Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi, 14 novembre 2023:

Rassegna anno IV/n. 317 (1204)

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Appello

Tutti i giorni arrivano altre adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco e per il rilascio dei prigionieri civili. Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie:

Commento

Qualcuno ha scritto ieri: “Il fronte degli ospedali: Si combatte intorno agli ospedali”. Si sposa la versione israeliana senza verificare. È una guerra di carri armati contro medici, infermieri, malati e migliaia di civili disarmati.

Non hanno più neanche le siringhe.

È la vergogna di un’informazione stracciona.

Genocidio a Gaza

Gli ospedali di Gaza sono diventati cimiteri. Il direttore di Shifà ha detto ieri in un’intervista in diretta ad una tv araba che ci sono 150 cadaveri che non riescono a seppellire, perché i soldati israeliani sparano a chiunque si avvicini per recuperarli.

L’esercito israeliano avanza lentamente nel cuore di Gaza City e canta vittoria per la conquista dell’ex sede del parlamento, edificio da tempo chiuso e non utilizzato.

La battaglia di Gaza è molto costosa in vite umane tra combattenti e soldati, ma il prezzo maggiore lo paga la popolazione civile. Fonti israeliane non ufficiali parlano della morte del colonnello Kevin Darwin, noto per i suoi trascorsi di assassino spietato delle truppe speciali del Mossad. È stato l’artefice dell’assassinio del dirigente di Hamas, Mabhouh, a Dubai nel 2010.

Queste difficoltà sul terreno spiegano i continui attacchi aerei e di artiglieria su Gaza city e su tutte le città e campi profughi della Striscia. A Khan Younis è stato colpito un ospedale nel quale sono stati appena ricoverati malati fuggiti da Gaza city.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Si sono svolte ieri i funerali ad El-Khalil di Issa El-Qadi, 65 anni, caduto sul lavoro. Il giorno prima, i soldati israeliani gli avevano intimato di fermarsi ed appena ha spento il motore del suo taxi gli hanno sparato a bruciapelo, uccidendolo. Esecuzione di piazza extragiudiziale.

Sei giovani palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani stamattina a Tulkarem. I rastrellamenti all’interno della città e nei suoi campi profughi limitrofi continua e i soldati sparano a chiunque lanci pietre contro di loro. I cecchini sono appostati sui tetti e le truppe avanzano con decine di mezzi corazzati. L’esercito ha usato un drone kamikaze contro una casa, provocando la morte di tre persone. I feriti sono 12 tra i quali alcuni sono in fin di vita. Anche Qalqilia è sotto mira: 3 giovani feriti gravemente.

La città culla della cristianità, Betlemme, è assediata e chiusa al mondo esterno. 42 posti di blocchi e 28 strade completamente chiuse con blocchi di cemento, per annullare il turismo natalizio.

Libano

Scambi di colpi di mortaio al confine tra Libano e Israele. Hezbollah afferma che i suoi combattenti hanno colpito con missili teleguidati una colonna di soldati israeliani a Zahira. Presa di mira, da un missile israeliano, l’auto dell’inviato di Al-Jazeera nel Libano meridionale, distruggendola completamente. L’attacco è avvenuto nel villaggio di Yaroun. Il giornalista Issam Mouassi è rimasto ferito leggermente, ed è salvo soltanto perché era già uscito dall’abitacolo.

Yemen

Gli Houthi hanno pubblicato le immagini dell’abbattimento di un drone di spionaggio USA. Il velivolo sarebbe stato colpito nello spazio aereo yemenita e caduto nelle mani dei miliziani. Il Centcom ha ammesso la perdita di un secondo drone nella regione del Mar Rosso, ma senza ammettere il suo abbattimento dai miliziani yemeniti. Il drone è di tipo MQ-9 Reaper progettato per i voli di lunga autonomia. L’intervento militare statunitense diretto nel conflitto mediorientale in difesa di Israele avviene in seguito al lancio da parte degli Houthi di missili balistici contro il sud di Israele. Missili che non sono mai arrivati a terra, perché intercettati dai sauditi (uno) e dall’aeronautica USA nel Mar Rosso (tre). La missione del MQ-9 era per la raccolta di informazioni sugli obiettivi da colpire in territorio yemenita.

