguaggio forbito che usa due pesi e due misure, a convenienza.

Siria

La guerra nascosta. È in corso nel nord ovest della Siria una guerra che non fa notizia. Nella zona di Idlib, della cosiddetta tregua Putin-Erdogan del 2020, l’artiglieria governativa e l’aeronautica russa stanno compiendo da una settimana attacchi continui con decine di vittima tra milizie e civili. Anche nel giorno della festa del sacrificio sono stati scambi di artiglieria pesante tra governative e milizie su quasi tutta la linea del fronte che attraversa a zigzag le province di Idlib e Aleppo. Secondo l’Osservatorio siriano ci sono state nell’ultima settimana 36 raids aerei sulla zona.

Proseguono con una forte intensità anche gli attacchi delle cellule dormienti di Daiesh (Isis) nella regione nord orientale sotto il controllo dell’amministrazione autonoma curda. Un civile è stato ucciso da miliziani jihadisti nella zona rurale di Deir Azzour. Questa attività terroristica destabilizzante va di pari passo con gli attacchi turchi con droni su tutto il fronte nord orientale. A Hasaka, ieri, un drone turco ha colpito con un missile un’auto militare. Non si conosce il numero delle vittime.

Sudan

Anche la tregua unilaterale, annunciata dai due generali golpisti per la festa islamica del sacrificio, non è stata rispettata. Furiosi combattimenti in diversi quartieri nella capitale. L’aeronautica dell’esercito ha continuato durante tutto il giorno di ieri a bombardare le postazioni occupate dalle milizie in mezzo ai palazzi residenziali.

In risposta all’appello del generale Burhan alla mobilitazione generale, fonti militari hanno riferito alle agenzie internazionali che 6 mila ex agenti della polizia speciale del vecchio regime dittatoriale di Omar Bashir hanno risposto e si sono arruolati nell’esercito, per combattere contro le milizie di Hamidati.

Il fallimento delle iniziative di mediazioni saudita-statunitense e africana ha dato spazio al presidente turco Erdogan di avanzare una sua proposta “per condurre il Sudan verso la pacificazione”, come sostiene il comunicato di Ankara.

Il rappresentante dell’ONU, Perthes, in un comunicato ha condannato le azioni contro i civili compiute dalle milizie e la pulizia etnica in Darfur. Il comunicato accusa anche l’esercito di aver ucciso civili durante i bombardamenti aerei sulla capitale (Leggi)

Arabia Saudita

Una sparatoria davanti al consolato USA a Gedda ha causato la morte di due persone: l’aggressore e un agente di guardia di nazionalità nepalese. Secondo il comunicato della sede diplomatica e quello della polizia saudita, non si conoscono i motivi del gesto. L’uomo è arrivato davanti alla sede del consolato in auto, è sceso con in mano l’arma e ha cominciato a sparare colpendo un agente La squadra di sicurezza ha risposto al fuoco uccidendolo. Non c’è stato nessun comunicato di rivendicazione. L’uomo armato è cittadino saudita e non ha trascorsi politici nelle file delle organizzazioni terroristiche.

Israele

Dopo la manifestazione davanti alla casa del ministro della giustizia, il movimento di protesta contro la riforma taglia giustizia, proposta dal governo Netanyahu per sottomettere la magistratura sotto il controllo dell’esecutivo, ha deciso di organizzare lunedì prossimo una grande manifestazione all’aeroporto di Ben Gurion. Si prevede la partecipazione di oltre 100 mila persone e il blocco totale delle vie di accesso allo scalo aereo. La data è stata scelta con cura, perché in quel giorno sono programmati circa 500 voli.

Il governo della destra-estrema destra è deciso ad andare avanti nel suo piano, che porterà tutti i tre poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) nelle mani di una sola coalizione. Le trattative con l’opposizione sono fallite nel trovare una soluzione di compromesso e il progetto sarà votato la prossima settimana.

Egitto

Quaranta organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno firmato un appello rivolto all’UE di bloccare le esportazioni di armi all’Egitto. Le organizzazioni, tra le quali Human Rights Watch e il Centro egiziano per lo studio dei diritti umani, hanno sottolineato l’uso delle armi europee, da parte della polizia egiziana, nella repressione dei diritti umani. Camionette corazzate, mitragliatrici, gas lacrimogeni, manganelli, ecc… sono stati gli strumenti dell’uso sproporzionato della forza contro il dissenso. (Vedi il raporto HRW 2023 sulla situazione dei diritti umani in Egitto)

(Vedi il rapporto sulle esportazioni di armi italiane al Cairo)

Islamofobia                   

A Stoccolma, la polizia ha ammesso una manifestazione di due loschi personaggi che hanno bruciato una copia del corano, vicino ad una moschea, il giorno di Ied El-Kebir, la festa islamica del sacrificio. Nel nome della democrazia vengono ammesse azioni di odio e provocazioni che offendono i sentimenti di milioni di fedeli nel mondo. Uno dei due è di origine irachena e adesso – dopo che la frittata è stata già fatta – è sotto inchiesta per odio raziale. Forti reazioni di condanna da parte delle istituzioni religiose in tutto il mondo islamico. Sono state avviate campagne per il boicottaggio dei prodotti svedesi.

Iran

Il ministero della cultura iraniano ha annunciato di aver riportato nel paese, dalla Gran Bretagna, una statuetta nota con il nome di “Soldato sasanide”. Il reperto risale al terzo secolo d.C. ed è stato scoperto nel 2016 in un aeroporto londinese, proveniente su un volo da Abu Dhabi. La preziosa statuetta, valutata in 40 milioni di dollari, è stata trafugata dall’Iran nel 1988, durante la guerra Iran-Iraq (1981-1988). Il governo iraniano ha intrapreso la via giudiziaria per ottenere il riconoscimento della proprietà dell’opera archeologica e con il consenso delle parti è stata esposta per tre mesi al Museo Nazionale di Londra. Adesso è esposta al museo di Teheran. Secondo l’agenzia stampa Irna, questa è la 30esima opera archeologica ad essere riportata in Iran durante il governo Raissi.

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 4 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Anche i mercenari della Wagner operanti in Siria sono messi davanti alla scelta di arruolarsi nell’esercito russo oppure il disarmo.

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