Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

12 settembre 2021

Rassegna anno II/n. 74

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I titoli

Egitto: Secondo interrogatorio per Zaki. Rischia un rinvio a giudizio per minaccia alla stabilità dello Stato.

Afghanistan: Una manifestazione di centinaia di donne con il burqa a favore dei taliban e della segregazione.

Marocco: Incaricato il nuovo premier, Akhnouch, vincitore delle elezioni.

Iran: Visita del direttore dell’AIEA a Teheran.

Yemen: Attacco dei ribelli Houthi contro il porto di Mokha che ha distrutto ingenti quantità di aiuti umanitari.

Libia: Arrestato un somalo capo di una banda di trafficanti di esseri umani.

Le notizie

Egitto

Ieri l’altro si è tenuto, presso la Procura suprema della Sicurezza dello Stato, un nuovo interrogatorio per Patrick Zaki. Lo ha comunicato l’EIPR (Iniziativa Egiziana per i Diritti Personali), l’associazione per la quale Zaki ha lavorato e che gli fornisce supporto legale. L’ONG teme che questo secondo interrogatorio, dopo quello dello scorso luglio, sia un segnale per il rinvio a giudizio, com’è avvenuto in altri casi simili.

Zaki è in carcere dal 7 febbraio 2020, arrestato al suo ritorno al Cairo ed è accusato sulla base di alcuni post sui social di minaccia alla stabilità dello Stato.

Afghanistan

L’aeroporto di Kabul è tornato alla piena attività e sta ricevendo voli carichi di aiuti internazionali, soprattutto dagli Emirati e dal Qatar. La partenza dei cittadini afgani con visti per l’estero non è stata ostacolata dai miliziani. Anche le linee aeree pachistane hanno ripreso i voli da Islamabad a Kabul. I taliban stanno mostrando moderazione per garantirsi uno spazio di manovra con l’ONU nella gestione degli aiuti umanitari, necessari per salvare vite umane dalla fame. L’organismo internazionale è in difficoltà nelle relazioni con il movimento fondamentalista, perché il nuovo governo non è stato riconosciuto dal Consiglio di Sicurezza, ma le esigenze di sostegno umanitario sono serie.

Sul piano interno, i taliban sono decisi a imprimere un giro di vite al ruolo delle donne nella società. Un corteo di donne, completamente avvolte nel burqa nero, si è svolta ieri a Kabul, autorizzato e protetto dai miliziani. Le manifestanti hanno gridato slogan in sostegno all’applicazione della sharia in materia di segregazione di genere.

Un’inchiesta del New York Times ha svelato che l’attacco USA del 29 agosto contro un’auto a Kabul non ha ucciso un attentatore di Daiesh, ma un lavoratore che si guadagnava da vivere trasportando bidoni di acqua. La famiglia di Ismarai Ahmed aveva denunciato allora che il raid USA aveva ucciso 9 persone tra i quali anche bambini. L’inchiesta giornalistica si basa sull’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza che documentano l’attività lavorativa della vittima. Il Pentagono ha commentato che l’inchiesta sul caso continua. Un modo per insabbiare i crimini di guerra.

Marocco

Re Mohammed VI ha incaricato il segretario del Partito liberale, Aziz Akhnouch, a formare il nuovo governo dopo la vittoria nelle ultime elezioni. Il partito di Akhnouch è risultato il primo gruppo parlamentare con 102 seggi, nelle elezioni politiche dell’8 agosto. Gli islamisti di “Giustizia e Sviluppo” hanno subito una sonora sconfitta, dopo 10 anni di governo scendono da 125 seggi a 12. Il “Raggruppamento nazionale dei Liberali” ha annunciato l’avvio delle consultazioni con gli altri partiti per la formazione di una maggioranza in Parlamento. Akhnouch è un imprenditore considerato amico personale della famiglia reale ed ha costruito il suo patrimonio sul controllo, quasi monopolistico, del mercato della distribuzione dei carburanti e del gas per cucina. È stato per 14 anni ministro dell’agricoltura. Le promesse elettorali del suo partito sono state soprattutto riforme nei settori di istruzione e sanità e lotta alla disoccupazione, con una coalizione aperta anche ai partiti di sinistra.

Iran

Una delegazione dell’AIEA è in visita oggi a Teheran per discutere con le autorità iraniane i futuri sviluppi nelle ispezioni internazionali sul programma nucleare. È la prima visita dopo l’elezione del presidente Raissi. Il direttore dell’Agenzia Internazionale, Raffael Grossi, vuole ottenere spiegazioni sulla presenza di tracce di uranio in siti non denunciati e la visione delle registrazioni video in quelli monitorati. Da quanto riferito dalla stampa iraniana non ci sarà risposta positiva su nessuno dei due quesiti posti. Il portavoce del governo ha annunciato collaborazione, ma sul piano tecnico, “senza interferenze politiche” che esulano dal ruolo dell’AIEA. Un braccio di ferro che avrà sicuramente conseguenze sulle trattative di Vienna sospese dallo scorso giugno.

Yemen

I ribelli Houthi hanno compiuto un attacco con missili e droni sul porto yemenita di Mocha, sul Mar Rosso. Ingenti quantità di aiuti umanitari sono state distrutte. L’attacco è avvenuto poche settimane dopo la ripresa delle attività del porto commerciale, rimasto chiuso al traffico marittimo per 6 anni, a causa della guerra. Secondo il governo di Aden, l’attacco è stato compiuto con droni di fabbricazione iraniana.

Per il conflitto in Yemen, proprio in questi giorni, l’ONU ha nominato un nuovo inviato speciale che si accinge a svolgere i primi incontri con le parti.

Libia

La procura generale di Tripoli ha ordinato l’arresto di un cittadino somalo, Hassan Qaidi, accusato di traffico di esseri umani. Secondo l’accusa è capo di una rete operante nel trasferimento di migranti dal Corno d’Africa verso le città della regione occidentale libica. La rete gestiva diversi covi, nei quali venivano trattenuti i migranti. Qaidi è accusato dell’assassinio di 10 persone e dello stupro di molte donne; è anche implicato in azioni di richieste di riscatto dei migranti, rinchiusi nei nascondigli gestiti dalla sua rete. L’inchiesta delle forze di sicurezza di Tripoli, partita dalle denunce di donne stuprate, ha salvato diverse vittime trovate con le mani e i piedi incatenati.

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