Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly. Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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08 agosto 2023

Rassegna anno IV/n. 219 (1106)

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I Titoli:

Siria: Sei soldati morti in un bombardamento missilistico israeliano su Damasco.

Palestina Occupata: Rastrellamento a Jenin, il giorno dopo la strage di tre giovani trucidati nella loro auto.

Migranti: Morti e dispersi al largo delle coste tunisine e marocchine.

Sudan: Fuga da Omdurman, a causa delle atrocità della guerra. L’atroce caso dell’attivista Shehab Shkak, rapito, torturato e ucciso dalle milizie.

Tunisia: Lavoratori e proprietari dei forni scendono in piazza per protesta contro le mancate forniture di farina a prezzi calmierati.

Iran: Di nuovo tensione tra Washington e Teheran, dopo l’invio di 3000 marines nella regione del Golfo.

Curdi: 11 agosto l’udienza al tribunale di Sassari per l’estradizione in Turchia del professore tedesco di origine curda, Devrim Akcadag.

Le Notizie:

Siria

Un bombardamento missilistico israeliano sulla periferia di Damasco ha provocato l’uccisione di 4 soldati siriani e altri due miliziani di nazionalità non siriana. L’attacco è avvenuto nelle prime ore di ieri ed ha causato anche il ferimento di altre persone. In tutta la capitale si sono sentiti esplosioni e l’entrata in attività del sistema di difesa antimissilistico. L’esercito di Israele ha compiuto centinaia di aggressioni missilistiche sul territorio siriano, ma non si sono mai registrate risposte da parte del regime di Damasco. L’ultimo attacco risale al 19 luglio. Le poche volte che Tel Aviv ha rivendicato i bombardamenti aveva avanzato il pretesto di colpire basi militari delle milizie iraniane in Siria.

Palestina Occupata

All’indomani dell’esecuzione di piazza di tre giovani palestinesi a Sud di Jenin, le truppe di Tel Aviv hanno compiuto un rastrellamento nel campo profughi della città martoriata. Un primo gruppo di reparti speciali sono penetrati in auto civili, con targa palestinese, e poi 30 auto corazzate di trasporto truppe hanno fatto ingresso in città. Sono stati arrestati 11 persone, per resistenza ai militari.

Il ministero della sanità palestinese ha informato che il giovane Ramzi Hamed, 17 anni, ferito durante attività di protesta in un villaggio vicino a Selwad, nel distretto di El-Bira, è morto in ospedale in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Era stato ferito con pallottole di guerra alla testa ed al torace, sparate da coloni che avevano occupato un terreno del villaggio. Dall’inizio dell’anno, il numero delle vittime della repressione israeliana in Cisgiordania è salito a 218, tra i quali 40 bambini e ragazzi minorenni.

Migranti

Altre vittime del mare. 5 senegalesi sono morti in un tentativo di raggiungere le coste delle isole Canarie, a partire dal Sahara Occidentale occupato dal Marocco. Le guardie delle coste di Rabat hanno salvato circa 200 migranti, dopo il naufragio del loro barcone nell’oceano.

In Tunisia, di fronte alle coste di Sfax, sono stati riportati sulla spiaggia 7 corpi di migranti subsahariani e salvati altri 2, mentre 51 sono dispersi. In precedenza le operazioni avevano portato al ritrovamento di 4 corpi, portati dalle onde sulla spiaggia. I superstiti hanno raccontato che la barca è stata rovesciata dalle alte onde un’ora dopo la partenza dal porto di Sfax.

Sudan

Una fuga di massa della popolazione civile da Omdurman, la parte della capitale situata sulla riva occidentale del Nilo. In città, da ieri si sono inaspriti i combattimenti strada per strada e con ripetuti bombardamenti di artiglieria e aerei tra l’esercito e le milizie. Come in ogni guerra, quando di parla di tregua imminente, si intensificano i combattimenti per conquistare terreno prima del cessate il fuoco. La popolazione è stata invitata dalle due parti belligeranti a lasciare la città.

