Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
30 Luglio 2021
Rassegna anno II/n. 30
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I titoli
Tunisia: La federazione dei lavoratori di nuovo protagonista del cambiamento per il ritorno al percorso costituzionale.
Palestina Occupata: Un altro giovane ucciso dai soldati israeliani. Il quarto in una settimana.
Egitto: 24 uomini della Fratellanza Musulmana condannati a morte per attentati contro la polizia commessi nel 2015.
Palestina-Israele: Passi in avanti nelle trattative segrete per lo scambio prigionieri tra Hamas e Tel Aviv.
Siria: L’esercito bombarda il centro di Daraa, nel sud, dopo anni di tregua non dichiarata.
Afghanistan: Il presidente Ghani ha chiesto al Pakistan di intervenire militarmente contro i taliban. Richiesta respinta da Islamabad.
Sahara Occidentale: Archiviato in Spagna il procedimento contro il leader del Polisario Ghali.
Le notizie
Tunisia
La federazione generale dei lavoratori tunisini, premio Nobel per la pace, ha presentato al presidente Saied una road map per uscire dalla crisi istituzionale. Nella proposta sindacale vi trovano spazio tre elementi fondamentali: nomina di un premier capace e preparato, ma soprattutto onesto e non macchiato di corruzione; azioni concrete per far fronte alla crisi economica, senza cedere alle pressioni del Fondo Monetario Internazionale; ritorno al più presto al percorso costituzionale, per il tramite di un dialogo nazionale che coinvolga tutti gli attori sulla scena politica tunisina.
Saied non ha ancora nominato il nuovo premier, ma ha messo il dito su una delle piaghe che hanno caratterizzato la crisi economica: la corruzione. Secondo il presidente, 460 politici e uomini d’affari hanno sottratto al paese quasi 5 miliardi di dollari, “somme che vanno restituite in forma di investimenti per il lavoro nelle zone depresse”. Continua anche l’opera di epurazione degli alti funzionari legati agli ex partiti di governo. Ultimo funzionario mandato a casa è stato il direttore generale della TV di Stato.
Palestina Occupata
Un altro giovane palestinese è morto per le pallottole dell’esercito di occupazione israeliano. È avvenuto a Beit Amer, a nord ovest della città di Al-Khaleel (Hebron). Shawkat Awad, 20 anni, è stato ucciso durante gli scontri per i funerali del bambino di 12 anni, Mohammed Allami, assassinato dai soldati israeliani il giorno prima, sempre a Beit Amer. Allami era stato ucciso nell’auto di famiglia, durante il ritorno a casa con il padre. Come al solito l’esercito di occupazione ha avanzato una spiegazione pretestuosa: l’autista non si era fermato al segnale di stop. Invece di sparare alle ruote, come ogni posto di blocco avrebbe fatto per fermare una macchina, i soldati hanno sparato ad altezza d’uomo, colpendo il bambino alla testa e al torace.
In Cisgiordania sono stati 4 i morti per le pallottole dei soldati israeliani in una settimana. Gli altri due casi: martedì, un 41enne è stato ucciso a Beita e sabato un ragazzo di 17 anni a Nabi Saleh, nei pressi di Ramallah.
Egitto
Il tribunale di Damanhour ha condannato 24 esponenti della Fratellanza Musulmana alla pena capitale con l’accusa di partecipazione a due attentati, uno contro un autobus della polizia, che aveva provocato la morte di 3 commissari ed il ferimento di 30 agenti e l’altro per l’uccisione di un commissario. I due attentati risalgono al 2015.
Palestina-Israele
Secondo fonti egiziane anonime, le trattative indirette tra la resistenza palestinese e il governo israeliano proseguono, con importanti passi in avanti verso un possibile accordo. “Hamas deve tener conto della drammatica situazione della popolazione, che vive dal 2007 sotto assedio ed embargo, ma anche il governo di Tel Aviv soffre della propria debolezza, sia per l’eterogeneità dei partiti che lo compongono, sia per la risicata maggioranza di un solo voto. Queste condizioni – continua la fonte – portano le due parti ad essere più disponibili ad un compromesso”.
La proposta egiziana consta di due fasi: il rilascio dei due agenti israeliani, entrati a Gaza in circostanze non chiarite, in cambio della liberazione di 300 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Hamas fornirà anche informazioni sugli altri due soldati ancora nelle sue mani. La seconda fase prevede la liberazione di questi due soldati, catturati durante l’invasione israeliana del 2014, in cambio della liberazione di 800 prigionieri tra i quali Marwan Barghouti. Secondo questa fonte egiziana, i viaggi dei negoziatori tra Tel Aviv e Gaza sono a scadenza settimanale con promettenti sviluppi.
Siria
Secondo fonti dell’opposizione armata, le truppe governative hanno bombardato il centro di Daraa, nel sud, dopo un lungo periodo di tregua non dichiarata. L’offensiva dell’esercito avanza su tre direttrici per il controllo del centro della città. Migliaia di civili sono fuggiti verso le zone rurali e nei villaggi della provincia si è svolto uno sciopero contro la ripresa dei combattimenti. Un comitato di notabili si è appellato ai militari russi, per la ripresa delle trattative che avevano garantito alla regione meridionale una relativa calma negli ultimi due anni.
Afghanistan
Un rapporto militare statunitense mette in risalto la pericolosità della situazione per il governo di Kabul. Da una parte l’intensificazione degli attacchi delle milizie jihadiste dopo la firma degli accordi di Trump con i Taliban, a Doha, nel febbraio 2020. Gli attacchi, infatti, sono passati da 9650 nel 2019 a 13242 nel 2020. Nei tre mesi da marzo a maggio di quest’anno, gli attacchi sono stati 10.383. Dall’altra parte, fatto ancora più grave è la mancanza di una strategia dell’esercito governativo. Le forze armate di Kabul soffrono di una corruzione dilagante, che arriva fino al punto della sparizione di metà dei carburanti per i veicoli militari. A questo si aggiunge l’incapacità di svolgere in modo autonomo la manutenzione delle armi per garantirne l’efficienza, in particolar modo per gli aerei da combattimento o trasporto truppe.
Le difficoltà, che questo rapporto rende palesi, trovano conferme nelle dichiarazioni del presidente pakistano, Imran Khan, che ha rivelato di aver ricevuto dal presidente Ghani la richiesta di un intervento militare contro i taliban; richiesta respinta da Islamabad.
Sahara Occidentale
La magistratura spagnola ha deciso l’archiviazione della denuncia nei confronti di Ibrahim Ghali, leader del Polisario, che è stato accusato da esponenti vicini al Marocco di “genocidio”. Ghali era stato ascoltato dal giudice in videoconferenza, quando era ricoverato in ospedale in Spagna. Il giorno dopo il suo interrogatorio, Ghali è partito per Algeri. Ieri, il giudice ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione del procedimento, decisione motivata dalla non conformità tra le dichiarazioni dei testimoni dell’accusa ed i contenuti della denuncia.