Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly. Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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07 agosto 2023

Rassegna anno IV/n. 218 (1105)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Tre giovani palestinesi assassinati con colpi di mitra contro la loro auto. Impediti i soccorsi e sequestrati i cadaveri.

Migranti: 30 dispersi e due corpi recuperati, in due casi di naufragi a sud di Lampedusa. 57 i salvati.

Sudan: “I due generali in guerra avrebbero accettato la presenza a Khartoum di una forza di interposizione di un paese arabo del Golfo”.

Iraq: Baghdad chiede a GB e USA l’estradizione di tre ex alti politici e funzionari accusati per il “furto del secolo”.

Libia: Eletto un nuovo presidente del parlamentino consultivo di Tripoli. Salta l’accordo per le elezioni.

Etiopia: Si sta completando il quarto riempimento dell’invaso della diga “Rinascita”. Timori al Cairo per eventuali cedimenti della struttura.

Le Notizie:

Palestina Occupata

Un’esecuzione di piazza. Tre giovani palestinesi sono stati trucidati nella loro auto, completamente distrutta dalla pioggia di pallottole, ad Arraba, a sud di Jenin. Il commando delle truppe scelte israeliane ha atteso l’auto ad un incrocio in mezzo al traffico cittadino. La Mezzaluna rossa palestinese denuncia che l’esercito ha impedito i soccorsi alle persone ferite ed ha atteso la loro morte per dissanguamento, portando via con un carroattrezzi l’auto distrutta con dentro i loro corpi, nella oramai consueta ed orrenda operazione di sequestro dei cadaveri. Il comunicato dell’esercito israeliano parla di un’operazione preventiva contro una cellula che stava per compiere un attacco contro cittadini israeliani.

Nel campo di Jenin si è svolta una manifestazione popolare contro l’occupazione militare israeliana.

In un altro episodio, un colono ha investito deliberatamente un ragazzo palestinese, vicino a Betlemme, riducendolo in fin di vita. Il comportamento delle forze di occupazione nei confronti delle aggressioni dei coloni è caratterizzato da una discriminazione abnorme. Nessun arresto degli aggressori, anzi la loro protezione dalle pietre dei palestinesi. In caso di assassinio, vengono messi agli arresti domiciliari e nei processi vengono assolti per “difesa personale da pericolo certo”. Come è avvenuto per i due coloni accusati dell’assassinio del giovane di Burqa, Qusai Maatan, 19 anni, assassinato con colpi di arma da fuoco, durante una manifestazione palestinese per impedire la sottrazione di terre da parte di coloni ebrei israeliani. I due assassini inchiodati dai video sono a piede libero. Questo caso, per la prima volta viene definito, in un comunicato del dipartimento di Stato Usa, “un atto di terrorismo contro la popolazione palestinese”, chiedendo che i responsabili vengano puniti per il loro crimine.

Migranti

Due barche della morte sono inabissate a sud di Lampedusa, gettando in acqua le decine di persone a bordo. Nelle operazioni di salvataggio sono stati recuperati due corpi e portati a terra 59 persone tunisine e subsahariani. I dispersi sarebbero almeno 30. I superstiti hanno raccontato di essere partiti da Sfax in Tunisia giovedì e a causa del vento forte, la barca si è frantumata sugli scogli e sono rimasti per un intero giorno aggrappati, senza che i soccorsi li possano raggiungere a causa del mare in tempesta.

In un altro episodio di questa cronaca della morte, i corpi di dieci migranti sono stati trovati ieri dalla guardia costiera tunisina sulle spiagge di Louata, nel governatorato di Sfax.

