Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi, 23 novembre 2023:

Rassegna anno IV/n. 326 (1213)

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Condoglianze

L’amica e compagna Pieraugusta Orsi, vedova Valabrega, non è più tra noi.

I funerali si terranno domani venerdì 24 novembre, alle 14.45 presso la sala Multifunzione del cimitero di Lambrate – Milano.

Condoglianze ai figli Paolo e Piero.

Che sia lieve la terra che la accoglierà!

Appello

Tutti i giorni arrivano altre adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco e per il rilascio dei prigionieri civili. È giunta ieri l’adesione dell’Associazione per i diritti umani. Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie:

Trattative tra Israele e Hamas

Scambio di prigionieri ed un cessate il fuoco. Dopo 47 giorni di guerra contro la popolazione di Gaza e l’assassinio di oltre 15 mila civili, tra i quali 6000 bambini, Israele ha trattato con Hamas. Indirettamente tramite Qatar ed Egitto ha cercato un accordo. In una conferenza stampa Netanyahu ha confermato tutto, ma ha sottolineato che la guerra continuerà. Ha glissato sulla liberazione dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane e ha citato la vicenda soltanto in risposta ai giornalisti. Anche sulla questione dell’ingresso di diverse centinaia di camion di aiuti compresi i carburanti, il premier ha minimizzato, ribadendo che il suo governo lavorerà per la liberazione di tutti gli israeliani nelle mani di Hamas e che ha già ottenuto l’impegno scritto nell’accordo perché la CRI visiterà coloro che non saranno liberati in questo accordo. Ha detto anche di aver dato ordine al Mossad di uccidere tutti i capi del movimento palestinese “ovunque si trovino”.

I portavoce di Hamas hanno ringraziato Qatar e Egitto per il loro ruolo e hanno chiesto che sia garantita la fornitura degli aiuti alla popolazione civile. “Noi siamo pronti al cessate-il-fuoco e lo rispetteremo, ma se l’esercito israeliano lo viola, noi siamo pronti lo stesso ad affrontarlo. Appena sarà definito il momento dell’entrata in vigore il cessate il fuoco, noi consegneremo al mediatore egiziano i primi 10 prigionieri (donne e minori) dei 50 previsti dall’accordo e la parte israeliana rilascerà 30 detenute palestinesi, donne e minori, per un totale di 150 alla conclusione dell’accordo dei previsti 4 giorni”.

Il ministro del Qatar Khleify ha confermato i punti scritti accettati dalle due parti e ha aggiunto che la tregua potrebbe essere rinnovata.

Anche il dipartimento di Stato e la Casa Bianca hanno valutato che i giorni del cessate-il-fuoco saranno rinnovati. Il prossimo lunedì è stata annunciata una visita del segretario di Stato USA, Blinken, a Tel Aviv.

Il ministero degli esteri di Tel Aviv ha affermato che l’avvio dell’accordo non sarà prima di venerdì.

Genocidio a Gaza

Una bomba da mezza tonnellata è stata sganciata su una palazzina del quartiere Sheikh Radhwan stracolma di civili, nella tarda serata di ieri. Una strage di bambini. Decine di uccisi e centinaia di feriti. La casa di diversi piani è stata completamente distrutta sulla testa degli abitanti. I soccorritori hanno faticato fino alla tarda notte a tentare di salvare i superstiti e recuperare i corpi dei morti.

Le autorità palestinesi hanno avviato le operazioni di evacuazione dell’ospedale Shifa in collaborazione con l’OMS e CRI, sotto la minaccia armata dell’esercito israeliano. 450 malati sono stati evacuati ieri e rimangono altri 200 da trasferire entro oggi secondo l’ordine israeliano. Tel Aviv mira a svuotare il nord della popolazione di Gaza city trasferendo tutti verso il sud della Striscia.

Assediato l’ospedale indonesiano e messo fuori uso. Le zone adiacenti sono ancora sotto tiro dell’aeronautica israeliana. Ieri è stata colpita la sala di chirurgia e il direttore ha denunciato la presenza di 20 corpi di malati morti senza nessuna possibilità di seppellirli, a causa dei cecchini e droni del “civile” Israele.  

Anche all’alba di oggi, i caccia israeliani hanno colpito duramente le zone abitate del nord e centro della Striscia. Stamattina sono stati distrutti interi quartieri di Deir Balah, con un numero imprecisato di vittime.

Corte Penale Internazionale

Si è tenuta ieri una conferenza stampa, a Parigi, degli avvocati e giuristi internazionali, che hanno presentato alla CPI un documento di accusa per crimini di guerra contro il governo israeliano per l’aggressione su Gaza. I firmatari del documento sono passati dai 300 giuristi iniziali ai 600 attuali. Nel corso della conferenza stampa è stato comunicato che il procuratore generale ha assegnato la pratica ad un team per studiarla e allegare la documentazione a quella già aperta nel 2021 in seguito al procedimento avanzato dall’ANP.  

reporters

Reporters without Borders

L’organizzazione internazionale RSF ha documentato il numero degli operatori dell’informazione uccisi a Gaza e accusa l’esercito israeliano di trasformare la Striscia in un cimitero per giornalisti (QUI). Il rapporto dettagliato con i nomi di 48 giornalisti uccisi dal 7 ottobre è stato consegna alla CPI per indagare sui crimini di guerra. Secondo RSF, lo scorso fine settimana è stato il più terribile per i giornalisti palestinesi: “sono stati uccisi 10 di loro in 3 giorni”.

