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Rassegna anno IV/n. 280 (1167)

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Numero speciale sulla guerra a Gaza e Israele

Smoke rises following Israeli strikes in Gaza, October 7, 2023. REUTERS/Mohammed Salem

È guerra!

Migliaia di razzi da Gaza verso il territorio israeliano. Sulle zone della cintura della striscia e su Tel Aviv ed Ashkelon. Un blitz palestinese a terra contro il comando dell’esercito israeliano a circa 40 km dalla linea di demarcazione. Bombardamenti aerei israeliani sul Gaza City. Centinaia i morti dalle due parti.

Le operazioni sono iniziate all’alba di ieri con razzi lanciati da Hamas, incursioni di combattenti nelle colonie israeliane e la cattura di prigionieri di guerra. Il portavoce di Hamas ha parlato di oltre 5 mila razzi lanciati, che hanno colpito anche nella periferia di Tel Aviv. Nella penetrazione dei combattenti sono stati utilizzati mezzi marini e deltaplani, oltre alle infiltrazioni via terra. L’azione palestinese è stata denominata il “Diluvio per Gerusalemme” e l’operazione israeliana “Spade di ferro”.

Il canale tv 12 israeliano parla di 300 israeliani uccisi, 50 catturati e oltre 2000 feriti. I media israeliani scrivono che ci sono stati scontri armati tra uomini di Hamas e unità dell’esercito israeliano ad Ashkelon, Siderot e altre 15 colonie. Fonti ospedalieri di Gaza parlano di oltre 320 civili uccisi e di circa 1700 feriti soltanto nel capoluogo. La maggior parte dei morti palestinesi sono avvenuti per i bombardamenti aerei con missili teleguidati che hanno colpito interi palazzi commerciali e residenziali.   

Il premier Netanyahu ha interrotto una riunione del gabinetto ristretto della sicurezza per dichiarare che in un messaggio video: “Non è un’operazione, è la guerra”. Netanyahu ha invitato l’opposizione ad un governo di unità nazionale e l’ex ministro della difesa, Grantz ha accolto positivamente questo invito.

La radio israeliana dice che ci sono stati lanci di artiglieria nel confine nord con il Libano. Sia nelle fattorie di Shabaa, sia nel Golan occupato ci sono stati esplosioni nelle zone dove sono insediati i militari israeliani di frontiera. Fonti israeliane parlano di infiltrazioni di armati dal confine giordano. Alla popolazione israeliana è stata invitata dai militari a rimanere nei rifugi. Hezbollah non ha dichiarato la propria responsabilità in questi attacchi sporadici, ma probabilmente a compiere questi attacchi sono forze militari palestinesi. L’esercito di Tel Aviv ha risposto al lancio di artiglieria con colpi di artiglieria sul territorio libanese.

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver evacuato i civili israeliani dalle colonie della cintura di Gaza in preparazione delle operazioni militari contro i combattenti palestinesi che sono asserragliati all’interno. Fonti dell’esercito parlano di 700 dispersi nelle 50 colonie israeliane prese di mira. Le operazioni sono ancora in corso all’alba di oggi domenica in almeno 15 colonie.

Sulla linea di demarcazione tra Gaza e Israele, l’artiglieria di Tel Aviv ha preso di mira gruppi di civili che stavano manifestando con bandiere palestinesi e canti. Decine di morti.

L’esercito israeliano non è ancora penetrato nel territorio di Gaza, contrariamente a quanto aveva annunciato Netanyahu. L’attacco di Hamas ha preso di sorpresa il comando militare israeliano. E soprattutto è riuscito a neutralizzare le comunicazioni militari tra le unità israeliane e di annullare il funzionamento della cosiddetta cupola di acciaio, il sistema di difesa anti missili.

L’avanzata via terra dell’esercito israeliano non è ancora avvenuta, a causa delle valutazioni sulla situazione reale sul territorio. La presa di decine di ostaggi in maggioranza militari costringe i responsabili politici e militari a Tel Aviv di ponderare le mosse da compiere. Le operazioni israeliane a Gaza si sono limitate, fino a questo momento, ai lanci di artiglieria e bombardamenti aerei contro le zone abitate nelle diverse città della striscia. Israele ha interrotto totalmente le forniture elettriche a Gaza da ieri e chiuso tutti i valichi di frontiera.

Nelle città e villaggi della Cisgiordania gli attacchi dell’esercito e dei coloni contro la popolazione civile hanno ucciso 5 persone che manifestavano pacificamente con il lancio di pietre contro i soldati.

USA e paesi europei, come è scontato, hanno condannato l’attacco di Hamas. Diversi paesi arabi hanno mantenuto il silenzio, come per esempio l’Arabia Saudita, altre invece hanno invitato le due parti a “mantenere la calma e evitare di colpire i civili” (Egitto, Kuwait e Oman), altri ancora hanno espresso una timida posizione di sostegno, dichiarando che la situazione è degenerata a causa delle azioni militari israeliane contro i civili palestinesi, le profanazioni della moschea di Al-Aqsa e la continua confisca e occupazione delle terre palestinesi da assegnare ai coloni (Iraq).  Gli unici che hanno dichiarato il totale sostegno sono stati Iran e Hezbollah libanesi (“Diritto dei palestinesi a rispondere alle provocazioni israeliane”). Il movimento libanese ha anche aggiunto che sta monitorando la situazione “per non lasciare i fratelli palestinesi da soli”.

Il rappresentante dell’ONU per la Palestina ha dichiarato la sua sorpresa per gli attacchi ed ha invitato alla calma e di salvaguardare i civili dalle operazioni militari.

È una situazione molto grave. I volontari italiani a Gaza sono molto allarmati. Ecco cosa scrive una volontaria in un laboratorio medico a Gaza: “sono chiusa al medical relief con un ragazzo della sicurezza. Oggi hanno bombardato edificio a fianco il ns e abbiamo avuto danni alla struttura. Io e Ahmad eravamo al 4 piano siamo scesi di corsa. Stanotte dormiamo al piano terra. Ho portato il materasso nel laboratorio analisi. Il consolato ha contattato tutti gli italiani presenti ognuno è nella propria struttura. Non so quando ci fanno uscire, ma la situazione è molto difficile”.

Le organizzazioni italiane operanti in Palestina hanno lanciato un appello per l’immediato cessate il fuoco. Leggi il testo integrale

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