Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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25 luglio 2023

Rassegna anno IV/n. 205 (1092)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Tre giovani palestinesi assassinati dai soldati israeliani a Nablus.

Ambiente: Incendi colossali colpiscono Algeria, Tunisia e Grecia. Evacuazione delle popolazioni, con molte vittime.

Israele: È stato approvato uno degli articoli più controversi della legge ammazza-giustizia.

Sudan: 20 civili morti a Niyala, in Darfur, nei 4 giorni di combattimenti tra esercito e milizie.

Islamofobia: Una seconda azione per bruciare il corano a Copenhagen. A Doha comincia il boicottaggio dei prodotti svedesi e danesi.

Giordania: Abbattuto un drone al confine con la Siria, con un carico di droga.

Le notizie:

Palestina Occupata

A Nablus, tre giovani palestinesi sono stati uccisi nella loro auto, crivellata di proiettili dai soldati israeliani. L’attacco israeliano è avvenuto nelle prime ore di questa mattina, martedì. Per l’autorità palestinese è un’ennesima esecuzione di piazza. L’esercito israeliano parla di aver neutralizzato una cellula di attentatori.

Il ministro degli esteri palestinese, Riad al-Maliki, ha consegnato alla Corte di giustizia internazionale, a L’Aja, il rapporto dell’ANP nella causa intentata contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il quesito posto dall’autorità palestinese riguarda la posizione giuridica dell’occupazione israeliana (Illegittimità), sulla quale costruire gli impegni delle parti internazionali, ONU compresa. “Non è una questione di territori contesi, come sostengono i governi israeliani, ma un’occupazione militare che deve finire con la liberazione del popolo palestinese con il ritiro dell’esercito invasore, secondo le risoluzioni dell’ONU”, ha detto il ministro. Il ricorso alla CGI è stato contrastato dagli Stati Uniti e Israele che avevano fatto forti pressioni sul presidente Abbas per il suo ritiro. Il governo di Tel Aviv trattiene milioni di dollari delle tasse dell’ANP, raccolte secondo gli accordi di Oslo dalle autorità di occupazione israeliane.

Ambiente

“L’inferno in terra”, così ha descritto un anziano algerino la situazione nel suo villaggio avvolto dal fuoco. In tre province del nord algerino, i boschi sono andati a fuoco e l’esercito ha mobilitato 10 mila soldati impiegati nelle operazioni di spegnimento. 34 morti tra i quali 10 soccorritori e la situazione non accenna a placarsi.

Anche la vicina Tunisia soffre il caldo torrido che sta colpendo l’emisfero nord del pianeta. A Maloula, nel nord al confine con l’Algeria, gli incendi dei boschi hanno avvolto la cittadina e la popolazione è stata evacuata via mare con barche dei pescatori e motovedette della guardia costiera. Da giorni la Tunisia registra temperature record che hanno raggiunto 50°C all’ombra. Le alte temperature hanno costretto l’ente per l’energia a ridurre le ore di fornitura elettrica, per i picchi di consumi.

La situazione più drammatica nel Mediterraneo rimane quella greca, dove a Rodi e Corfù decine di migliaia di cittadini e turisti sono stati evacuati a causa degli incendi colossali. “L’emergenza continua e ci aspettano giorni difficili”, ha detto il premier.

Israele

Il Parlamento ha approvato con 64 voti uno degli articoli più discutibili della legge “ammazza-giustizia”; mentre l’opposizione è uscita dall’aula. Fuori nelle piazze di Gerusalemme e Tel Aviv decine di migliaia di persone si sono radunate per contestare questa decisione dell’estrema destra, che sconvolge gli equilibri tra i tre poteri, in un paese che non ha una Costituzione scritta. Il premier Netanyahu alla conclusione del voto ha detto che c’è tempo fino a novembre per trovare un accordo di compromesso. All’opposizione è sembrata una presa in giro. “Si sono coniugati gli interessi personali con la visione ideologica”, ha detto l’ex premier Lapid, in riferimento al fatto che adesso lo stesso premier potrà salvarsi dai processi e gli ex ministri coinvolti in condanne potranno tornare alle loro poltrone.  

Sudan

Si inaspriscono i combattimenti a Niyala, in Darfur. Il numero delle vittime civili è salito a 20, dopo 4 giorni di scontri, in mezzo alle case, tra l’esercito e le milizie. A Khartoum, l’esercito ha annunciato l’abbattimento di un drone-kamikaze, lanciato dalle milizie contro un centro di produzione militare.

Questa guerra in oltre 100 giorni di combattimenti ha causato la fuga di tre milioni di persone dalle loro case e città e l’uccisione di quasi 4 mila civili. In un paese ricco di giacimenti d’oro, la popolazione è considerata, anche prima del conflitto, tra le più povere del mondo. Gli scontri hanno impedito il proseguimento delle operazioni umanitarie, mettendo in pericolo la vita di milioni di cittadini.

Islamofobia

Per la seconda volta, in una settimana, è stato bruciata una copia del corano davanti all’ambasciata irachena a Copenhagen, in Danimarca. Un gruppo di estrema destra ha avuto l’autorizzazione a tenere la manifestazione con i dichiarati intenti islamofobi. In precedenza atti simili sono stati compiuti a Stoccolma, in Svezia.

Nei paesi arabi e islamici si ripetono le condanne di questi gesti insulsi e ci sono da più parti richieste di una risposta efficace per bloccare le autorizzazioni a simili azioni di incitamento all’odio contro i musulmani. Il primo boicottaggio di prodotti svedesi e danesi è avvenuto a Doha, in Qatar. La più grande catena di supermercati del paese ha ritirato dagli scaffali i prodotti di questi due paesi.

Giordania

L’esercito giordano ha abbattuto ieri un drone carico di droga, al confine con la Siria. L’azione di contrabbando avviene il giorno dopo la riunione della commissione giordano-siriana per mettere fine al pericolo che minaccia la gioventù dei paesi arabi del Golfo. L’85% delle pasticche chimiche viene poi riesportato verso l’Arabia Saudita, Kuwait e Emirati.

Il ricorso ai droni per il contrabbando di droghe e l’invio di armi in territorio giordano non sono nuovi. Nel mese di giugno, due operazioni sono state fatte fallire. In passato, i trafficanti avevano fatto ricorso al trasporto via terra con passatori esperti delle zone di confine e non sono mancati i casi di uso degli asini addestrati, per trasportato il carico di morte. A maggio, l’aeronautica di Amman ha bombardato la villa di un produttore di Captagon, uccidendo lui e tutta la sua famiglia.

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Ancora morti e distruzioni a Odessa. Abbattuti droni ucraini su Mosca. 30 navi commerciali in attesa nel Mar Nero per caricare grano.

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