Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° luglio 2022.

Rassegna anno III/n. 181

Per informazioni e contatti manda un messaggio

Per ascoltare l’audio:             

                                            

Le vignette sono QUI

127 giorni di guerra. Missili russi su Odessa. La marina di Mosca si ritira dall’isola dei serpenti, nel Mar Nero. Zelensky esulta, in mezzo al paese ridotto in macerie. Secondo l’OIM, cinque milioni di sfollati interni sono tornati nelle loro case anche se danneggiate.

Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir, da 90 giorni in sciopero della fame nelle carceri di Al-Sissi. Anche la sorella, Mouna Seif, ha iniziato 19 giorni fa lo sciopero della fame permanente. Appello della redazione ai lettori ed ascoltatori di Anbamed, per non interrompere la catena, di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

In Italia, oggi digiuna: Grazia Parolari.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Ieri, 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Sostieni Anbamed

Il rapporto delle donazioni dal 1° maggio al 16 giugno ci dice che sono state raccolte 90 €. Meno di 2 € al giorno. Situazione allarmante.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

Ricordati che anche il più grande oceano è fatto di gocce!

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Bic: ICRAITRRPDO

Titoli

Sudan: 9 moti nella repressione di ieri contro la manifestazione anti golpe.

Libia: Nulla di fatto nelle trattative di Ginevra tra le parti politiche libiche.

Egitto: La procura archivia senza indagini la denuncia per la morte in carcere dell’economista Hadhoud.

Afghanistan: Attacco amato contro il raduno politico dei taliban a Kabul.

Israele: La Knesset ha votato per la fine della legislatura e elezioni a novembre.

Algeria: Zero rapporti economici con la Spagna, tranne per l’esportazione del gas.

Egitto 2: RSF denuncia il sistema mediatico comandato dai servizi segreti.

Le notizie

Sudan

La giunta militare assassina ha causato 9 morti tra i manifestanti contro il golpe che rivendicavano il ritorno al governo civile. La protesta era stata indetta il 30 giugno in commemorazione della prima grande manifestazione dopo la caduta del regime di Omar Bashir, per rivendicare verità e giustizia per le vittime della repressione. Ancora una volta la polizia ha usato le pallottole da guerra per affrontare i manifestanti pacifici. Secondo il comitato dei medici altri 500 feriti sono stati colpiti da proiettili di guerra. Dal 25 ottobre 2021, il Sudan vive sotto un golpe militare e senza un governo civile. La missione dell’ONU ha condannato l’uso sproporzionato della violenza e annunciato un rapporto al Consiglio di Sicurezza.  

Libia

Ennesimo fallimento delle trattative libiche per la legge elettorale. L’incontro di Ginevra, sotto l’egida dell’ONU, tra il presidente del Parlamento, Aqila Saleh, e quello del Congresso, El-Meshri, si è concluso con un nulla di fatto. La conferenza stampa finale annunciata per ieri, è stata annullata. Gli islamisti, rappresentati da El-Meshri, hanno avanzato la richiesta discriminatoria di divieto a candidarsi alle presidenziali per i libici con doppia cittadinanza. La sottile richiesta serve ad impedire al generale Haftar di candidarsi, per la sua cittadinanza USA, risalente al periodo nel quale era esule negli Stati Uniti, mentre gli islamisti sguazzavano con Seif Islam Gheddafi nel suo progetto di Libia Al-Ghad (Libia Domani) che doveva garantirgli il passaggio dei poteri, in forma ereditaria di padre in figlio, come nelle peggiori monarchie.   

Egitto

Sette ONG egiziane hanno stigmatizzato l’archiviazione dell’inchiesta giudiziaria sulla morte dell’economista Ayman Hadhoud, morto in carcere lo scorso marzo, un mese e mezzo dopo il suo arresto. Il fratello avvocato Omar Hadhoud ha denunciato che suo fratello era stato minacciato per le sue ricerche in materia economica ed in particolare sulle conseguenze negative delle misure governative. Gli avvocati del ricercatore scomparso hanno denunciato che la procura non ha voluto visionare le videocamere di sorveglianza nei luoghi dove era stato custodito il detenuto, non ha consultato altri medici per il referto sulla morte e non sono stati interrogati i medici dell’ospedale psichiatrico al quale era stato trasferito il professore pochi giorni prima della sua morte. Un caso eclatante di violazione dei diritti umani, che passa impunito da parte dei partner economici e politici dell’Egitto di Al-Sissi.

Afghanistan

Il movimento Taliban ha convocato una grande riunione dei suoi sostenitori, tra i notabili e i capi delle tribù, in una simil “Loya Jirga”, la forma consultiva popolare che risale ad una tradizione del Settecento. Per tre giorni i 3500 delegati, tutti maschi, discuteranno di questioni economiche e sociali. Habibullah Haqqani, presidente della consulta ha espresso un concetto politico che caratterizza il totalitarismo della visione jihadista: “Obbedire ai capi è il principio più importante nella nostra condotta”. Il raduno è stato criticato dagli oppositori che vi hanno visto un tentativo di risolvere le divisioni interne e di ottenere riconoscimenti internazionali. Malgrado le alte misure di sicurezza, un gruppo armato ha attaccato la zona del Politecnico di Kabul, dove si teneva la riunione. Il portavoce di Taliban ha detto che gli assalitori sono stati respinti e che tutti i partecipanti stanno bene.

Israele

La Knesset ha votato per lo scioglimento e la fine della legislatura e convocato le elezioni per il prossimo novembre. A presiedere il governo nella fase transitoria sarà Lapid, attuale ministro degli esteri, secondo gli accordi per la staffetta governativa raggiunti dopo le ultime votazioni. Queste elezioni anticipate saranno le quinte in tre anni e mezzo.   

Algeria

Il governo spagnolo si lamenta che l’Algeria ha bloccato tutti i rapporti economici bilaterali, tranne l’esportazione di gas. In seguito alla giravolta del governo spagnolo sulla questione del Sahara Occidentale, a favore del Marocco, Algeri ha cancellato gli effetti del “trattato di amicizia e di buon vicinato” firmato con Madrid nel 2002. Alle proteste dell’UE, l’Algeria ha risposto che la questione riguarda la sovranità nazionale e non intacca gli accordi con l’organismo collettivo europeo. Di fatto la banca centrale algerina ha posto degli ostacoli ai trasferimenti finanziari verso Madrid. Lo scambio commerciale tra i due paesi è stato nel 2021 di circa 6,58 miliardi di euro: 1,88 miliardi di esportazioni spagnole e 4,7 miliardi di esportazioni algerine, al 90% di gas.

Egitto 2

Un rapporto di Reporters senza frontiere accusa i programmi televisivi filo regime di svolgere feroci campagne di propaganda contro i giornalisti indipendenti. 27 pagine di denuncia della sistematica diffamazione nei confronti di chi esprime un’opinione fuori dal coro di osanna al rais. RSF rileva che i servizi segreti del regime posseggono la maggior parte delle testate giornalistiche, sia radio-televisive che online e cartacee e operano di concerto in campagne d’odio coordinate contro il dissenso. Nella classifica delle libertà di stampa, l’Egitto è collocato nella posizione 168esima su un totale di 180.

Approfondimento

IN MEMORIA DI ORHAN DOGAN

====================================================================

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Anche un piccolo contributo per noi significa molto. Torna presto a leggerci ed ascoltarci.

====================================================================

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio: clicca qui                                         […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *