Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 248 (1135)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Un giovane di 17 anni ucciso con una pallottola alle spalle, mentre fuggiva inseguito dai soldati israeliani a nord di Gerico.

Sudan: L’esercito consegnerà alla CRI 230 miliziani prigionieri di guerra. 30 di loro minorenni.

Siria: La provincia di Suwaidaa esce dal controllo del governo centrale.

Tunisia: Ondata di arresti tra i vertici del partito Ennahda, “per impedire lo svolgimento del congresso”.

Emirati Arabi Uniti: Annunciati 4,5 miliardi di dollari in progetti per l’energia verde in Africa.

Opec+: Riduzione volontaria della produzione di Russia e Arabia Saudita. I prezzi del greggio superano il 90 dollari al barile.

Arabia Saudita-Israele: Su suggerimento di Washington, Tel Aviv rinuncia alla delegazione politica alla Conferenza Unesco di Raid.

Le Notizie:

Palestina Occupata

Un ragazzo palestinese, Mohammed Zbeidat, 17 anni, è stato inseguito e ucciso dai soldati israeliani a nord di Ariha (Gerico). Le truppe di occupazione hanno rastrellato il villaggio Zbeidat e eretto posti di blocco. In un comunicato, l’esercito israeliano parla di un tentativo di spari contro i soldati, ma testimoni palestinesi che hanno assistito all’inseguimento ed all’uccisione affermano che il ragazzo lasciato morire dissanguato senza soccorso non aveva una pistola.

Il rastrellamento israeliano di ieri nel villaggio di Nur Shams, nei pressi di Tulkarem, anche quello finito con l’uccisione di un giovane palestinese, non si era fermato al pattugliamento e alle perquisizioni, ma ha distrutto infrastrutture, case e locali pubblici, con danni enormi alla popolazione e di gravi conseguenze per la vita. Sono state distrutte le strutture ed i motori municipali per la rete idrica, la centrale locale per la distribuzione elettrica, una pompa di carburanti. (Vedi la galleria di immagini). Crimine di guerra impunito.

Sudan

L’esercito sudanese ha informato la Corce rossa internazionale della sua disponibilità al rilascio di 230 prigionieri di guerra appartenenti alle milizie di Pronto intervento (RSF). Il portavoce ha sottolineato che tra di loro ci sono 30 minorenni. La CRI in precedenza aveva mediato per la liberazione di un gruppo di soldati dell’esercito catturati dalle milizie di Hamidati. Secondo attivisti sudanesi, raggiunti via web da Anbamed, questi passi umanitari sono il preludio ad un accordo politico per una tregua, malgrado l’escalation militare sul terreno.

Siria

Un’altra provincia siriana si libera dal controllo del governo di Damasco. Dopo Idlib occupata dai turchi e il nord est autonomo, anche nella provincia di al-Suwaidaa, nel sud, abitata prevalentemente da drusi, i manifestanti hanno chiuso le sedi del partito e del governo e cacciato i funzionari. Il governo ha ritirato le forze di sicurezza e svuotato le caserme dai soldati. I notabili del capoluogo e i capi della protesta hanno annunciato la costituzione di un’amministrazione alternativa e nei prossimi giorni sarà convocata un’assemblea popolare per la definizione di una proposta di riforma dello Stato in senso federale.

Tunisia

La polizia di Tunisi ha arrestato l’ex premier, Hammadi Jebali, a casa sua all’alba di ieri. Lo ha comunicato la moglie affermando che i poliziotti non hanno esibito nessun ordine della procura e non hanno informato la famiglia dove sarebbe stato condotto. Dopo 7 ore di interrogatorio, la procura ha rilasciato l’ex premier. Jebali è stato primo ministro dal 2011 al 2013 ed è un esponente di primo piano del partito islamista Ennahda. Lo scorso anno era stato interrogato per una vicenda di concessione di passaporti tunisini a persone straniere accusate di terrorismo, per recarsi in Siria. Le interrogazioni erano state sospese a causa delle condizioni di salute dell’ex premier, che ha subito poi un intervento chirurgico al cuore.

Nella giornata di ieri, altri due dirigenti del partito Ennahda sono stati arrestati: Abdelkerim Harouni, presidente consiglio shura, che era stato messo agli arresti domiciliari due giorni fa, e Mundhir Winnissi, presidente pro tempore del partito. Secondo fonti del partito, questi arresti immotivati tendono ad impedire al principale partito di opposizione di tenere il congresso ed eleggere nuovi dirigenti in sostituzione di quelli incarcerati.

Emirati Arabi Uniti

Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato, durante il vertice sul clima di Nairobi, che investiranno 4,5 miliardi di dollari in progetti di produzione di energia verde in Africa. Il progetto coinvolge diverse società pubbliche e private emiratine insieme alla Banca Africana per lo Sviluppo. Secondo fonti di Abu Dhabi, questa iniziativa attirerà altri investimenti internazionali per 12,5 miliardi di dollari, “perché lo sfruttamento delle risorse energetiche non inquinanti (eolica, idrica e solare) è un settore promettente nel continente”. Gli EAU si accingono a ospitare a Dubai il vertice ONU per il clima COP28, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.

 Opec+

Arabia Saudita e Russia hanno deciso di prolungare la riduzione volontaria della produzione di petrolio fino alla fine di dicembre. Un totale di un milione e 300 mila barili al giorno di meno sul mercato del greggio hanno fatto balzare i prezzi a oltre 90 dollari al barile, un picco che non si registrava dallo scorso novembre 2022. Queste riduzioni volontarie si aggiungono a quelle decise dal cartello Opec+, di cui fanno parte Riad e Mosca, per una quantità di 1,6 milioni di barili fino a dicembre 2024.

Arabia Saudita-Israele

Il governo israeliano ha rinunciato ad includere due ministri nella delegazione per la conferenza dell’Unesco, che si terrà in Arabia Saudita, dal 10 settembre (Vedi il sito ufficiale). La decisione è avvenuta su suggerimento di Washington, per non ostacolare la mediazione USA per il riconoscimento saudita di Israele. La delegazione israeliana sarà formata soltanto da personale tecnico. L’Unesco e Riad avevano firmato un accordo preliminare per la presenza di tutte le delegazioni, ma il ministero degli esteri saudita ha messo ostacoli alla concessione dei visti a rappresentanti politici israeliani.

Notizie dal mondo

Sono passati 18 mesi e 12 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Washington mette in guardia la Corea del Nord dal fornire armi a Mosca.

In Niger, Parigi annuncia il ritiro di una parte dei suoi soldati in stanza nel paese africano.

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