Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
02 marzo 2022.
Rassegna anno III/n. 060
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Settimo giorno di guerra russa contro l’Ucraina. Bombardato il centro della seconda città ucraina, Charkiv. Distrutti i centri di comunicazione della Tv di Kiev.
La Costituzione italiana ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. Cosa c’è nei trattati fondativi della Unione Europea che consente di rinviare armi ad un paese terzo?
Il 5 marzo a Roma manifestazione nazionale contro tutte le guerre.
Pubblichiamo una poesia di Ciro Gallo.
Domenica 27 marzo 2022 ore 18:00 si terrà, in modalità online, l’Assemblea dell’Associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità”. Tutti gli abbonati, anche non iscritti, possono chiedere il link per parteciparvi: anbamedaps@gmail.com
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I titoli
Palestina Occupata: Bambini feriti a Gerusalemme e giovani uccisi a Jenin.
Siria: Nel carcere di Saidanaya si muore in silenzio sotto tortura.
Giordania: Stampa imbavagliata e crisi dell’editoria, secondo un rapporto di un’associazione per la libertà dell’informazione.
Libia: Il governo Basha-Agha ha la fiducia. Dbeiba non rassegna le dimissioni e si annunciano scontri a Tripoli tra le milizie locali.
Le notizie
Palestina Occupata
A Gerusalemme, nella città vecchia le forze di occupazione hanno sparato una granata stordente, colpendo in faccia una bambina di 11 anni. È stata ricoverata in prognosi riservata e necessita di un intervento chirurgico. Non era in corso nessuna manifestazione, ma una cerimonia religiosa.
A Jenin, è morto un secondo giovane palestinese ferito all’alba di ieri in un’incursione delle forze di occupazione.
Un tribunale israeliano ha congelato lo sfratto per 4 famiglie di Sheikh Jarrah. La sentenza però non riconosce il diritto di proprietà alle famiglie che abitano in quelle case dal 1948, dopo aver perso le loro dimore nelle città d’origine occupate dagli israeliani.
Siria
Un rapporto della “Rete Siriana per i Diritti Umani” ha comunicato i nomi di 161 vittime morte nel mese di febbraio, tra i quali 66 hanno perso la vita sotto tortura nel carcere governativo di Saidanaya. Erano spariti coercitivamente dopo il loro arresto, nel 2018, da parte di uomini armati in abiti civili. Le forze di sicurezza hanno sempre negato che si trovino nelle loro mani. Recentemente le famiglie sono state informate che i loro cari sono morti.
Giordania
Il “Centro per la Protezione e la Libertà dei Giornalisti in Giordania” ha presentato un rapporto sulla situazione della libertà di stampa nel regno. “Richiami dei giornalisti dalla polizia politica, leggi restrittive anticostituzionali e ordini dei tribunali di divieto di pubblicazione sono tra gli strumenti di attacco al diritto di libertà di espressione e opinione”, suona il rapporto. È un’informazione imbavagliata, che la crisi dell’editoria, causata dal Covid, ha ulteriormente soffocato. L’unica nota positiva è la diminuzione dei casi di giornalisti arrestati o maltrattati in seguito a loro articoli investigativi, che mettevano a nudo corruzione e malaffare.
Libia
Il Parlamento ha votato la fiducia al governo Basha-Agha. Hanno votato a favore 92 su 102 deputati presenti. Molti deputati non sono giunti a Tobruk, dove ha sede il Parlamento, perché avevano ricevuto minacce di morte e di conseguenza non hanno potuto votare.
Subito dopo il voto, il premier Dbeiba ha accusato il presidente del Parlamento, Aqla Saleh, di falso, “perché non c’era il numero legale e ci sono molti dubbi sul conteggio dei voti”, ha detto il premier. Il paese ritorna alla casella n. zero, come nel periodo 2014-2020, quando c’erano due governi, uno a Tripoli e l’altro a Bengasi. Adesso la situazione, però, è più grave perché tutt’e due i governi avranno sede a Tripoli, con gli annessi di milizie al loro servizio. In mancanza di un accordo politico, sarà di nuovo guerra.
Contro la guerra, cambia la vita
Dai una possibilità alla pace
Roma, sabato 5 marzo 2022
ore 13:30 partenza da Piazza della Repubblica,
ore 14:30 arrivo a Piazza san Giovanni in Laterano
Sabato 5 marzo si terrà a Roma la manifestazione nazionale unitaria per fermare la guerra in Ucraina.
L’appuntamento è dalle ore 13.30 in Piazza della Repubblica nei pressi della Stazione Termini. Il corteo partirà intorno alle ore 14 per terminare in Piazza San Giovanni dove si terrà la manifestazione vera e propria con interventi dal palco.
Anche l’Arci si ritroverà in Piazza della Repubblica nel modo più visibile già dalle ore 12. Vi invitiamo a portare le nostre bandiere e quelle della pace sapendo che anche la direzione nazionale si farà carico di portarne alcune decine in piazza.
Dopo le tante e riuscite mobilitazioni locali, la Rete Italiana Pace e Disarmo ha deciso ieri sera di rispondere alle tanti voci provenienti dal vasto mondo pacifista, associativo e sindacale per un momento di mobilitazione grande, forte, visibile, unitaria.
È fondamentale l’impegno di tutti e tutte, in tutta Italia, per organizzare una nostra partecipazione grande, forte e visibile – nonostante le difficoltà e la fatica di questi tempi, siamo come sempre un punto di riferimento essenziale del pacifismo italiano, vogliamo esserlo, e dobbiamo riuscire a dimostrarlo anche in piazza.
Teniamoci in contatto! ARCI nazionale
Bisogna fermare la guerra in Ucraina.
Bisogna fermare tutte le guerre del mondo.
Condanniamo l’aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina.
Vogliamo il “cessate il fuoco”, chiediamo il ritiro delle truppe.
Ci vuole l’azione dell’ONU: disarmo e neutralità attiva.
Dall’Italia e dall’Europa devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari.
Protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Siamo con la società civile, con le lavoratrici e i lavoratori ucraini e russi che si oppongono alla guerra con la nonviolenza
No all’allargamento della NATO.
Sì alla sicurezza condivisa.
Vogliamo un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.
Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli, non con le armi ma con la democrazia, i diritti, la pace. Basta armi, basta violenza, basta guerra !
Adesioni: segreteria@retepacedisarmo.org
Insonni
1° MARZO 2022
Alle 4 del mattino
rispondi a ciò che ti scrivo.
Come me
questo mio amico non dorme
perdendo la possibilità di sognare
o perché ora i sogni ci fan paura
svegli restiamo
aspettando il sole del mattino
che sperando ci riscaldi
ancora un giorno
Come me
questo mio amico non dorme
perché oggi coperti sono
i sogni dal rumor delle bombe.
Ora lo sentiamo
perché a noi vicino
di quello lontano
poco ci siam curati.
Come me
questo mio amico non dorme
perché pensa ai bambini
siriani
afgani
libici
ed ora ucraini
costretti ad interrompere
il loro normale crescere
e non aver cortili
dove giocare
ma rifugi dove aver paura.
Come me
questo mio amico non dorme.
1° marzo 2022
CIRO GALLO.
Echi della stampa araba n. 12
In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.
La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.
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