Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

25 agosto 2021

Rassegna anno II/n. 56

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I titoli

Afghanistan: Il capo della Cia, Burns, ha incontrato a Kabul il numero due dei taliban, Baradar.

Algeria-Marocco: Rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi del Maghreb.

Palestina: Arrestati dalla polizia dell’ANP 23 attivisti che stavano preparando una manifestazione di protesta sul caso di Nizar Bannat.

Siria: Truppe russe entrano a Daraa in seguito alla mediazione tra governativi e milizie.

Tunisia: Ad un mese dalla misure d’emergenza del presidente Saied, non si intravvede un’uscita dalla crisi politica e istituzionale.

Le notizie

Afghanistan

Il buon giorno si vede dal mattino.

Il portavoce taliban, Mujahid, ha chiesto alle donne lavoratrici di rimanere a casa in attesa delle determinazioni del nuovo potere islamista nel paese in materia di lavoro femminile. Mujahid ha sottolineato che: “La misura è stata intrapresa per garantire l’incolumità delle donne ed è provvisoria”.

Sul versante politico, la stampa statunitense ha pubblicato notizie, da fonti sotto copertura di anonimato, su un incontro segreto a Kabul tra il capo della Cia, William Burns, e il numero due dei Taliban, Abdulghani Baradar. Sarebbe l’incontro di più alto livello tra gli USA ed il movimento fondamentalista. Secondo il Washington Post, l’incontro ha affrontato la presenza dei militari USA all’aeroporto di Kabul. Nel frattempo il presidente Biden in videoconferenza ha comunicato al vertice del G7 che le truppe USA lasceranno l’Afghanistan il 31 agosto.

L’attività più lucrativa in Afghanistan è quella dei trafficanti di esseri umani. Per passare la frontiera con il Pakistan o l’Iran, chiedono 100 dollari a persona. Una donna impegnata nel campo dei diritti civili ha raccontato di aver intrapreso un viaggio di 500 km in auto con i propri 4 figli minori fino a Qandahar, dove ha ricevuto un documento di identità falso, che le ha permesso di passare la frontiera. Ha concluso l’intervista con questa frase: “Sono gli ultimi 500 dollari dei miei risparmi. Ho conquistato la libertà, ma il futuro dei miei figli è incerto”.

Algeria-Marocco

Il ministro degli Esteri algerino, Al-Amamra, ha annunciato, in una conferenza stampa, la rottura delle relazioni diplomatiche con il Marocco. Il motivo è l’appoggio di Rabat al movimento indipendentista della Cabilia. Al-Amamra ha sottolineato che questo passo non avrà effetti negativi sugli algerini presenti in Marocco e sui marocchini residenti in Algeria, “perché le relazioni tra gli Stati non devono riflettersi negativamente sui popoli”. I consolati, infatti, rimarranno aperti. Le relazioni tra i due paesi sono difficili dai tempi dell’Indipendenza algerina, con la guerra del 1963; l’occupazione del territorio Saharawi da parte marocchina nel ’76 ed infine questa crisi scaturita da una dichiarazione del ministro degli esteri del Marocco in sede ONU sull’appoggio al separatismo in Algeria. I due paesi sono impegnati in un programma di riarmo pericoloso e costoso che sottrae risorse allo sviluppo economico e minaccia la stabilità della regione.

Palestina

La polizia dell’ANP ha arrestato sabato scorso 23 attivisti che stavano preparando una manifestazione per chiedere verità e giustizia sul caso della morte di Nizar Bannat, l’attivista politico ucciso poche ore dopo il suo arresto, lo scorso giugno. Venti organizzazioni della società civile hanno emesso un comunicato di condanna alla misura repressiva del governo Shtie, chiedendo il rilascio immediato degli arrestati. Anche la Commissione ONU per i Diritti Umani e l’Ufficio UE a Gerusalemme Est hanno espresso condanna alle “misure coercitive contro le manifestazioni pacifiche in difesa dei diritti politici”.

Siria

La polizia militare russa è entrata nel centro di Daraa, che nei giorni scorsi è stato oggetto di bombardamenti da parte dell’artiglieria governativa. Dopo la morte di un civile e il ferimento di un’altra decina, le trattative tra le milizie che amministravano la città e il governo hanno portato a questo impegno russo a mantenere la calma. Insieme alle unità russe sono entrati nella città reparti dell’esercito di Damasco costituiti da soldati originari di Daraa. La soluzione potrebbe mettere fine all’offensiva governativa che da due mesi ha sottoposto la città meridionale siriana a un duro assedio e a ripetuti attacchi con l’artiglieria.

Tunisia

Gravi dichiarazioni del presidente tunisino Saied contro le istituzioni politiche, secondo lui “dannose per il futuro della popolazione”. In un discorso televisivo, registrato e distribuito alla stampa dalla presidenza, Saied accusa il Parlamento di un’azione legislativa deviata, programmata per essere un ostacolo alle aspettative del popolo, senza indicare cosa intende e quali siano i provvedimenti sotto accusa. Saied ha dimissionato il governo e sospeso il Parlamento un mese fa ed ha assunto tutti i tre poteri nelle proprie mani. La motivazione populista ha ottenuto il sostegno implicito della maggioranza dei cittadini, per il fallimento delle politiche di occupazione in campo economico e di contenimento della pandemia nel settore sanitario. Da un mese il paese è senza governo in carica e la misura temporanea di sospensione è stata rinnovata a tempo indeterminato.

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