Si conclude il 4 febbraio la manifestazione di solidarietà con la Palestina organizzata a Napoli.

Fumettisti, illustratori, scrittori e musicisti, sia italiani che internazionali, sono i protagonisti dell’evento culturale della mostra Falastin Hurra, inaugurato il 30 gennaio nella sala del refettorio di San Domenico Maggiore. 

Primo appuntamento è stato con il Modern Ensamble del Liceo Margherita di Savoia che ha interpretato due Bella Ciao e uno storico del gruppo di stampo progressive rock Area. A seguire l’ospite d’onore del mondo del disegno, Vauro, che ha dialogato sulla questione palestinese e il genocidio in atto con la docente Francesca Bellino e il fumettista partenopeo alino. Al dibattito è seguito un incontro online con il disegnatore palestinese Mohamed Sabaaneh, e la sua editrice italiana Anita Magno di Mesogea (Messina). 
E ancora letteratura e musica con la presentazione del libro della saggista Paola Caridi, incentrato su Hamas, in compagnia della docente Monica Ruocco, con la moderazione di Francesco Romanetti, a cui è seguita la Staffetta Letteraria messa in scena da scrittrici e scrittori come Viola Ardone, Riccardo Brun, Paola Caridi, Daniela De Crescenzo, Lorenzo Marone, Valeria Parrella, Pier Luigi Razzano e Massimiliano Virgilio, che hanno letto brani dell’autrice palestinese Ibtisam Azem, pubblicata in Italia da Hopefulmonster.

I musicisti Zulu e Max Iovine dei 99 Posse hanno raccontato poi, con Dario Magnetta e Luigi Daniele, le loro esperienze di sostegno al popolo palestinese, aprendo il dialogo su tutti gli interventi che si stanno realizzando a Napoli, anche a livello istituzionale, con interventi di Giacomo Serafino e Sergio D’Angelo, moderati da Guido Piccoli. A seguire un intervento di Free Assange Napoli e testimonianze di Patrizio Esposito e Rosaria De Cicco, che sul finale hanno lasciato spazio all’omaggio per la Palestina ideato da Dario Sansone (voce e anima dei Foja) e il regista Alessandro Rak

La mostra Falestin Hurra, che è stata allestita il 31 gennaio e rimasta aperta fino al 4 febbraio, ha un’anima culturale che trae linfa dal progetto Kufia, matite italiane per la Palestina, realizzato a Napoli nel 1993, alla luce dei dibattiti sociali sulla possibile formazione di uno stato palestinese indipendente. Un progetto al cui centro c’erano le tavole di celebri disegnatori, tra i quali Andrea Pazienza, Guido Crepax, Magnus, Milo Manara, Altan, Josè Muñoz, Vauro, Filippo Scozzari, Giuseppe Palumbo, Lorenzo Mattotti e un testo di Stefano Benni.

Falestin Hurra nasce da un’idea congiunta di tre operatori culturali partenopei, alino, Giansandro Morelli e Guido Piccoli, che hanno proposto tavole, illustrazioni e vignette in appoggio alla causa palestinese, ed è frutto di un’organizzazione autoprodotta e senza finanziamenti. 

Falestin Hurra, traduzione araba di Palestina Libera, dispone di due aree dedicate ai giovani disegnatori italiani e stranieri e un’altra ancora di disegnatori palestinesi. «Siamo per la Palestina, per la pace e il sostegno ai civili palestinesi, per la de-escalation del conflitto – affermano gli organizzatori – e siamo per il no convinto alla crudeltà di attacchi raccapriccianti a tutti, soprattutto alla popolazione inerme quale essa sia, e per un sì forte alla pace da perseguire con forza. Siamo per una richiesta internazionale di cessate il fuoco bilaterale, perché il massacro finisca subito. Il mondo del fumetto vuole quindi fare la sua parte, per la Palestina, contro la violenza, per una pace giusta, conto uno sterminio tanto disumano quanto sistematico».

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