Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 311 (1198)

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Appello

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

I raid aerei hanno ucciso 548 palestinesi nella giornata di martedì, comunica il ministero della Sanità. Quest’ultimo dato porta il numero delle vittime a 10.328 persone uccise dal 7 ottobre, tra cui 4.237 bambini, 2.719 donne e 631 anziani. I dispersi sono 2345 tra i quali più della metà bambini.

La popolazione di Gaza è sull’orlo della morte per fame. Tutti i panifici sono fermi, a causa dei bombardamenti o per l’esaurimento di farina e carburante.

I bombardamenti sono incessanti da mare, terra e cielo. In particolare i quartieri nord occidentale di Gaza City. L’avanzata di terra, arrivata in mezzo alle case nella zona chiamata Shaty, è stata bloccata dai combattenti palestinesi che hanno distrutto ieri almeno 5 carri armati, secondo un loro comunicato.

I bombardamenti israeliani non si sono limitati a Gaza city e il nord della Striscia ma hanno colpito anche nel centro ed a sud. Khan Younis e Rafah sono state oggetto di forti bombardamenti sia aerei che dall’artiglieria. È stato preso di mira un convoglio della Croce Rossa Internazionale che stava accompagnando un carico di aiuti sanitari all’ospedale Al-Quds.

Il valico di Rafah è rimasto aperto per il secondo giorno consecutivo dopo la sua chiusura sabato e domenica a causa degli attacchi israeliani.

Sul piano politico, Netanyahu ha negato qualsiasi possibilità di una tregua e ha annunciato anche che Gaza dopo la fine delle operazioni rimarrà sotto il controllo di sicurezza di Israele. Tradotto: gli israeliani rioccuperanno militarmente Gaza e per questo è meglio che sia svuotata dalla sua popolazione.

Prigionieri

Brigate Qassam ha comunicato che sono stati disponibili a rilasciare 12 stranieri nelle loro mani, ma Israele ha ostacolato l’operazione. Il ministero degli esteri tailandese ha informato di aver ricevuto un messaggio da esponenti di Hamas sul prossimo rilascio di loro cittadini catturati in Israele il 7 ottobre.

I familiari dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas stanno compiendo presidi permanenti davanti alla Knesset e davanti alla sede della presidenza del consiglio dei ministri, per chiedere un impegno maggiore del governo nella liberazione dei loro cari. Alcuni parenti hanno attaccato frontalmente Netanyahu: “non è andato ai funerali, non ha partecipato alle preghiere e non ha visitato le famiglie delle vittime. Adesso noi andiamo da lui per farci sentire”.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Rastrellamenti dell’esercito di occupazione in tutte le città e villaggi della Cisgiordania. Le irruzioni delle forze militari sono avvenute principalmente a Nablus, Qalqilia, El-Khalil e Ariha (Gerico). Truppe corazzate, cecchini e sorveglianza con elicotteri e droni, per arrestare gli attivisti anticoloniali. Decine di feriti, ma nessuna vittima. Sono stati arrestati 56 attivisti e demolite almeno 3 case, con il pretesto della costruzione non autorizzata.

Libano

Intensi bombardamenti aerei israeliani sul sud Libano e voli di ricognizione su Sidone. Hezbollah ha risposto con il lancio di razzi e colpi di artiglieria sulle postazioni dell’esercito israeliano al confine.

Si sono tenuti ieri a Ainata, nel Libano meridionale, i funerali della donna e delle tre bambine assassinate da un missile lanciato da un drone israeliano, domenica, contro la loro auto mentre fuggivano dai bombardamenti. Migliaia di persone hanno partecipato alla cerimonia funebre.

USA in M.O.

Il sommergibile a propulsione nucleare ha attraversato il canale di Suez.

Si aggiunge alle due portaerei già posizionate nelle acque orientali del Mediterraneo.

Siria-Iraq

Una foto di Blinken con il giubbotto antiproiettile ha suscitato sdegno negli Stati Uniti. A causa delle grandi manifestazioni di massa anti-americane a Baghdad in contemporanea con il suo incontro con i politici iracheni, la sicurezza dell’ambasciata USA ha consigliato di prendere le precauzioni. Ma i commentatori hanno considerato umiliante la situazione alla quale è giunta la presenza USA in Iraq.

Per il terzo giorno consecutivo le basi USA nel nord est della Siria sono state oggetto dei lanci di droni da parte della sigla “Resistenza islamica in Iraq”, una milizia sconosciuta.

Due razzi sono stati lanciati dalla Siria meridionale nella direzione del Golan occupato da Israele.

BDS

In molti paesi arabi è in corso una campagna per il boicottaggio dei prodotti di società e di paesi sostenitori di Israele. Manifestazioni per le strade, campagne sui social e volantini nei supermercati e sulle vetrine dei negozi annunciano l’elenco dei nomi delle società sostenitrici di Israele. La più riuscita campagna, con un certo sfondo politico interno, si intitola: “se i nostri governi non possono dare una mano ai fratelli palestinesi, non finanziamo almeno i loro assassini”. Il riferimento è alle elargizioni milionarie che alcune grandi società multinazionali hanno annunciato di donare allo sforzo bellico israeliano. In Turchia, i rapporti commerciali con Israele sono crollati nel mese di ottobre del 50% rispetto al mese precedente.

Diplomazia

Folker Turk, alto commissario ONU per i diritti umani, sta compiendo un giro diplomatico in Medio Oriente. Ieri è stato al Cairo dove si è incontrato con il ministro degli esteri Shokri e oggi visiterà il valico di Rafah dalla parte egiziana. Ha chiesto di visitare Israele, Cisgiordania e Gaza ma non ha ancora ottenuto risposta dal governo Netanyahu. Israele nei giorni scorsi, in polemica con il Segretario generale dell’ONU, aveva annunciato di non concedere visti di alti funzionari internazionali per visitare Israele e i territori palestinesi occupati.

Sudan

L’Arabia Saudita ha annunciato che “le due delegazioni sudanesi hanno raggiunto punti d’intesa per creare fiducia”. Tra questi punti concordati la facilitazione del passaggio degli aiuti umanitari alla popolazione civile. Questo annuncio significa però che non è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco.

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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