Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

12 agosto 2021

Rassegna anno II/n. 43

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I titoli

Afghanistan: Si combatte mentre i negoziati a Doha languono. I taliban bombardano la base di Baghram, a 40 km a nord di Kabul.

Iran: Il presidente Raissi ha nominato il suo governo.

Etiopia: Il governo dichiara la mobilitazione generale per contrastare l’avanzata dei tigrini ad Amhara e Afar. A.I. accusa l’esercito di Addis Abeba e Asmara di atrocità contro le donne tigrine.

Sudan: Khartoum consegnerà Omar Bashir alla Corte penale internazionale.

Libia: Si è riunita in videoconferenza la commissione per la legge elettorale e la base costituzionale.

Le Notizie

Afghanistan

Altre città capoluogo sono passate sotto il controllo dei taliban; la marcia verso Kabul continua speditamente. Sono 9 le province conquistate dai miliziani su un totale di 34. Ieri è stata bombardata con l’artiglieria la base di Baghram, la più grande del paese, a 40 km a nord della capitale. I taliban si sono impossessati di un elicottero e molti armamenti all’aeroporto di Gunduz, ove si è registrato il passaggio di centinaia di soldati a fianco dei jihadisti. Infuria la battaglia per Mazar Sharif, dove il presidente Ghani ha fatto una visita per incitare i militari a resistere. Dopo la serie di débâcle, Ghani ha rimosso il capo dell’esercito ed è stato sostituito da un altro generale.

Proseguono oggi a Doha i lavori del quartetto (USA, Russia, Cina e Pakistan) con le parti afghane. Il governo Ghani ha presentato la sua visione per una soluzione negoziale, mentre il portavoce dei taliban ha affermato la preferenza del cammino negoziale, addossando la colpa al governo per l’escalation militare.

Iran

Il presidente iraniano Raissi ha scelto i suoi ministri e agli esteri è stato nominato un diplomatico della corrente conservatrice, noto per le sue posizioni intransigenti contro l’Occidente. Secondo la stampa locale questa scelta è un segno di interesse di Teheran a migliorare i rapporti con i paesi vicini, perché il diplomatico è stato ambasciatore a Bahrein e responsabile della commissione per i rapporti con i paesi arabi ed africani. Il dossier del negoziato per il nucleare passerà – secondo media semi ufficiali – all’alto consiglio per la sicurezza dello Stato, alle dirette dipendenze dell’Imam Khamenei. Quindi il raggiungimento di un accordo si allontana ulteriormente. Nello scorso giugno a Vienna si era arrivati ad un passo da un’intesa per la fine delle sanzioni USA, decise da Trump, e al rispetto di Teheran dei limiti imposti dall’accordo del 2015 alle operazioni di arricchimento dell’Uranio.

Etiopia

Il governo di Addis Abeba ha annunciato la fine della tregua e di aver intrapreso le operazioni militari contro il Fronte Tigray ad Amhara e Afar. Il premier Abiy ha rivolto un appello ai giovani ad arruolarsi nell’esercito. Nella seconda città di Amhara è stato dichiarato il coprifuoco, per bloccare l’arrivo degli sfollati. Sarebbero 200 mila le persone fuggite dalle loro case di fronte all’avanzata dei miliziani tigrini.

Amnesty International in un suo rapporto accusa le forze governative etiopiche ed eritree di aver compiuto atrocità contro i civili ed in particolare modo contro le donne, durante la guerra in Tigray dello scorso novembre. Il rapporto raccoglie le testimonianze di donne, le quali hanno denunciato di aver subito violenze sessuali di gruppo da parte dei soldati durante la prigionia, in alcuni casi davanti agli occhi dei loro figli. Il governo di Addis Abeba ha aperto un’inchiesta e sono stati fermati 3 soldati e altri 25 sono sotto indagini.

Sudan

Il governo sudanese e il Consiglio di Stato hanno annunciato che l’ex presidente Omar Bashir ed altri due alti collaboratori saranno consegnati alla Corte Penale Internazionale. I tre sono ricercati dal 2009 dalla CPI per i crimini di guerra in Darfur. La scorsa settimana il governo di Khartoum ha approvato la legge che permette la consegna dei ricercati dalla giustizia internazionale ed ha aderito anche allo Statuto di Roma. L’ex dittatore attualmente è in carcere e viene processato in Sudan per diversi capi d’accusa, dal colpo di Stato nel 1989 alla corruzione ed altri reati gravi per la guerra in Darfur.

Libia

Si è svolta ieri in videoconferenza la riunione della Commissione del Dialogo politico libico organizzata dalla missione ONU, UNSMIL. L’inviato, Ian Kubic, ha affermato nel discorso di apertura che la conferenza per il dialogo si terrà entro la fine di agosto, per approvare le basi costituzionali delle prossime elezioni. In caso di mancato raggiungimento di un accordo, le elezioni non si potranno tenere nella data prevista e l’ONU si vedrà costretta ad imporre sanzioni contro coloro che ostacoleranno il processo negoziale. Nel paese la tregua regge, ma nessuno sviluppo è stato registrato per il ritiro dei mercenari presenti, sia tra le file delle forze governative, sia tra quelle del generale Haftar. Non solo, ma la sicurezza a Tripoli per i funzionari civili del governo di unità nazionale è messa in pericolo dai sequestri arbitrari delle milizie. Il 2 agosto, Rida Fraitis funzionario-capo dell’ufficio di presidenza del governo a Bengasi è stato sequestrato in un ufficio a Tripoli e non si conosce finora la sua sorte. Malgrado gli appelli, il governo Dbeiba non ha ancora svelato i contorni della vicenda e non ha liberato Fraitis dalle mani delle milizie.

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