Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

11 agosto 2021

Rassegna anno II/n. 42

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I titoli

Afghanistan: Negoziati a Doha per trovare in extremis una via per la fine del conflitto.

Libia: I crimini dei mercenari russi in Libia documentati dalla BBC.

Siria: Un nuovo governo per il quarto settennato di Bashar Assad.

Algeria: Vasti incendi hanno causato la morte di 42 persone.

Marocco: Morto il tassista abusivo che si era dato fuoco dopo il sequestro del suo mezzo.

Iran: Processo in Svezia ad un ex giudice che aveva ordinato nel 1988 l’uccisione di oppositori in carcere.

Le Notizie

Afghanistan

Il primo giorno di negoziato a Doha tra la troika (USA, Russia, Cina e Pakistan) e le parti afghane, incontrate separatamente, si è concluso ieri senza risultati concreti. Ciascuna delegazione accusa l’altra di aver iniziato la guerra in corso. Domani si riprenderà l’incontro, dopo le consultazioni con i rispettivi governi e capi. I quattro paesi della Troika dichiarano di lavorare per la fine del conflitto, ma hanno interessi contrapposti e procedono in modo diverso per limitare gli effetti della guerra sul loro territorio. Il Pakistan ha completato la rete di filo spinato per l’80% della frontiera, la Russia ha svolto manovre militari con i propri alleati al confine nord dell’Afghanistan, mentre gli Stati Uniti bombardano le basi dei taliban e minacciano di non riconoscere un loro governo se viene assunto con la violenza.

Nel frattempo sul terreno l’avanzata dei miliziani è senza freni, perché seguono una strategia militare ordinata e con un forte impatto sulla popolazione e sugli avversari. In molte città, le truppe governative o sono fuggite o si sono arrese. La situazione umanitaria è gravissima: da maggio vi sono oltre 300 mila nuovi sfollati che vivono all’aperto e senza soccorsi.

Libia

Le trasmissioni della BBC in lingua araba e russa hanno messo in onda un’inchiesta sui mercenari russi della Wagner in Libia, al servizio del generale Haftar. Vengono rivelati aspetti inediti sul loro ruolo e le modalità di operare, a partire dall’armamento sofisticato che “non può non aver origine dall’esercito russo”. L’inchiesta è partita dal ritrovamento di due schede di cellulari abbandonate da un miliziano russo a Tripoli, durante la frettolosa ritirata dell’estate 2020. Testimonianze di ex mercenari che hanno prestato servizio nella Wagner e dei parenti delle vittime completano il quadro delle atrocità compiute, come per esempio l’uccisione dei prigionieri di guerra.

Siria

Il presidente siriano ha nominato un nuovo governo guidato da Hossein Arnous. Non ci sono stati cambiamenti nei ministeri principali. È un passo formale, dopo l’elezione di Bashar Assad per un quarto settennato, con il 95,1% dei voti in elezioni farsa. Il nuovo governo ha di fronte a sé compiti giganteschi, senza le risorse per mettere in campo delle soluzioni. Il 30% del territorio è occupato da forze straniere o da milizie siriane e mercenarie. La guerra non è mai cessata nel nord, né ad Idlib né ad Aleppo. Daiesh si sta riorganizzando e compie azioni contro i convogli militari nel centro desertico. Gli scontri sono ripresi a Daraa, nel sud. Israele continua a violare lo spazio aereo per bombardare, con il pretesto della presenza di milizie iraniane. A questa situazione militare disastrosa si aggiunge la crisi economica che ha portato l’80% della popolazione sotto la soglia della povertà. Guerra e sanzioni occidentali hanno provocato l’aumento dei prezzi e la riduzione dei servizi, come elettricità e fornitura dei carburanti.

Algeria

L’est algerino è colpito dagli incendi che hanno provocato la morte di 42 persone, tra i quali 25 militari che partecipavano alle operazioni di spegnimento. Il ministero della difesa definisce questi roghi come opere di criminali, ma non chiarisce a chi sono rivolte le accuse. Il primo ministro, Ayman Abdel-Rahman ha annunciato il ricorso al sostegno internazionale, per ottenere dei canadair, in quanto la protezione civile algerina ne è sprovvista.

Marocco

Un tassista abusivo, Yassin Lekhmedi, è morto dopo diversi giorni di agonia, per essersi dato fuoco in seguito al sequestro del suo mezzo da parte dei vigili urbani di Sidi Nour, nei pressi di Casablanca. La famiglia del defunto chiede l’apertura di un’inchiesta sul comportamento dei pubblici ufficiali. Lunedì, prima della morte del giovane, circa 200 persone hanno inscenato una manifestazione di protesta a Sidi Nuor, accusando le autorità di istigazione al suicidio. Secondo il fratello della vittima, gli agenti nella sede della polizia municipale avrebbero pronunciato frasi offensive della dignità personale.

Iran

In Svezia è in corso il processo contro Hamid Nouri, un ex giudice iraniano accusato di aver ordinato, nel 1988, l’assassinio di diverse persone senza processo. Nouri è stato fermato a Stoccolma nel 2019, durante un suo passaggio all’aeroporto della città. La procura svedese ha documentato che in due episodi, uno del 30 luglio e l’altro del 15 agosto del 1988, Nouri aveva ordinato l’uccisione di prigionieri del movimento di opposizione “Mujahideen Khalg” detenuti nel carcere di Kohrdasht. Le uccisioni erano l’esecuzione di una fatwa dell’Imam Khomeini, guida suprema dell’Iran. Nouri è considerato un esponente vicino all’attuale presidente iraniano Ibrahim Raissi. Centinaia di militanti di Mujahideen Khalq hanno manifestato davanti alla sede del Tribunale, chiedendo di incriminare Raissi.

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