Unicef

La direttrice dell’organismo dell’ONU per l’infanzia, Catherine Russel, ha dichiarato durante la sua relazione al Consiglio di Sicurezza che “Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino. Sono appena rientrata da una visita nel sud del territorio dove ho potuto incontrare i bambini, le loro famiglie e il personale dell’UNICEF sul posto. Sono sconvolta da ciò che ho visto e sentito”. Secondo la relazione di Russel, “Più di 5.300 bambini palestinesi sarebbero stati uccisi in soli 46 giorni – vale a dire più di 115 al giorno, ogni giorno, per settimane e settimane. Sulla base di queste cifre, i bambini rappresentano il 40% delle morti a Gaza. È un dato senza precedenti”. 

 QUI

Cisgiordania e Gerusalemme est

Nove palestinesi sono stati assassinati dall’esercito israeliano a Tulkarem. Anche ieri è stato rinnovato l’uso dei droni per lanciare missili contro le case dove sono asserragliati i militanti della resistenza. Un’auto militare israeliana è stata centrata da una bomba artigianale distruggendola.

Un altro giovane è stato ucciso a Buren, a sud di Nablus. Scontri si sono avuti anche nella provincia di El-Khalil.  

Libano

Scambi di artiglieria e missili oltre ad un duro bombardamento israeliano sul Libano meridionale. 5 militanti libanesi sono rimasti uccisi. Il portavoce del parlamento di Beirut ha informato che il figlio del capo gruppo di Hezbollah, Raad, è stato ucciso nel bombardamento israeliano nella cittadina meridionale di Beit Yahoun.

Hezbollah ha preso atto dell’accordo tra Hamas e il governo Netanyahu ed ha annunciato che finché l’esercito israeliano rispetterà il cessate-il-fuoco anche i suoi militanti lo rispetteranno.

Yemen

L’aeronautica israeliana ha intercettato un missile a sud di Eilat e lo ha distrutto in cielo. Il comunicato di Tel Aviv non cita la provenienza del missile, ma le milizie Houthi hanno velatamente rivendicato l’attacco parlando dell’impegno nella solidarietà con la popolazione di Gaza. Le milizie hanno messo in guardia le società navali dal trasporto di merci da e per Israele. In Yemen è stata catturata in acque internazionali una nave commerciale di proprietà di un armatore israeliano. La tv di Sanaa ha trasmesso la visita di un capo militare allo staff della nave, che li ha assicurati sulla salvaguardia delle loro vite. Questo atto di pirateria navale mette in pericolo tutto il commercio internazionale e la navigazione nello stretto di Bab Mandab e in canale di Suez.

Islamofobia

Il Consiglio per le relazioni americane islamiche (CAIR) ha denunciato che gruppi sostenitori di Israele negli Stati Uniti hanno pianificato di uccidere la deputata Rashida Tlaib, di origine palestinese. Assassinio da compiere durante la sua visita ad Arizona. Le discussioni sui social riguardavano dichiarazioni esplicite di “voler molestare sessualmente, disturbarla e fino anche ad ucciderla”. I personaggi che architettavano l’agguato discutevano anche della modalità di entrare nella sede della conferenza con una pistola. “L’islamofobia è la nuova faccia dell’antisemitismo”, ha affermato un esponente di CAIR. Va ricordato che in seguito a questi sviluppi, l’Università ha cancellato l’evento al quale doveva partecipare la deputata democratica e anche la sala di congressi di un albergo dove era previsto un incontro pubblico ha disdetto l’affitto della sala. Gli organizzatori hanno dovuto trovare all’ultimo momento un’altra sede alternativa. 

L’islamofobia non trova un movimento di contrasto e le gravi notizie passano sotto silenzio. A New York, un ex funzionario del dipartimento di Stato ha apostrofato un gestore egiziano di un baracchino di frutta con il termine “terrorista”, soltanto per il suo aspetto somatico mediorientale. Alle rimostranze dell’interessate ha rincarato la dose: “4000 mila bambini morti a Gaza non sono sufficienti”. (QUI)

Diplomazia

Delegazione di ministri degli esteri di paesi arabi e islamici hanno visitato GB e Francia. Dopo la Cina, le diplomazie arabe ed islamiche continuano i contatti con i governi dei paesi membri permanenti dell’ONU. Si sono incontrati con il premier britannico e il presidente francese.

Iraq

Il governo iracheno ha condannato l’attacco militare compiuto dalle truppe USA contro milizie irachene filo iraniane. “è una chiara violazione delle competenze della missione degli alleati e della sovranità irachena”, si legge nel comunicato di Baghdad. Due giorni fa, l’aeronautica USA ha compiuto raids sulla località Jarf Nasr, a sud ovest della capitale, senza informare il governo iracheno. Centcom aveva comunicato che il suo raid era in risposta agli attacchi delle milizie irachene filo iraniane con razzi sulle basi USA in Iraq.

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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