Il quotidiano israeliano Jerusalem Post ha pubblicato un articolo che accusa l’emittente del Qatar, Al-Jazeera di aver fabbricato una notizia. Per il JPost il servizio che mostra un padre con un neonato morto è falso, si tratterebbe – dice il quotidiano israeliano – di una bambola. L’articolo è firmato da Danielle Greyman-Kennard. Il post su “X” ha ottenuto 6 milioni di visualizzazioni, 2516 condivisioni e 2553 commenti.
Ecco la cattura dell’articolo dall’archivio web:
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2023/12/Fake-news-Jpost-su-bambino-assassinato.jpg)
Qui invece tutto l’articolo Jpost in archivio web
Oggi, il Jpost ha cancellato il post ed ha pubblica una correzione reticente, nel senso che non specifica qual sia l’errore compiuto e riguardo quale argomento: “Durante il fine settimana abbiamo condiviso un articolo basato su un riferimento errato. L’articolo in questione non rispettava i nostri standard editoriali ed è stato quindi rimosso. Prendiamo sul serio la questione e la gestiremo internamente per evitare che incidenti simili si ripetano. Ci rammarichiamo di questo incidente e restiamo impegnati a sostenere sempre i più alti standard giornalistici”.
Dopo aver fatto la marachella si autoincensano pure. Ecco la cattura delle finte scuse:
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2023/12/La-ritirata-di-Jpost.jpg)
Dopo un’approfondita ricerca abbiamo scoperto il video originale dal quale è stato tratto il servizio di Al Jazera:
E questo è un altro video della stessa strage:
account del fotoreportare con video 1
Contattando l’autore del video, il giornalista palestinese Omar Al Dirawi, abbiamo avuto le informazioni di riferimento sul caso. Al-Dirawi ha postato il video il 1° dicembre, con questa didascalia: “Una madre ha salutato il suo bambino martire, che non aveva più di 5 mesi ed era uno degli obiettivi dell’occupazione. Questa mattina, dopo aver violato la tregua.”
Siamo arrivati poi all’identità del bambino: Muhammad Hani Al-Zahar di 5 mesi. Era stato accompagnato all’ospedale Martiri Al-Aqsa dalla madre Asmahan Attia Al-Zahar e dal nonno Attia Abu Amra in seguito al bombardamento israeliano su Deir Al-Balah nel centro della Striscia di Gaza, venerdì 1° dicembre 2023, poche ore dopo la scadenza della tregua temporanea.
Abbiamo tra l’altro trovato diverse foto dello stesso bombardamento e con le immagini di molti corpi di bambini assassinati quel venerdì. Per esempio presso la galleria di Getty Immagine ( QUI ) e del fotografo dell’agenzia turca Andalu, Alì Jadallah.
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2023/12/Le-foto-del-bambino-Mohammed-su-Getty-Image.jpg)
Abbiamo trovato anche casi precedenti di account governativi israeliani che sostengono il falso sulla morte dei bambini di Gaza, dicendo che si trattava di bambole:
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2023/12/Un-caso-precedente-di-account-israeliani.jpg)
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2023/12/Secondo-caso-di-rilancio-fake-news-bambini-bambole.jpg)
Il bambino in questo caso è risultato Omar Bilal Al Banna di 4 anni ed è stato ucciso il 22 ottobre 2023 ad Al-Zaytoun. (come conferma il sito Misbar e l’analisi condotta da Liberation).
La campagna di accuse da parte di siti ed account filo israeliani, che bollano come falsi i dati forniti da fonti palestinese, è sistematica ed è studiata a tavolino da centri di comunicazione con una strategia ben precisa: disinformazione.
Di questo tratteremo in un prossimo articolo.