Approfondimenti

La battaglia del Tawheed (monoteismo)

Il testo che pubblichiamo è un editoriale dell’ultimo numero di Anbaa (notizie), settimanale dell’ISIS, n. 302, pag. 3, apparso giovedì 2 settembre 2021.

È un’analisi e non un comunicato. È un messaggio farneticante che accenna a cose già note. Prevale l’attacco nei confronti dei taliban e di Al-Qaeda e si menziona anche la Fratellanza Musulmana come appartenente alla schiera degli apostati.

Questo documento ci rivela il disprezzo di questi criminali per le vite umane ed il loro fanatismo ideologico, che esaspera le contraddizioni e non contempla nessuno spazio per la mediazione politica.

Il testo è redatto in lingua araba e non in urdu o bashtun e, quindi, si presume che sia stato scritto, per lo stile e la terminologia adoperata, da un siriano o iracheno.

Ecco una traduzione quasi completa.

“L’eco dell’esplosione all’aeroporto di Kabul ha fatto evaporare le illusioni dei sognatori della pace e ha ridisegnato il nuovo cammino luminoso del jihad sulla via tracciata dal profeta (Mohammed. Ndr). L’esercito americano è stato costretto ad aggiornare le sue statistiche di morte dopo questa azione benedetta che ha accresciuto le sue perdite umane, mischiando il sangue dei suoi soldati con quelle delle sue spie e dei suoi protettori taliban apostati. Un avvenimento storico che ha sintetizzato con estrema precisione la fase attuale: tutti sono uniti a combattere una guerra contro lo Stato Islamico ed hanno ricevuto la stessa sorte.

Il tiranno americano (Biden. Ndr) è apparso poche ore dopo annichilito, sconfitto e in crisi per minacciare i soldati dello Stato islamico di una vendetta e una guerra, asserendo: “Non abbiamo finito con voi!”. Questa frase ha cancellato quella del suo predecessore il folle Trump che annunciò la fine dello Stato Islamico nell’est dell’Afghanistan. Lo Stato invece li ha sorpresi invadendo la loro fortezza più difesa a Kabul. Contro chi avete vinto ieri e contro chi state combattendo oggi?

Questa è la sconfitta più dolorosa, da almeno 10 anni, con il numero più alto di perdite umane tra le forze americane. Sono stati costretti ad issare la bandiera a lutto e sono apparsi sugli schermi le cerimonie dei funerali, fatto che non era avvenuto quando anni fa le milizie taliban avevano annunciato, con una menzogna grande, l’uccisione di decine di soldati statunitensi. Quella campagna di bugie (dei taliban. Ndr) non era stata creduta da nessuno se non dai seguaci di Al-Qaeda.

Il tiranno americano è apparso scosso sugli schermi televisivi a piangere la propria sfortuna, svelando così l’immenso colpo ricevuto che ha minato la sicurezza USA. La loro prevenzione si è limitata all’avviso di un attacco imminente, ma non ad impedirlo, farlo fallire oppure limitarne gli effetti. Oltre alle perdite di soldati, l’America ha perso il prestigio, grazie al colpo inferto da Abdul Rahman, armato con il “piccone del Tawheed”(Locuzione araba. Ndr).

Il colpo subito e la reazione scomposta con il presunto fallito attacco aereo sono indici della crisi che sta vivendo l’America. Il tiranno si è affrettato ad annunciare che è stato ucciso un capo dello Stato Islamico, senza citarne il nome. […] L’attacco che ha colpito i soldati e le spie dell’America ha messo a nudo il fallimento dell’operazione evacuazione. L’attentatore suicida ha trasformato la fierezza dell’America in lutto e vergogna. […]

La confusione che vive l’America è svelata dal continuo parlare dello Stato Islamico in Khorasan come se fosse una cosa nata in questo momento. Questo atteggiamento tenta di nascondere le loro bugie passate sulla fine e distruzione dello Stato. Dove sono i tiranni che avevano pronunciato quelle parole? Dov’è finito Trump e dov’è finito il suo servo afgano che è scappato appena mollato dall’America?

