Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

18 settembre 2021

Rassegna anno II/n. 80

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I titoli

Kurdistan: Assassinato a Solaimanie, in Irak, un dirigente del PKK.

Algeria: Morto l’ex presidene Bouteflika, all’età di 84 anni. Nel 2019 è stato costretto alle dimissioni da un grande movimento di massa.

Tunisia: Arrestato e poi rilasciato un deputato che aveva criticato l’operato del presidente Saied.

Palestina Occupata: Tre coloni accoltellano un autista di autobus palestinese. La polizia non spara contro gli aggressori, ma scrive un verbale e li lascia liberi.

Afghanistan: Niente più ministero degli affari femminili. Lo sostituisce quello denominato “Promozione della virtù e prevenzione del vizio”.

Washington ammette che la strage del 29 agosto era contro civili.

Iran: L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai approva l’adesione di Teheran.

Le notizie

Kurdistan

Assassinato a Solaimanie, in Irak, il dirigente del PKK, Yassin Polott. Lo ha comunicato l’ufficio per le relazioni estere del partito, accusando i servizi segreti turchi di essere gli autori del crimine. La polizia ha informato che un uomo originario del Nord Kurdistan (Turchia), mentre stava camminando per strada, è stato assassinato con 4 proiettili. Il vice presidente del governo autonomo del Kurdistan iracheno ha condannato l’agguato ed ha chiesto agli investigatori di garantire i responsabili alla giustizia.

Algeria

È morto ieri l’ex presidente Bouteflika, all’età di 84 anni. È stato costretto nel 2019 alle dimissioni da un grande movimento di massa “Hirak”. Nominato presidente nel 1999, è stato rieletto per ben tre volte: 2004, 2009 e 2014. La sua candidatura al quinto mandato ha sollevato la protesta della popolazione, stanca della corruzione dilagante e della disoccupazione in un paese ricco di petrolio e gas. Da tempo Bouteflika era di fatto incapace di condurre gli affari dello Stato, a causa di una grave malattia che lo aveva ridotto su una carrozzella. Al suo posto comandava uno staff costituito dal fratello e da altri alti funzionari del governo e dell’esercito, la cosiddetta “Banda”, nel linguaggio della gente comune. L’Hirak ha convinto l’esercito, per mantenere il potere, ad invitarlo a dimettersi e rinunciare al quinto mandato. In Algeria, il potere è ancora saldamente tenuto in mano dei militari, malgrado la riforma della Costituzione.

Tunisia

Il parlamentare Seif Eddin Makhlouf è stato arrestato da un gruppo di poliziotti in abiti civili di fronte alla sede della Procura Militare, mentre stava recandosi per essere interrogato. Makhlouf non gode più dell’immunità parlamentare dal 25 luglio, quando il presidente Saied ha mandato a casa il governo e ha congelato il Parlamento. Il suo avvocato ha definito l’arresto “violento e immotivato, un vero e proprio rapimento”. Il deputato capo del partito Karameh, islamista, è noto per le sue dure critiche al presidente Saied, definendolo “golpista”. Nel pomeriggio di ieri, Makhlouf è comparso davanti al giudice militare che lo ha rilasciato fissando un’altra data per l’interrogatorio. La vicenda per la quale è chiamato a rispondere è un suo intervento all’aeroporto, il 2 marzo scorso, a favore di una donna che la polizia di frontiera le ha vietato l’espatrio. L’accusa è offesa a pubblico ufficiale, ma traspare dalla vicenda un uso coercitivo del potere giudiziario a senso unico, in questa fase di sospensione delle istituzioni esecutive e legislative.

Palestina Occupata

Si sono svolte in Cisgiordania diverse manifestazioni contro la colonizzazione. Particolarmente partecipata quella del villaggio Moughir, a nord est di Ramallah, dove la protesta ha assunto il carattere di una preghiera collettiva sul terreno minacciato di confisca da parte dell’esercito di occupazione. Contro i fedeli sono stati lanciati lacrimogeni per disperderli. Anche a Yatta, a sud di Al-Khaleel (Hebron), le truppe di occupazione hanno disperso con la forza un sit-in di protesta al quale partecipavano anche gruppi di attivisti internazionali.

A Gerusalemme, un autista di autobus palestinese è stato accoltellato da un gruppo di coloni israeliani. La polizia che è intervenuta non ha sparato contro gli aggressori e si è limitata a redigere un verbale annotando le loro dichiarazioni.

Afghanistan

Il governo taliban ha deciso di cancellare il ministero per gli affari femminili e di sostituirlo con un altro denominato “Promozione della virtù e prevenzione del vizio”.

Davanti al palazzo presidenziale si è tenuta una manifestazione di donne che chiedevano di poter tornare al lavoro: “Vogliamo la nostra indipendenza economica e non accettiamo imposizioni sul modo di vestirci”, ha dichiarato una delle organizzatrici della protesta. Sui social sono diventate virali le foto di donne afghane vestite con i loro abiti tradizionali multicolori, con l’hashtag #Giù_le_Mani_dai_nostri_colori.

L’ONU ha rinnovato per altri 6 mesi la missione speciale per l’Afghanistan. Il segretario generale, Guterres, ha raccomandato al Consiglio di Sicurezza di cancellare alcune delle sanzioni contri i taliban, per facilitare le missioni umanitarie in soccorso della popolazione.

L’esercito USA ha ammesso che l’attacco del 29 agosto è stato un “errore grave”. Il Segretario alla difesa ha dichiarato che l’obiettivo colpito non era un gruppo dell’ISIS, ma civili. L’attacco con un drone – secondo testimoni locali ed un comunicato dei taliban – ha causato la morte di 10 persone tra le quali 7 bambini. Versione che si è rivelata veritiera. La stampa USA ha anticipato qualche giorno fa i risultati dell’indagine militare interna con un’inchiesta giornalstica, raccogliendo testimonianze e visionando alcune telecamere di sorveglianza nelle adiacenze del luogo dell’attacco.

La strage del 29 agosto sarà valutata tra i crimini di guerra oppure l’opinione pubblica e le cancellerie chiuderanno tutt’e due gli occhi?

Iran

Al vertice per il ventennale dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), tenuto a Dushambe, in Tagikistan, è stata ammessa l’adesione dell’Iran. L’organismo internazionale, che comprende Cina e Russia ed altri paesi asiatici, ha tenuto l’incontro in modalità mista, sia in presenza sia online. Il presidente iraniano Raissi ha partecipato personalmente per dare una rilevante importanza all’avvenimento, che rappresenta una boccata di ossigeno all’economia dell’Iran. Lo SCO, oltre alla cooperazione in campo economico, è impegnato anche sul fronte della lotta contro il terrorismo.

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