Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly.

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Rassegna anno IV/n. 251 (1138)

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I Titoli:

Marocco: Terremoto colpisce nella notte Marrakesh e provoca 296 morti.

Sudan: Assalto delle milizie contro la principale caserma dell’esercito a Khartoum.

Palestina Occupata: Le forze di occupazione attaccano la manifestazione di solidarietà con la popolazione di Sheikh Jarrah.

Israele: Ex capo del Mossad paragona la politica israeliana in Cisgiordania alla segregazione razziale dell’Apartheid sudafricano.

Pakistan-Afghanistan: Riprendono gli scontri di frontiera al valico di Turkham.

Gibuti: Energia eolica dal mare. Avviato il progetto Red Sea Power.

Le Notizie:

Marocco

Terremoto che ha colpito la zona a sud est della città di Marrakesh. Le autorità di soccorso parlano di 296 morti e centinaia di feriti. Un sisma di 7 gradi Richter, che ha causato il crollo di molti edifici. Per tutta la notte i soccorritori hanno lavorato per salvare vite sotto i detriti delle case crollate e le operazioni sono ancora in corso.

Il Marocco è stato colpito nel 2004 da un terremoto che ha causato la morte di 628 persone. Nel 1960, la città di Agadir è stata distrutta da un sisma con 15 mila vittime.

Sudan

Duri scontri a Khartoum per l’attacco delle milizie contro la principale base dell’esercito, quella denominata “truppe corazzate”. La battaglia per il controllo di questa caserma è determinante per le sorti della guerra nella capitale e le milizie hanno tentato diverse volte di impossessarsene. In uno di questi attacchi sono riuscite a penetrare all’interno ed occupare una parte per diverse ore. L’esercito ha risposto con l’artiglieria, causando vittime tra miliziani e civili.

Palestina Occupata

A Gerusalemme est occupata, innalzare la bandiera palestinese è “terrorismo”. Le forze di occupazione hanno attaccato la manifestazione settimanale di solidarietà con gli abitanti di Sheikh Jarrah, sequestrato le bandiere e arrestato 2 attivisti. La violenza della repressione è stata inaudita con l’uso delle cosiddette pallottole di gomma (anima metallica coperta da plastica). La popolazione palestinese del quartiere Sheikh Jarrah è minacciata di deportazione per lasciare posto alla colonizzazione ebraica.

Israele

L’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, ha affermato che Israele sta imponendo una politica di Apartheid nei confronti dei palestinesi. Pardo ha paragonato l’occupazione israeliana della Cisgiordania al sistema di oppressione razziale nel Sud Africa.
Pardo ha affermato che la politica di occupazione militare nei confronti della popolazione palestinese della Cisgiordania e Gerusalemme est, dalle restrizioni sui movimenti all’assoggettamento alla legge militare, mentre i coloni nei Territori occupati sono governati da tribunali civili, corrisponde al comportamento del vecchio regime dei colonizzatori bianchi in Sud Africa.

Pardo non è il primo alto funzionario israeliano ad esprimersi in questi termini che paragonano il trattamento israeliano riservato alla popolazione palestinese nella Cisgiordania occupata all’apartheid in Sud Africa. Inoltre, alcune delle principali organizzazioni per i diritti umani hanno dichiarato che Israele applica una politica di discriminazione razziale come l’Apartheid sudafricano, tra cui B’TselemHuman Rights Watch e Amnesty International. Un ex generale ha rincarato la dose affermando “Stiamo trattando i palestinesi come i nazisti avevano trattato gli ebrei”.

Pakistan-Afghanistan

Sono ripresi gli scontri al confine tra Afghanistan e Pakistan al valico di frontiera di Turkham, chiuso da tre giorni. Le scaramucce tra le guardie di frontiera sono iniziate tre giorni fa in seguito all’inizio di lavori di costruzioni di un edificio da parte degli afghani in una zona contesa. La chiusura del principale valico tra i due paesi ha provocato lunghe file di camion sui due lati della frontiera. Lo scambio commerciale che attraversa annualmente il valico è valutato in circa 2 miliardi di dollari.

Il motivo vero della chiusura è la determinazione di Islamabad a mettere fine alle incursioni dei miliziani talibani pachistani che partono dal territorio afghano.  

Gibuti

Il piccolo Stato del Corno d’Africa ha avviato i lavori per un campo marino per la produzione elettrica sfruttando l’energia eolica al largo delle coste nel mar Rosso. Il progetto prevede la produzione di una potenza di 60 megawatt, accrescendo la produzione nazionale del 50% e riducendo considerevolmente l’importazione di elettricità dalla vicina Etiopia. L’iniziativa è finanziata dalla Banca Olandese per lo Sviluppo FMO. Il costo dell’opera è di 122 milioni di dollari. La produzione di energia eolica di Gibuti farà ridurre le emissioni annualmente di anidride carbonica CO2 per 250 mila tonnellate.

Notizie dal mondo

Sono passati 18 mesi e 15 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky ammette i ritardi nella controffensiva ucraina e motiva la debacle con la forte aeronautica russa.

G20: Biden arriva a New Delhi per un vertice azzoppato, a causa dell’assenza di Putin e Xi Jinping.

In Niger, la Francia tratta con i militari golpisti, ma sostiene di non riconoscere la loro legittimità.

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