Il nuovo tiranno Biden ha cominciato un altro capitolo nella guerra contro lo Stato Islamico, ma si concluderà – Allah volendo – con il loro fallimento. Cadranno e se ne andranno come quelli che li hanno preceduti. Allah disporrà, con la sua grazia e perizia, la vittoria dello Stato islamico, che sarà una spina nel fianco, fuoco per i miscredenti e luce per i musulmani. […]

Questa è la grande battaglia del Tawheed (Monoteismo. Ndr) e porterà gloria ai musulmani, che vivranno fieri di essere servi soltanto di Allah. È Dio la forza dello Stato Islamico. […] I soldati del jihad non si curano del dove si sveglieranno la mattina dopo, in un palazzo, nella tomba oppure in carcere. […]

La confusione ha colpito oltre ai tiranni locali arabi e stranieri, anche i seguaci di Al-Qaeda i quali hanno perso la bussola della corretta via. Le loro posizioni sono oscillate dalla “teoria del complotto”, avanzata dagli apostati appartenenti alla Fratellanza Musulmana, al piagnucolare per la caduta delle vittime tra il “nemico vicino” (L’autore si riferisce ai cittadini afgani. Ndr), […] per scoprire alla fine che loro non combattono nessun altro nemico oltre allo Stato Islamico.

Speriamo che questa azione svegli i cuori dei molti che sono stati ingannati dalla propaganda di Taliban e di Al-Qaeda e trascinati nella devianza che li ha allontanati dalla retta via, per pentirsi e tornare tra la Jamaa (Comunità islamica. Ndr), dichiarando la jihad contro gli infedeli, nella consapevolezza che l’accordo di Doha impone di proteggere l’America nel nome della “lotta contro il terrorismo”.

Questo attacco ha chiarito nitidamente la differenza tra il comportamento dei musulmani e quello degli infedeli, ha affermato la perenne e continua lotta del Jihad, malgrado il pellegrinaggio verso Doha. Il Jihad è il destino scelto da Dio per noi. Che sfidino la volontà divina se ne sono capaci!

Un aspetto peculiare che ci rivela questo attacco è quello dello status di ex prigioniero del martire che ha condotto l’operazione. Dio ha voluto che lui venga liberato e si iscriva nelle liste dei martiri. L’attentatore ed i suoi “fratelli” combattenti sono stati denigrati dai taliban e da Al-Qaeda, mentendo, sapendo di mentire nell’affermare che sono stati liberati dalla prigione e trasportati su un aereo americano. […] L’operazione ha distinto la verità dalla menzogna; il leone liberato ha attaccato le truppe americane, spargendo paura e sangue, mentre i combattenti taliban proteggevano i crociati e le loro spie per farli arrivare in sicurezza all’aeroporto, come hanno documentato le immagini trasmesse in diretta. Chissà quali siano gli altri segreti nascosti! Tutto il mondo ha osservato i capi taliban trasportati sugli aerei dei tiranni dell’Oriente e dell’Occidente. Tutto questo, per volontà divina, ha smascherato il tradimento degli apostati. Meditate!

Mentre i mujahidin proseguono le loro battaglie, gli apostati taliban festeggiano “l’indipendenza”. Non sappiamo che indipendenza sia e da chi. Loro sono più vicini all’America ed ai tiranni del mondo. La permanenza dei taliban al potere è legata al loro ruolo nella “lotta contro il terrorismo”. Devono coordinarsi obbedendo all’America ed ai tiranni dell’Europa.

Il ritiro dell’America dall’Afghanistan è una nuova fase della guerra contro l’Islam, delegata ai nuovi agenti guidati da un nuovo Karzai. Una fase che vedrà una dura lotta tra i soldati del califfato e quelli del nazionalismo. Non c’è nulla di cui meravigliarsi, è la battaglia del Tawheed!

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