Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Rassegna anno IV/n. 295 (1182)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Il numero dei bambini assassinati nei bombardamenti israeliani su Gaza è arrivato a 1903 da aggiungere ai bambini feriti e dispersi sotto le macerie. Questa non è guerra contro Hamas ma contro la popolazione civile palestinese.

I bombardamenti incessanti su tutte le città della Striscia hanno distrutto case, mercati, scuole, moschee e chiese. In un solo attacco di ieri a Beit Lahia sono morti 18 civili. Altre decine a Jebalia. Decine di morti nel bombardamento sul mercato di Nuseira a Gaza City. Particolarmente colpite anche le zone a sud, che dovrebbero essere sicure secondo i generali israeliani. Anche la città di confine con l’Egitto, Rafah, dove si sono rifugiati molti stranieri in attesa di evacuare verso l’Egitto, è stata bombardata. Il totale delle vittime di ieri domenica è stato di oltre 400 persone. Diventa sempre più chiaro il disegno criminale di Tel Aviv: cacciare i palestinesi nel Sinai egiziano, in un’operazione di sterminio e sostituzione etnica, con il plauso delle cancellerie della Nato, che hanno emesso ieri un comunicato comune che parla ipocritamente del diritto di Israele a difendersi. Hanno benedetto di fatto la carneficina.

Il numero degli operatori dell’UNRWA uccisi è salito a 18 persone. Lo denuncia l’agenzia ONU.  

In un agguato della resistenza palestinese, un soldato israeliano è stato ucciso e altri 4 sono rimasti feriti, I soldati avevano tentato di superare la rete di demarcazione all’altezza di Khan Younis. Lo scontro è stato confermato dalla tv israeliana canale 12. La versione palestinese sostiene che “Il loro carro armato è stato distrutto dall’artiglieria anticarro e sono scappati a piedi”, come hanno raccontato i combattenti ad una radio palestinese.  

Il Cairo ha denunciato che alcuni soldati di frontiera egiziani sono rimasti feriti da un colpo partito da un carro armato israeliano. Gli israeliani hanno comunicato che l’obice è partito per errore e sono state presentate le scuse alla parte egiziana.

L’esercito israeliano annuncia ripetutamente che sta inasprendo i raid aerei in preparazione dell’offensiva di terra. Sarà una carneficina.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Blitz militari e rastrellamenti a Jenin, Tulkarem, Nablus e Al-Khalil. Il numero delle vittime della repressione israeliana in Cisgiordania dal 7 ottobre è salito a 88 persone uccise e quasi mille arrestati.

Il quotidiano israeliano Haaretz racconta i particolari di una aggressione dei coloni contro 3 palestinesi e 3 attivisti israeliani nella valle di Siq, in Cisgiordania. I tre erano funzionari dell’ANP che stavano aiutando gli abitanti a sfollare il villaggio dopo i ripetuti attacchi dei coloni che erano decisi a sfruttare il momento per appropriarsi dei terreni agricoli. Il capo del gruppo ha avvisato l’ufficiale di collegamento palestinese con l’esercito israeliano. All’arrivo dei soldati i tre palestinesi e tre israeliani solidali sono stati condotti in commissariato dove sono stati denudati, picchiati e maltrattati. Dopo il loro rilascio hanno raccontato al giornale israeliano di aver subito la tortura delle sigarette spente sulla propria pelle. I coloni armati – come al solito – avevano raccontato che i tre palestinesi avevano dei coltelli e avevano tentato di aggredirli. Bugie sconfessate dalla testimonianza dei tre attivisti israeliani. Questa è una storia che la stampa israeliana pubblica, ma quella nostrana no.  

Libano

Droni israeliani abbattuti nei cieli del sud Libano e razzi libanesi contro postazioni militari nell’alta Galilea e al confine. Secondo un comunicato di Hezbollah sarebbero state messe fuori uso due torri di comunicazioni che spiavano tutta la linea di confine. Tel Aviv ha bombardato i villaggi libanesi meridionali sostenendo di aver colpito basi militari che stavano preparando un attacco con razzi, ma la stampa di Beirut ha pubblicato le foto delle case dei contadini distrutte.

Il governo e l’esercito israeliani continuano a minacciare di ridurre il Libano all’età della pietra, ma non vogliono arrivare all’apertura di un altro fronte di guerra nel nord di Israele. L’alta tensione ha reso necessaria l’evacuazione di altre 14 colonie, oltre a quelle evacuate la scorsa settimana.

Nella campagna di dissuasione entra a gambe tese il ministro della guerra USA, Austin, che ha minacciato l’intervento diretto statunitense caso di allargamento del conflitto.

Iraq

La base militare USA di Ain Al-Assad, nella provincia di Anbar, è stata colpita con 3 razzi Katiuscia. È il quarto attacco contro la presenza statunitense in Iraq dall’inizio della guerra a Gaza. Ieri, infatti, il sistema antimissile ha abbattuto due droni che hanno sorvolato la base. Altri attacchi sono avvenuti ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, ed alla base statunitense, Victoria, nella capitale Baghdad. Le forze di sicurezza irachene hanno rafforzato il sistema di protezione all’ambasciata di Washington nella zona verde, il centro governativo e diplomatico della capitale. Il Dipartimento di Stato ha deciso di ridurre il personale nell’ambasciata ed ha invitato i cittadini statunitensi di lasciare l’Iraq.

Siria

Missili israeliani hanno colpito gli aeroporti di Damasco e Aleppo, per la terza volta in una settimana. I due scali aerei sono stati messi fuori uso. Secondo quanto riferito dall’agenza stampa di Damasco, un lavoratore aeroportuale è rimasto ucciso nella capitale. Il traffico aereo in arrivo è stato deviato a quello militare di Lathiqia.

Solidarietà con Gaza

Centinaia di manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese si sono svolte in tutto il mondo. In particolar modo è importante quella a Bruxelles di fronte alla sede dell’UE che ha contestato le politiche europee sulla distruzione di Gaza. La più grande manifestazione europea si è svolta a Parigi. Per visitare una carrellata di immagini e video (i testi sono in inglese).

In Italia, dopo un weekend pieno di iniziative locali, si sta preparando un appuntamento nazionale per il 27 ottobre.

Cultura

Un appello dell’associazione palestinese Tamer agli artisti, illustratori, autori di racconti per bambini e librai. Qui

Notizie dal Mondo

Sono passati 19 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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