Per ascoltare l’audio di oggi, 02 febbraio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/n. 032 (1634)
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Le notizie: Adwan
Genocidio a Gaza
La protezione civile nel nord di Gaza ha scoperto una nuova fossa comune nei dintorni dell’ospedale Kamal Adwan. Vi erano 37 cadaveri raccolti in sacchetti di plastica e con sopra scritte in ebraico. “erano persone sepolte in altri cimiteri della zona, che l’esercito israeliano ha profanato”. I palestinesi non hanno pace neanche da morti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Cisgiordania
Due assassinati ieri a Jenin. Uno è un ragazzo di 16 anni. Il comunicato di propaganda dell’esercito di occupazione parla di aver “neutralizzato” due terroristi. Ahmad Al-Saady aveva 16 anni e non ha mai preso in mano un’arma. Da notare che nel comunicato militare viene utilizzata la denominazione geografica in ebraico Samaria al posto di Cisgiordania. Un altro passo verso l’annessione.
Trattative
Il premer Netanyahu, ricercato dalla CPI per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, si è incontrato con Steve Witkoff,, inviato di Trump in M.O. Ha affermato che la trattativa per la seconda fase dell’accordo si terrà durante l’incontro alla Casa Bianca, martedì prossimo.
Appello per il dott. Abu Safiya
Un gruppo di studenti, professori e impiegati dell’università di New York hanno realizzato un video collettivo per chiedere la liberazione del dott. Abu Safiya. Nel video appaiono i protagonisti con dei cartelli scritti a mano che rivendicano la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan. Le immagini sono frammezzate con delle comunicazioni sullo stato delle distruzioni delle strutture mediche, l’arresto di centinaia di medici e operatori sanitari e soprattutto sui detenuti palestinesi uccisi sotto le torture nei campi di concentramento nel deserto del Nejev.
Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, clicca per aderire.
Siria
Nel Golan occupato c’è stata la prima operazione dii resistenza all’esercito israeliano dalla caduta del regime. È avvenuta in un villaggio vicino a Quneitra. Uomini armati hanno sparato raffiche di mitra contro i soldati fermi attorno ad un carro armato e poi sono fuggiti. L’esercito di occupazione ha compiuto un rastrellamento e deportato in arresto decine di persone, ma non ha trovato le armi.
Il cacciatore di aguzzini
Caesar renderà prossimamente pubblica la sua identità, insieme al team di collaboratori. Caesar è il nome in codice che protegge l’identità di un ex fotografo della polizia militare siriana. Grazie al suo coraggio, è stato possibile documentare le atrocità commesse dal regime di Bashar al-Assad. Nel 2014 aveva consegnato all’amministrazione USA un carteggio di 20 mila foto, che documentano le atrocità compiute nelle carceri della famiglia Assad. Secondo le anticipazioni sarebbe originario di Houran, nel sud della Siria, fuggito in Giordania nel 2013, ha collaborato con il deputato siriano dissidente Mohammed Barmou, che gli ha dato un appoggio per i contatti con il Dipartimento di Stato USA. Avrebbe ottenuto il sostegno finanziario dell’Arabia Saudita. Le foto che ha fatto trapelare sono state determinanti nell’incastrare molti responsabili delle atrocità contro i detenuti. Aguzzini fuggiti in Europa come rifugiati, ma scoperti grazie alle reti di cacciatori di criminali.
Rojava
L’aeronautica turca ha bombardato Kobane. Ci sono stati 10 feriti, la maggior parte bambini. Il caccia ha preso di mira una casa nella zona rurale. Ankara non ha chiarito i motivi di un attacco contro una casa civile. I feriti sono 7 bambini, un giovane e due donne. Gli uomini erano tutti al lavoro nei campi.
Sudan
In un bombardamento su Omdrman sono stati uccisi 61 persone e ferite altre decine. È stato colpito un mercato popolare all’ora di punta. La Rete dei medici sudanesi accusa le milizie di Pronto Intervento dislocate ad ovest della città di aver compiuto l’attacco. “Nella zona non ci sono caserme dell’esercito e tutta la linea del fronte da dove sono pervenuti i razzi è nelle mani delle milizie”, ha scritto l’organizzazione medica sul proprio account social. “La guerra tra i generali la paga la gente comune con la vita e con le sofferenze”, hanno concluso.
Marocco
L’attivista marocchino Ossama Akhlefi è deceduto, in seguito ad una lunga malattia. È stato uno dei principali dirigenti del movimento di rivolta giovanile denominato del “20 febbraio”. È stato la versione marocchina delle primavere arabe. Akhlefi è spirato venerdì 31 gennaio nell’ospedale policlinico universitario a Fez.
Il movimento di protesta “20 febbraio” ha mobilitato, nel 2011, centinaia di migliaia di manifestanti per il cambiamento. La mossa del monarca che ha indetto una commissione per la modifica della Costituzione, approvata poi con un referendum popolare il 1° luglio 2011. L’anno successivo, alle elezioni ha vinto il partito islamista, “Giustizia e Sviluppo”; vittoria che ha segnato un riflusso del movimento e la sua sparizione dalla scena politica.
Contro la deportazione di Trump
La Lega araba e 6 ministri degli esteri arabi in un incontro al Cairo hanno respinto il piano di deportazione dei palestinesi da Gaza. Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Qatar, Emirati e un rappresentante dell’Anp, dopo un incontro al Cairo hanno pronunciato un chiaro no alla Nakba II. “Affermiamo il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, all’indipendenza ed alla creazione di uno Stato sovrano. La pace tra palestinesi e israeliani e la fine delle tensioni nella regione saranno garantite soltanto con la nascita di uno stato palestinese, secondo le risoluzioni dell’Onu”.
Il piano di ricostruzione proposta dall’inviato USA, Steve Witkoff, prevede linee metro in collegamento con Egitto, Cisgiordania e Giordania, al posto dei tunnel di Hamas, palazzi alti 50 metri per appartamenti e tanti resort sulle spiagge per incentivare il turismo. Alla ricostruzione parteciperanno società israeliane e la consegna degli appartamenti avviene ai cittadini gazzawi dopo la firma di una rinuncia al diritto al ritorno nelle città e villaggi che i loro antenati avevano lasciato nel ’48 al tempo della prima Nakba. La cessione degli appartamenti non è a titolo gratuito, ma dietro il pagamento di un affitto per 15 anni, dopo i quali l’affittuario diventa proprietario. Per realizzare l’avveniristico progetto, c’è bisogno però di trasferire la popolazione di Gaza. Le promesse del prestigiatore.
Questione di lingua
Negare, negare, negare. Anche se presi con il dito nel barattolo della marmellata. “Nella riunione del 17 gennaio – dice il ministro degli esteri Tajani – non si è discusso del caso Al-Masri”. Non dice però di che argomento urgente si è parlato. Guarda caso c’erano Mantovano, Piantedosi, lo stesso Tajani e altri esponenti delle centrali di intelligence e sicurezza. Il ministro degli esteri ha spiegato la vicenda Al-Masri sostenendo che il ministro della giustizia non ha fatto in tempo a rispondere alla richiesta della CPI: “È arrivato un documento di 40 pagine in inglese da tradurre: non è così semplice”. Peggio la pezza del buco. “Mai così dai tempi di Garibaldi”. (copyright della premier).
Notizie dal mondo
Sono passati due anni, 11 mesi e 8 giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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