Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly. Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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13 agosto 2023

Rassegna anno IV/n. 224 (1111)

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I Titoli:

Migranti: Secondo un sondaggio, oltre la metà dei giovani dei paesi arabi aspira ad emigrare.

Siria: Tensione tra USA e Russia nei cieli della Siria. Attivata linea rossa per evitare scontri indesiderati.

Sudan: Morti e feriti tra la popolazione civile in scontri a Niyala, nel Darfur.

Bahrein: Da 5 giorni i detenuti politici sono in sciopero della fame.

Israele: Si rinnovano le proteste del sabato sera contro la legge ammazza-giustizia.

Giordania: Condannato ad un anno di reclusione uno scrittore satirico.

Marocco: Campagna mondiale per la liberazione di Zafzafi, capo del movimento Hirak del Rif.

Le Notizie:

Migranti

Due migranti morti ieri al largo delle coste tunisine e altri 5 nelle acque di fronte a Tripoli, in Libia. Diverse decine di persone sono state salvate e riportate indietro in operazione di controllo dei confini marittimi. Il mare Mediterraneo è un grande cimitero anonimo: secondo dati dell’ONU sono 1800 le persone morte o disperse dall’inizio dell’anno.

Le autorità della marina libanese hanno bloccato una barca con a bordo 134 presone, in prevalenza siriani, che tentavano di raggiungere Cipro. Il comunicato dell’esercito afferma anche che è stato arrestato il trafficante di esseri umani che ha organizzato minuziosamente la “spedizione”, dalle città nel nord della Siria, attraverso le rotte dei passatori del contrabbando e fino ai porti nella zona di Tripoli del Nord, da dove partono i barconi.

Un sondaggio di opinione ha rivelato che il 53% dei giovani della regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa) aspira ad emigrare, per motivi economici e politici (Vedi, in lingua inglese). Secondo la ricerca, la motivazione principale è la disillusione dalle condizioni di sviluppo economico e il fallimento del sistema dell’istruzione nei paesi della regione. Il mercato del lavoro è condizionato dal nepotismo e dalla corruzione.   

Siria

La tensione tra USA e Russia si acuisce anche nei cieli della Siria. Diverse volte si è rasentatolo scontro tra caccia di Mosca e droni statunitensi. Si sono registrati diversi casi di sorvolo dell’aviazione russa sulla base USA a al-Tanf, in territorio siriano al confine con Giordania e Iraq. La base è considerata, da parte del governo di Damasco, un’occupazione illegale e violazione della sovranità nazionale.

Secondo il Centcom delle forze USA, “è stata attivata una linea rossa di comunicazioni tra la base russa di Hmeimim e quella statunitense di al-Tanaf, per evitare scontri indesiderati”.  

Sudan

Almeno sei civili sono stati uccisi per lo scambio di colpi di artiglieria tra esercito e milizie nella città di Niyala, nel Darfur. Secondo il dipartimento della sanità, “ci sono molte vittime civili nei combattimenti tribali avvenuti nella provincia, ma non vengono registrate per la mancanza di strutture sanitarie operative”.

Il portavoce del ministero degli esteri ha comunicato che la delegazione dell’esercito alle trattative di Gedda non tornerà al tavolo del negoziato, prima dell’applicazione degli accordi precedenti, riguardanti l’uscita dei miliziani dalle case private e dagli uffici pubblici occupati con la forza delle armi.

Bahrein

Per il quinto giorno consecutivo, centinaia di detenuti politici, reclusi nel carcere di Manama, hanno digiunato per protesta contro le dure condizioni di prigionia. I parenti dei detenuti hanno spiegato che la protesta è volta a chiedere la fine dell’isolamento totale nel quale vivono alcuni dirigenti politici del movimento per la democrazia del 2011. Si chiede anche la fine della detenzione mista con i criminali condannati per reati comuni.

Israele

Si sono rinnovate a Tel Aviv e in molte altre città israeliane, le manifestazioni di massa del sabato sera contro la legge ammazza-giustizia. La parola d’ordine più gridata è “Difendiamo la democrazia”. Gigantografie recano le foto di Netanyahu e di alcuni ministri del suo governo, con la scritta: “Criminali del colpo di Stato”.

L’iter dell’approvazione della legge ha già percorso una prima fase ed a settembre, dopo la ripresa delle attività legislativa alla fine delle vacanze estive, riprenderà l’analisi di altri articoli oggetto di contestazione, perché limitano i poteri della magistratura e rafforzano il controllo della maggioranza sui tre poteri dello Stato. L’opposizione accusa Netanyahu di volersi salvare dai processi per corruzione che lo riguardano.

Giordania

Lo scrittore satirico e giornalista Ahmad Zo’bi è stato condannato a un anno di reclusione e una sanzione pecuniaria. La frase incriminata, scritta sul blog personale e condivisa sui propri account social, è la seguente: “Di quanto sangue avete bisogno per dissetarvi? Le quotazioni del nostro sangue sono crollate, ma il prezzo del carburante non cala. I nostri corpi sono la legna per i vostri camini, sua altezza ministro”. La frase è stata scritta durante le proteste dei camionisti lo scorso anno contro il caro-carburante, represse duramente dalla polizia. Il processo e la condanna in primo grado hanno suscitato nel regno una forte protesta e a difendere il giornalista si è formato un collegio di difesa di 330 avvocati e ex giudici. Ma la corte di appello è stata insensibile al richiamo al diritto di espressione ed alle leggi che proteggono la professione giornalistica. Il reato è stato inserito negli articoli della legge per la sicurezza dello Stato che riguardano “istigazione all’odio” e “incitamento alla divisione nella nazione”.

Ieri sabato, re Abdalla II ha firmato la nuova legge che regolamenta le comunicazioni sul web ed i cosiddetti crimini informatici. Una legge di 41 articoli che inasprisce le pene per le opinioni espresse sui social considerate offensive dalle persone interessate dalla critica oppure dalla pubblica accusa, in caso l’offesa tocchi enti o funzionari pubblici. “Questa legge tappa la bocca alla libertà”, ha scritto Zo’bi.   

Marocco

Cinque organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani hanno rivolto un appello al governo del Marocco per la liberazione di Nasser Zafzafi, capo del movimento del Rif, condannato a 20 anni di reclusione. Le proteste nel Rif marocchino sono avvenute nel 2016 contro le dure condizioni sociali ed economiche della popolazione. Le forze di sicurezza avevano accusato Zafzafi di “minaccia all’unità dello Stato, tendenze separatiste e incitamento alla ribellione per minare la pace sociale”.

Il movimento di massa denominato Hirak è partito in seguito alla morte di un venditore di pesce per mano della polizia. Era senza licenza e si era opposto al sequestro della merce. Il movimento Hirak ha assunto sempre il carattere pacifico, ma le autorità lo hanno represso nel sangue ed hanno imprigionato e condannato a pene detentive centinaia di attivisti.

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi e 18 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Continua la guerra dei droni. Colpita base logistica russa in Crimea. La Polonia schiera 10 mila soldato al confine con Bielorussia.

Sulla crisi in Niger, rinviato il vertice militare dell’ECOWAS. Nessun paese africano intende entrare in una guerra per conto della Francia.

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1 commento

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