Sono stati registrati e documentati crimini atroci da parte delle milizie di Pronto intervento. Uno di questi crimini era anche firmato dai miliziani di Hamidati: Shehab Shkak è un’attivista che alla fine di luglio aveva documentato con video, pubblicati sui suoi account social, le rapine negli appartamenti da parte dei miliziani di Pronto intervento. I miliziani hanno individuato la sua casa, lo hanno rapito il 28 luglio, portandolo in una località ignota. Lo hanno torturato legandolo con catene ad un palo e ucciso, documentando il tutto con il cellulare della vittima e poi diffuso nelle sue chat. Nel video realizzato da due miliziani, che non si vedono nelle immagini, una voce fuori campo si rivolge al fratello di Shehab affermando che questa è la vendetta delle forze di pronto intervento contro i delatori. Due giorni dopo, una persona ha contattato la famiglia affermando che Shehab era ancora vivo e che lui conosce la località dove è trattenuto. Chiedeva soldi per dare le indicazioni della località. La famiglia ha lanciato un appello sui social per cercare il corpo e per poterlo seppellire dignitosamente.

Tunisia

Si è svolta ieri una manifestazione di protesta da parte dei lavoratori e proprietari di panifici. Chiedono la fornitura della farina a prezzi calmierati, per poter lavorare. Rappresentano 1500 forni che da una settimana sono fermi a causa della scarsezza della farina importata dall’ente statale. La stampa tunisina l’ha chiamata la rivolta del pane e annuncia proteste ancora più forti da parte dei cittadini che sono costretti a far file lunghissime davanti ai forni operativi, per poter comperare la razione di pane. Come al solito il presidente Saied ha stigmatizzato la protesta accusando i fornai di usare la “farina del popolo” per fare dolciumi per i ricchi.

Iran

È di nuovo tensione tra Iran e USA. La causa è l’invio di 3000 marines nel Mar Rosso e nel Golfo su due navi porta aeree, con la motivazione di “mettere fine alla prateria navale iraniana”. Il piano di Washington prevede la presenza di soldati statunitensi a bordo delle navi commerciali, per inibire il sequestro. Teheran accusa gli USA di voler proteggere il contrabbando clandestino di petrolio iraniano rubato. In risposta ai piani USA, Teheran ha annunciato di aver fornito la propria marina di droni e lanciamissili di gettata che arriva fino a 600 km.

Oltra a minacciare l’Iran, gli Stati Uniti intendono lanciare un messaggio ai paesi arabi del Golfo, che Washington non intende abbandonare la propria egemonia sulla zona, dopo che si sono registrati accordi per l’importazione di armi con Cina e Russia e la firma di accordo, a Pechino, che ha messo fine alla tensione diplomatica tra Riad e Teheran ed al ristabilimento delle relazioni, con lo scambio di ambasciatori dopo 7 anni di rottura.    

Curdi

Si terrà l’11 agosto l’udienza per definire le sorti del prof. Devrim Akcadag, tedesco di origine curda, arrestato dalla Digos in Sardegna.  Dopo un iniziale arresto in carcere, il professore è stato liberato con obbligo di dimora, ospitato in un centro sociale. Il fermo è avvenuto in seguito all’emissione dalle autorità di Ankara di un mandato di cattura “per fiancheggiamento di associazioni terroristiche”. Questo mandato è stato sempre ignorato dalle autorità tedesche, dove Akcadag insegna e lavora come traduttore, oltre a svolgere collaborazioni giornalistiche con diverse testate radiotelevisive e della carta stampata. Akcadag non ha mai nascosto il suo impegno per la causa del suo popolo, ma l’Italia governata dal centrodestra vuole fare la prima della classe nel servire le “desiderata” del neo sultano.

Per approfondire la vicenda QUI

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi e 13 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Continua la guerra dei droni. Mosca annuncia l’avanzamento delle sue truppe nel nord est dell’Ucraina.

Giovedì si riunisce il vertice dei paesi ECOWAS per decidere dell’ultimatum ai golpisti del Niger. Tamburi di guerra manovrati da Parigi.

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Approfondimenti

Lo strano caso del prof. Devrim Akcadag, tedesco di origine curda, arrestato dalla Digos in Sardegna. QUI

[Finestra sulle Rive Arabe]: “I bambini” di Ghassān Kanafānī

di Alessandra Amoroso  QUI

1 commento

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