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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 100 (1351)

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Le notizie

Genocidio a Gaza

Malgrado l’ordinanza della Corte di Giustizia internazionale di gennaio e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di marzo, Israele sfida il mondo e continua il genocidio a Gaza. Nella giornata di ieri 125 civili uccisi e 56 feriti in seguito agli intensi bombardamenti. Tra le vittime di ieri vi sono i 3 figli e 3 nipoti minori del leader di Hamas Ismail Hanie, uccisi con un assassinio mirato. La macchina che li trasportava è stata colpita da un missile lanciato da un drone.

Il numero totale dei dispersi morti sotto le macerie, ed i loro corpi non ancora recuperati, viene valutato in 20 mila persone.

Pietà l’è morta

Una trentina di bambini gazzawi affetti di cancro, in cura in un ospedale di Gerusalemme est occupata, sono stati condannati dal governo israeliano all’espulsione verso Gaza. La misura è stata respinta dalla direzione della struttura medica luterana “Ospedale Regina Augusta Vittoria”; la locale sezione di Medici senza Frontiere ha fatto ricorso all’alta corte israeliana, bloccando l’esecutività della misura disumana decisa dal governo Netanyahu. La dottoressa palestinese, Khadra, che ha in cura questi bambini ha dichiarato che a Gaza non c’erano ed a maggior ragione adesso non ci sono più strutture mediche che possano seguire le cure richieste, per contenere lo sviluppo della malattia. Il 21 aprile, giorno della sentenza della magistratura israeliana, sarà una data importante per il futuro di queste vite innocenti. La vendetta del governo Netanyahu e dei suoi ministri aguzzini contro i bambini malati di cancro denota il basso livello morale al quale è arrivata la politica israeliana.

Trattative per lo scambio prigionieri

Il Cairo ha negato che abbia approvato la partecipazione di suoi soldati nelle perquisizioni dei palestinesi di ritorno verso il nord di Gaza, come hanno sostenuto voci di stampa israeliane e statunitensi, in una versione nuova della proposta di mediazione statunitense. La proposta ad ogni caso è stata respinta dai leader di Hamas.

Il governo Netanyahu lavora per far fallire la trattativa. A dimostrarlo è l’assassinio mirato dei 3 figli ed i 3 nipoti del capo di Hamas, Ismail Hanie. Ma le speranza del premier israeliano di far cadere le colpe del deragliamento del negoziato per un cessate il fuoco sul movimento palestinese sono state disattese. Hamas ha presentato ieri ai due mediatori arabi, Egitto e Qatar, una nuova versione delle sue proposte e attende una risposta israeliana. Non ne sono stati rivelati ancora i particolari.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Nel villaggio di Burqa, nei pressi di Ramallah, una trentina di coloni ebrei israeliani armati hanno fatto irruzione sparando contro i palestinesi e incendiando case. 4 giovani palestinesi sono stati colpiti dalle pallottole dei coloni, sotto gli occhi dei soldati che non hanno mosso un dito. Sono intervenuti soltanto per coprire la ritirata dei coloni e per rallentare l’arrivo dei soccorsi, bloccando le ambulanze palestinesi arrivate dal capoluogo.

A Laban, vicino a Nablus, i coloni ebrei israeliani hanno incendiato all’alba di oggi due auto parcheggiate di proprietà palestinese. Anche in questo caso il ruolo dell’esercito di occupazione è stato quello di protezione dei coloni dal lancio di pietre dei giovani palestinesi e coprire la loro ritirata. È una campagna organizzata dai vertici governativi israeliani per la cacciata dei palestinesi dalla loro terra. Apartheid coloniale sistematico e violento.

Israele

In Israele è campagna elettorale sulla pelle dei palestinesi. Il ministro Gantz, rivale di Netanyahu in un’eventuale campagna elettorale anticipata, ha dichiarato che l’attacco di terra contro Rafah avverrà e ha avanzato l’idea di un’alleanza arabo-israeliana contro l’Iran, sotto la guida degli USA. Gantz ha parlato in una conferenza stampa tenuta a Siderot, una delle città prese di mira dai razzi palestinesi. “Le trattative per il rilascio degli ostaggi continuano e i negoziatori stanno mettendo un forte impegno per portare a casa dei risultati, ma è necessaria anche la pressione militare per sostenere le loro mosse”. Il sangue palestinese come carburante per la macchina elettorale israeliana.

