Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

17 agosto 2022.

Rassegna anno III/n. 224

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Sono trascorsi 174 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiuna ancora una volta in solidarietà per 24 ore la collega Flora Cappelluti.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Siria: Raid turco nei pressi di Kobane fa strage di soldati di Damasco.

Palestina Occupata: L’esercito israeliano ammette la propria responsabilità nella strage del cimitero di Jebaliya.

Palestina Occupata 2: HRW chiede la liberazione dell’avvocato Hammouri detenuto da marzo senza accusa.

Yemen: Caccia di Dhubai bombardano l’esercito governativo a Shabwa.

Egitto: Cinque detenuti morti nei commissariati di polizia dalla fine di luglio.

Iran-Arabia Saudita: tensione diplomatica a causa di una vignetta del quotidiano Al-Riyadh raffigurante Khomeini nelle sembianze del diavolo.  

Le notizie

Siria

Caccia turchi hanno bombardato le postazioni dell’esercito diDamasco nella provincia di Aleppo, provocando 3 morti e 7 feriti secondo i media governativi. Fonti locali invece affermano che le vittime dell’attacco di Ankara sono molto di più. L’Osservatorio siriano afferma che i morti per i bombardamenti turchi sono 11. I raids sono avvenuti nella zona ad ovest di Kobane e sono stati preceduti da scambi di artiglieria tra le unità militari curde e l’esercito turco sulla linea frontiera. Nella zona si è registrata la fuga di migliaia di civili, per sfuggire ai bombardamenti. Ankara minaccia da diversi mesi di compiere un’offensiva nel nord della Siria per allungare la zona di controllo militare in territorio siriano verso est. Per impedire questa offensiva, i curdi sono stati costretti a raggiungere un accordo con Damasco, con la mediazione russa, per l’entrata nella regione autonoma di unità militari governative.  

Palestina Occupata

L’esercito israeliano – secondo il quotidiano Haaretz – ha ammesso la propria responsabilità nella morte di 5 bambini a Jebaliya, nella striscia di Gaza, durante l’aggressione di inizio agosto. La carneficina è avvenuta l’ultimo giorno dell’offensiva israeliana, quando i caccia di Tel Aviv hanno colpito il cimitero del campo profughi. Allora il portavoce dell’esercito israeliano aveva dichiarato di non aver compiuto operazioni nella zona ed ha avanzato l’ipotesi della caduta di un razzo palestinese per errore. Le famiglie dele vittime e l’autorità nazionale hanno chiesto un’inchiesta internazionale sull’accaduto e la condanna dei crimini di guerra israeliani.

Anche per il caso del giovane Shahham, ucciso a casa sua all’alba con un colpo di arma da fuoco con silenziatore, il rappresentante dell’ONU per la Palestina ha chiesto un’inchiesta indipendente per punire i responsabili. La famiglia non si accontenta delle scuse dell’esercito di occupazione e l’ANP si rivolgerà alla Corte Penale Internazionale.

Palestina Occupata 2

Human Rights Watch ha chiesto al governo israeliano il rilascio del giurista palestinese con nazionalità francese, Salah Hammouri, detenuto senza accusa e senza processo dal 7 marzo scorso. Hammouri è nato a Gerusalemme, ma risiede lì come straniero. Il ministero dell’Interno di Tel Aviv ha annullato il suo permesso di soggiorno e questo prelude al suo allontanamento in caso di uscita dal carcere. Un ebreo di qualsiasi nazionalità, invece, può andare a vivere permanentemente nelle terre palestinesi occupate senza pericolo di allontanamento. Questo è l’Apartheid di Israele. Hammouri è un avvocato attivista dell’associazione Tadhamon, che difende i prigionieri politici palestinesi e per questa sua attività è stato imprigionato.

Yemen

I caccia di Dhubai hanno bombardato la provincia di Shabwa, provocando morti e distruzioni È una guerra nella guerra yemenita. Nella provincia meridionale si assiste ad uno scontro tra le forze governative e milizie autonomiste sostenute dagli Emirati Arabi Uniti. È in corso una tregua con i ribelli Houthi, che controllano la capitale Sanaa e la quasi totalità del territorio settentrionale del paese. La fase di attesa per un negoziato sul futuro dello Yemen ha fatto scoppiare le contraddizioni che covavano sotto la cenere. Lo scontro per il controllo delle province orientali dello Yemen del Sud è scatenato dalla presenza di ingenti risorse petrolifere e gas.

Egitto

Diverse organizzazioni egiziane per la difesa dei diritti umani hanno denunciato la crescita esponenziale delle morti di cittadini fermati nei commissariati di polizia. “Dalla fine di luglio sono stati 5 i detenuti morti sotto tortura”, scrive la Rete egiziana per i Diritti Umani. Il ministero dell’Interno nega, ma non ci sono interventi seri da parte della magistratura per accertare i fatti. Ha destato scalpore il caso dello studente liceale Mustafà Muntasar Hàmed, (19 anni) entrato sano e salvo in commissariato ed è uscito in una bara sigillata. I membri della Commissione parlamentare per l’amnistia, voluta e nominata dallo stesso presidente Al-Sissi, sono perplessi sulla situazione e qualcuno ha espresso il suo dissenso su questi fatti, chiedendo inchieste e supervisione sul lavoro dei commissariati. Il clima generale però è segnato dal silenzio e dalla paura. A causa di questi sviluppi lo stesso lavoro della commissione è stato ritardato e molti detenuti che dovevano essere rilasciati, giacciono ancora in carcere senza accuse e senza processi.

Iran-Arabia Saudita

Una nuova crisi diplomatica tra Riad e Teheran a causa di una vignetta pubblicata su un quotidiano saudita che raffigura Khomeini nelle sembianze del diavolo. Il quotidiano Al-Ryadh ha pubblicato un’analisi sulle accuse all’Iran per la destabilizzazione della regione corredata di una vignetta di Khomeini con corna, barbetta e coda, icona tradizionale del diavolo Iblis. Nella tradizione coranica era un angelo che ha disobbedito all’ordine divino e si è assunto il compito di deviare l’animo umano verso il male. Il ministero degli esteri iraniano ha rivolto al governo saudita un messaggio molto duro, definendo l’accaduto “un’offesa gratuita ed ingiustificata”.

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1 commento

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