Siria

Altri attacchi con droni sulle basi USA nella Siria nord orientale. È il quarto attacco in 24 ore.

Il numero delle vittime nell’attacco USA, di due giorni fa, contro le basi delle milizie filogovernative, è salito a 8 combattenti. Malgrado le minacce del ministro della guerra USA, Austin, le milizie irachene continuano a colpire con droni e razzi le forze militari di Washington presenti in territorio siriano e iracheno.

Iraq

La tv irachena Al-Rabiaa (Quarto canale) ha pubblicato un video della donna israelo-statunitense, Elizabeth Tsurkova, rapita in Iraq circa sette mesi fa. QUI su “X”.

La donna parla in ebraico e i sottotitoli sono in arabo. È chiaro che quel che dice è stato estorto. Ammette di essere un’agente del Mossad e della Cia, che ha lavorato per loro in Siria e in Iraq, con l’ordine di diffondere caos e discordia e soprattutto per fomentare a Baghdad una guerra inter sciita. Poi parla della guerra su Gaza e attacca il governo Netanyahu: “in questo modo mette in pericolo la vita delle persone israeliane nelle mani palestinesi. È un folle. I familiari devono continuare a manifestare in Israele, per chiedere la cessazione del fuoco a Gaza. Io adesso non sono libera. Ho lavorato per Israele, ma sono stata abbandonata da questo governo. Non è stato fatto nulla per ottenere la mia liberazione”. Infine si rivolge ai suoi parenti e agli amici: “fate quel che potete, per ottenere la mia liberazione!”. L’umanità è morta.

Prigionieri

Le trattative sono ferme, ma i mediatori non demordono. Il consigliere per la sicurezza USA, Sullivan, ha dichiarato che Washington è in permanente contatto con Tel Aviv e Doha per trovare una via.

Una donna catturata da Hamas il 7 ottobre ha partorito. La notizia è il frutto di una rivelazione non ufficiale. Non siamo riusciti ancora a verificarne la veridicità.

Circolano rivelazioni sulle proposte sul tavolo: 35 donne e minori nelle mani di Hamas in cambio di 35 donne e minori nelle carceri israeliane. Proposta che sarebbe stata fatta da una delegazione di Hamas al governo egiziano trasmessa al capo della CIA, Burns durante la sua visita al Cairo. La proposta sarebbe ancora valida e per attuarla è necessario un cessate il fuoco di alcuni giorni (da 2 a 3) e il passaggio di carburante agli ospedali e un certo numero di camion di aiuti umanitari (cibo, acqua e medicine) a Gaza city. Condizioni che Netanyahu non vuole ancora permettere, per non apparire debole davanti al fronte interno. Secondo analisti israeliani attende vittorie sul campo per ridurre alla resa Hamas.

Gran Bretagna

La ministra dell’Interno britannica, Suella Braverman, è stata mandata a casa dopo le sue accuse alla polizia di “trattare diversamente le manifestazioni per la pace e pro Palestina rispetto a quelle di destra e filo israeliane”. Le sue accuse sono state pubblicate in un articolo da lei firmato apparso sul quotidiano Times. Dopo la grande manifestazione per la Pace a Londra di sabato scorso, che si è svolta in modo pacifico e senza incidenti, mentre le ciurme della destra pro israeliane hanno attaccato la polizia con coltelli e bastoni, provocando il ferimento di 13 poliziotti, il premier Sunak l’ha licenziata. Braverman è figlia di migranti di origine indiana ed è stata la promotrice dell’accordo per la deportazione dei migranti in Ruanda. Quando si è realisti più del re!

Solidarietà Internazionale

In California, centinaia di ebrei statunitensi hanno occupato la sede del governatorato e chiesto il cessate-il-fuoco. Decine di loro sono stati arrestati.

La madre eroica

Una donna palestinese ha camminato per 5 ore da Gaza verso sud trascinando i suoi due figli su piccole carrozzine. Il video che l’ha ritratta, pubblicato sui social, ha raccolto 65 milioni di visualizzazioni in tre giorni.

(Vedi la vignetta e il video nella nostra Galleria).

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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