Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

29 giugno 2021

Rassegna n. 363

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L’assassinio dell’attivista Nizar Bannat in un commissariato di polizia dell’ ANP ha suscitato forti reazioni nella società palestinese e nel mondo della solidarietà con la causa di liberazione. Nella rubrica Approfondimenti una presa di posizione di AssoPace Palestina a firma della presidente Luisa Morgantini.

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I titoli

Palestina: Ancora repressione delle manifestazioni per l’assassinio di Bannat.

Etiopia: I guerriglieri riconquistano Makallè capoluogo del Tigray.

Migranti: Salvati 359 persone dalla marina libica e riportati a Tripoli per essere rinchiusi nei centri di detenzione delle milizie.

Libia: Aperta a Ginevra la conferenza del Forum libico per il Dialogo politico.

Iraq: Il lavoro minorile cancella il futuro per un terzo dei giovani iracheni.

Algeria: In carcere un ex deputato che ha offeso in TV la memoria dell’eroe nazionale, Abdel-Qader.

Le notizie

Palestina

Sono continuate anche ieri le manifestazioni contro l’Autorità Nazionale Palestinese in seguito all’assassinio dell’attivista Bannat in un commissariato delle forze di sicurezza. A Ramallah si sono tenute due manifestazioni una pro e una contro Abbas con scontri tra i partecipanti. Al lancio di pietre, la polizia ha risposto con lacrimogeni. Anche a Betlemme è stata repressa con violenza una manifestazione pacifica.

Ventuno associazioni palestinesi di difesa dei diritti hanno espresso la più dura condanna per l’atteggiamento dell’ANP contro la libertà di espressione e di manifestazione.

Il Partito del Popolo (PPP, ex partito comunista) ha deciso di uscire dal governo e ritirare il proprio ministro, Nasry Abu Geish (ministro del lavoro). L’agenzia di stampa Wafa scrive che il ministro della giustizia guiderà la commissione d’inchiesta sull’assassinio di Bannat e dovrebbe consegnare nelle mani del presidente Abbas il suo rapporto entro due giorni.

Etiopia

I guerriglieri del Fronte Popolare di liberazione del Tigray sono entrati a Makallè, capoluogo della provincia. Nelle scorse settimane ci sono stati duri scontri con i governativi che hanno subito perdite ingenti e anche diserzioni. Alla luce di queste informazioni si comprende la ferocia delle azioni indiscriminate dell’esercito di Addis Abeba, che ha bombardato un mercato a Togoga. Il governo di Addis Abeba non ammette questi sviluppi e annuncia una tregua unilaterale con la scusa di garantire ai contadini di compiere il raccolto stagionale, richiesta pervenuta dall’amministrazione provvisoria del Tigray, nominata dal governo federale. Secondo fonti locali, i capi dell’amministrazione sono già fuggiti da Makallè. La situazione appare drammatica, anche perché l’inaccessibile chiusura della regione da parte del governo federale sta causando una crisi umanitaria e – secondo i rapporti dell’ONU – una delle più gravi carestie degli ultimi 10 anni. Stati Uniti, GB e Irlanda hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza sulla situazione in Tigray. La richiesta per essere operativa deve ottenere il parere favorevole di almeno 9 su 15 membri.

Migranti

In due operazioni distinte, la marina libica ha salvato 359 migranti in difficoltà di fronte alle coste di Tripoli. Il gruppo più consistente era su una barca di legno con il motore in avaria. A bordo vi erano 270 persone, invece su un gommone ne erano stipate 89. Il salvataggio è arrivato in extremis con alcuni migranti caduti in acqua, ma secondo il loro racconto non ci sarebbero dispersi. Tutti i migranti riportati a Tripoli sono dell’Africa sub sahariana. Dopo le visite mediche, sono stati accompagnati ai centri di detenzione sotto la tutela delle milizie, che lucrano sulla disgrazie degli ultimi, senza che il nuovo governo di unità nazionale provveda a cambiare la condotta repressiva e disumana.

Libia

Si è svolta a Ginevra la riunione del Forum libico per il Dialogo politico, organismo creato lo scorso anno dall’ONU per uscire dallo stallo nel quale si era trovata la Libia. I 75 delegati dovranno discutere, fino a giovedì, delle questioni costituzionali per lo svolgimento delle elezioni il prossimo 24 dicembre. All’inaugurazione dei lavori hanno partecipato la ministra degli esteri, Najlaa Manquosh e l’inviato speciale ONU, Jan Kubis.

Iraq

Il lavoro minorile è una delle piaghe della società irachena a causa della corruzione e della crisi economica. Secondo stime non ufficiali sarebbero 800 mila i minori di 15 anni che compiono attività pesanti, come la fabbricazione dei mattoni di cemento. Un videomaker ha postato sui social un servizio su una società di costruzioni che impiega circa 400 bambini, alcuni dei quali di 8 – 10 anni, con una paga giornaliera equivalente a 3 – 4 Euro. Un dato preoccupante riguarda i minori che abbandonano la scuola dell’obbligo e secondo il Ministero dell’Istruzione sono tre milioni. In maggioranza sono orfani che hanno perso uno o tutt’e due i genitori durante la guerra ed hanno dovuto provvedere a sopravvivere vista la mancanza di programmi sociali di sostegno.

Algeria

Il tribunale di Algeri ha emesso l’ordine di arresto per un ex parlamentare che ha espresso giudizi molto offensivi nei confronti dell’eroe nazionale Abdel Qader (1808 – 1883) e dell’ex presidente Boumedienne. Omran Ayat Hmouda, intervistato dalla TV Al-Hayat, ha definito l’eroe della prima rivolta contro il colonialismo di essere un traditore e lo stesso epiteto lo ha rivolto all’ex presidente algerino Boumedienne e capo dell’esercito di liberazione nazionale durante la lotta vittoriosa contro il colonialismo francese. Le trasmissioni della TV sono state sospese per una settimana.

Approfondimenti

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