Sudan

Mentre a Khartoum la guerra entra in una fase pericolosa, si tiene a N’Djamena, capitale del Ciad, una riunione dei ministri degli esteri dei paesi confinanti, la seconda dopo quella tenuta al Cairo lo scorso mese. Durante i lavori, la delegazione delle “forze democratiche per il cambiamento” ha rivelato che “le due parti sudanesi belligeranti hanno accettato la presenza di una forza di interposizione formata da soldati di un paese arabo del Golfo”. Sarebbe, se confermata dai fatti, una buona notizia per un cessate il fuoco vero.

Nel frattempo però i bombardamenti reciproci continuano, con la popolazione civile intrappolata in mezzo. Ieri, per la prima volta l’aeronautica ha bombardato il palazzo presidenziale occupato dalle milizie di Hamidati. Queste, per risposta, hanno intensificato il bombardamento con l’artiglieria la sede centrale delle forze di sicurezza e il comando generale dello Stato maggiore dell’esercito.

Iraq

Il giudice Haidar Hannoun, presidente della commissione irachena per l’onestà e la trasparenza, ha chiesto ai governi di Stati Uniti e Gran Bretagna l’estradizione di tre personaggi politici iracheni implicati nella truffa più grande del mondo, nota mediaticamente in Iraq come la “truffa del secolo”. I tre accusati sono il capo di segreteria dell’ex premier Al-Kadhimi, l’ex capo dei servizi di sicurezza e l’ex ministro delle finanze. Tutt’e tre – secondo l’inchiesta – sono implicati nella sottrazione di 2,5 miliardi di dollari ai fondi dei tributi, con un’operazione minuziosamente studiata per il trasferimento delle somme, via banche di Stato, ai conti privati, dalle quali la maggior parte delle somme hanno preso il volo verso i ben noti paradisi fiscali. Lo scandalo è scoppiato al momento del passaggio dei poteri al nuovo governo guidato da Al-Soudani. Le richieste di estradizioni, con comunicazioni all’Interpol, sono frenate dal possesso degli interessati della cittadinanza dei paesi dove si sono rifugiati, per sottrarsi alla giustizia irachena.

Libia

Si sono tenute ieri le elezioni del presidente del Consiglio di Stato (il Parlamento consultivo di Tripoli). Al secondo turno sono arrivati il precedente Meshri e Mohammed Tekala, uomo considerato vicino al premier Dbeiba. La votazione ha segnato la vittoria del secondo con 67 voti contro 62 (+ due astenuti). Meshri si è congratulato con il vincitore.

I primi commenti sui media locali sono: è la fine degli accordi tra Parlamento e Consiglio sulla legge elettorale e sulla nomina di un “governo ponte” con il compito limitato all’organizzazione delle elezioni.

Etiopia

Si sta completando il quarto riempimento della diga “Rinascita”, oggetto di tensioni diplomatiche tra Egitto, Sudan ed Etiopia. Secondo il geologo egiziano, Abbas Shiraqi, ci sono timori di cedimenti nelle falde di terreno sulle quali è costruita la diga. “Alla fine di questa fase, l’acqua trattenuta raggiungerà i 41 miliardi di metri cubi, con un livello di 625 metri. È un peso superiore a quello di progetto e esiste il reale rischio di cedimenti del terreno attorno alla struttura”. Un’eventualità sciagurata che causerebbe alluvioni ai paesi a valle, Sudan ed Egitto, con allagamenti, distruzioni e morti. Il geologo consiglia di limitare il quarto riempimento ad una profondità massima delle acque di 600 m. Lo scorso mese di luglio, in un incontro bilaterale tra il presidente egiziano Al-Sissi e il premier etiopico Abiy, è stata raggiunta l’intesa di avviare trattative per un accordo sulla gestione e spartizione delle acque del Nilo, da concludersi entro 4 mesi.   

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi e 12 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Distrutto un ponte che serviva le truppe russe. Una pioggia di missili su Kiev. La crisi in Niger entra nella fase di pericolo. Manifestazioni popolari in sostegno dei golpisti antifrancesi. Anche l’Algeria è contraria all’intervento militare dell’ECOWAS.

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1 commento

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