Libano

Mohammed Sorour, 57 anni, era l’uomo di collegamento tra Iran-Hezbollah e Hamas. Washington lo ha inserito tra i ricercati per il suo ruolo nel traffico di finanziamenti dall’Iran a Hamas. Dopo una settimana di sparizione, è stato trovato ucciso con 5 pallottole in testa a Beit Meri, nella zona montagnosa ad est di Beirut (QUI). Secondo fonti giornalistiche libanesi, sarebbe stato caduto in trappola per un incontro con una donna, nella casa dove è stato trovato il suo corpo.

Questo è il secondo assassinio misterioso in Libano in pochi giorni. Tre giorni fa infatti è stato assassinato il coordinatore del partito Forze libanesi (destra maronita) a Jbeil, Pasqal Soliman, e il suo corpo trasportato in Siria.

L’esercito ha emesso un comunicato sostenendo una versione poco plausibile: Soliman – secondo questa versione – sarebbe stato attaccato da una banda di criminali comuni di origine siriana, profughi in Libano, per rubargli l’auto, ma nell’operazione l’uomo è morto e lo hanno portato in Siria per far perdere le tracce del crimine. Una versione che non ha convinto nessuno. Il partito delle Forze libanesi ha emesso un comunicato nel quale accusa senza nominarlo Hezbollah di aver rapito Soliman e di averlo portato in Siria per interrogarlo. 

La situazione in Libano oltre al clima “caldo” al confine con Israele, sta precipitando verso la guerra civile. Manifestazioni armate nella montagna libanese nella zona di Jbeil, con blocchi stradali e sparatorie. Vittima innocenti molti profughi siriani capitati nella zona senza avere colpe. Una caccia all’uomo contro i profughi siriani. Un gruppo di razzisti della destra maronita, su motociclette di grossa cilindrata, hanno girato ieri per Bourj Hammoud, un quartiere di Beirut, ordinando con gli altoparlanti la chiusura entro 48 ore di tutti i negozi gestiti da commercianti siriani e di abbandonare immediatamente la zona.

Questo nuovo misterioso assassinio dà la gravità dello scontro che si sta “giocando” in Libano tra i diversi servizi segreti (USA, Israeliani, Iraniani, siriani e altro ancora). Alcuni media libanesi accusano il Mossad per la morte di Sorour. 

Assange

Qualcosa si muove per la causa di Assange. Per il momento sono soltanto dichiarazioni d’intenti, ma speriamo presto si trasformino in atti concreti. Il presidente Biden alla domanda dei giornalisti alla Casa Bianca, sulla cancellazione dei reati dei quali è accusato il fondatore di Wikileaks, come chiede l’Australia, ha risposto che ci stava pensando da tempo. Uno spiraglio importante perché se verrà messo in pratica questo passo, Assange potrà essere libero presto, avendo passato già anni in carcere a Londra. In Europa, l’unico leader di governo che si è espresso contro la sua estradizione negli Stati Uniti è stato il cancelliere tedesco Cholze, che aveva detto all’inizio di marzo che “Assange rischierebbe la persecuzione”. Il 20 maggio a Londra si terrà la prossima seduta dell’Alta Corte per decidere sull’estradizione.

Migranti

Il parlamento europeo ha approvato senza vergogna la nuova legge sull’emigrazione. A due mesi dalle elezioni, è una legge di propaganda elettorale sulla pelle degli ultimi. Di fatto vengono ridotti i diritti di tutela ai migranti salvati dalle grinfie dei trafficanti di esseri umani, per essere riconsegnati nei centri di detenzione in paesi terzi, come Albania e Mauritania. La norma propagandata dai populisti sulla ridistribuzione delle quote di migranti, presentata come un superamento del trattato di Dublino,  è un falso perché in realtà si prevede la compensazione con un sostegno economico allo Stato di primo ingresso.  

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, un mese e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Una strana conferenza di pace è organizzata dal governo svizzero a Lucerna il 15 e 16 giugno, senza invitare la Russia. Forse sarà presente Biden. Scettiche sulla partecipazione anche Cina, Brasile i India. Sarà un picnic tra amici di Zelenski.

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