Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

15 agosto 2022.

Rassegna anno III/n. 222

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Sono trascorsi 172 giorni di guerra.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiuna Paola Caridi, giornalista e scrittrice, autrice del blog Invisiblearabs, oltre ad essere la coordinatrice, insieme ad Amnesty International, della campagna di solidarietà con Alaa.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Egitto: Un colossale incendio in una chiesa copta del Cairo. 41 morti.

Siria: Bombardamenti israeliani su Damasco e Tartous.

Palestina Occupata: si è consegnato spontaneamente l’attentatore di Gerusalemme est.

Afghanistan: Ad un anno dalla partenza frettolosa dei soldati USA, Kabul non ha ancora pace sotto il dominio dei taliban.

Migranti: Due gommoni in avaria nel Mediterraneo e nessuno va in soccorso.

Iran: Sotto processo il riformista Tajzadeh, ex vice ministro dell’Interno.

Le notizie

Egitto

Un colossale incendio ha distrutto una chiesa copta nel distretto di El-Giza, ad ovest della capitale. 41 persone morte e decine di feriti. Secondo il ministero dell’Interno l’incendio è stato provocato da un corto circuito nel sistema di climatizzazione del luogo di culto. Durante la messa mattutina di domenica vi erano nella chiesa oltre 5 mila fedeli. L’incendio ha occluso la porta d’uscita e nel parapiglia molte persone sono rimaste schiacciate dalla folla in fuga. Secondo la protezione civile, la maggior parte delle vittime sono bambini che sono morti per asfissia. I vigili del fuoco hanno faticato prima di domare le fiamme e poter salvare le persone intrappolate nell’edificio. La procura del Cairo ha aperto un’inchiesta, per accertare che non vi siano altre cause dietro questo rogo. In Egitto, in passato, fanatici islamisti avevano appiccato il fuoco in chiese copte per fomentare l’odio e innescare una guerra di religione nel paese.   

Siria

Caccia israeliani hanno lanciato dallo spazio aereo libanese missili contro la periferia di Damasco e la città di Tartous, nel nord della Siria. Secondo l’agenzia stampa Sana, sono rimasti uccisi 3 soldati siriani e feriti altri tre. A Tartous, i missili israeliani hanno causato un colossale incendio nelle zone boschive. Da quando i rapporti tra Mosca e Tel Aviv si sono deteriorati, a causa della posizione israeliana sulla guerra in Ucraina, Russia ha fornito alla Siria sistemi di difesa anti missilistici avanzati che hanno costretto l’aeronautica di Israele a non entrare nello spazio aereo siriano ma agire violando quello libanese.

Palestina Occupata

L’attentatore di Gerusalemme est si è consegnato autonomamente alla polizia insieme all’arma che ha usato per sparare contro l’autobus, la notte tra venerdì e sabato. Secondo la tv di Stato si chiama Amir Saydanawi, cittadino israeliano residente a Gerusalemme est. Le forze di occupazione avevano arrestato un altro giovane palestinese che si trovava al moment degli spari nella zona. Sono stati arrestati anche diversi cittadini di Selwan, un borgo palestinese nei pressi di Gerusalemme. Saydanawi non era segnalato in precedenza alle forze di sicurezza e non risulta affiliato a nessuna organizzazione della resistenza palestinese. Il premier Lapid e il ministro della difesa Gantz, preoccupati per la campagna elettorale di novembre, hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco minacciando ritorsioni contro Gaza.

Afghanistan

Un anno di governo dei taliban ha mostrato il volto vero dei fondamentalisti afghani: una minaccia per il popolo afghano e per i paesi confinanti e un rifugio per il terrorismo qaedista. Malgrado le aperture diplomatiche, sia di Russia che degli Stati Uniti, gli studenti coranici padroni dell’Afghanistan continuano ad annunciare politiche di moderazione e applicare invece una repressione dura, mostrando allo stesso tempo incapacità di far fronte alla crisi economica che colpisce gli strati più poveri della società e nessuna riforma politico-sociale per inglobare nel processo politico altri partiti e dare eguale riconoscimento alle minoranze etniche e religiose. Le trattative di Doha tra gli Stati Uniti e i taliban non hanno registrato passi in avanti, vista l’ospitalità data al capo di Al-Qaeda, il medico egiziano Ayman Al-Zawahiri, proprio nel centro più ricco ed esclusivo di Kabul, dove si sono installati i capi dei taliban.

In Afghanistan le donne non hanno il diritto allo studio ed al lavoro e, come per tutti i fondamentalisti, il controllo sulla vita delle donne serve per un’egemonia ideologica sulla società. La questione delle minoranze è uno dei crimini evidenti, ma meno studiati e pubblicizzati in occidente. La minoranza Hazara sciita è fortemente discriminata e non protetta dagli attacchi terroristici dei daishisti dell’Isis-Khorasan. Nell’anno di potere taliban a Kabul, sono stati 700 gli hazara uccisi in attentati e attacchi degli estremisti di Isis-K. Un gioco di ruolo, che è letale per lo stesso gruppo dirigente taliban. I jihadisti di Daiesh hanno colpito l’11 agosto a Kabul, uccidendolo in una scuola coranica, uno dei principali teologi del movimento, Rahimullah Haqqani. Un’autorevole esponente che non ha nascosto la sua critica ai capi politici ed allo stesso emiro Akhundzadeh sulla questione femminile, prendendo posizione per il diritto allo studio delle donne e criticando la questione di imporre il burqa, “invece di dedicarsi a risolvere i problemi veri della popolazione: la povertà e la fame”. Quello che temono gli analisti occidentali è la crescita dell’Isis come avvenne dopo il ritiro delle truppe Usa dall’Iraq. Uno scenario che spaventa soprattutto i paesi confinanti. La politica delle sanzioni ha sempre fatto danni ai popoli e mai alle cricche che si sono impossessate del potere. Lo hanno dimostrato le esperienze di Iraq, Libia e Siria. Lo stesso vale per le campagne ONU di distribuzione di aiuti e non creazione di occupazione per un’economia locale. Il caso afghano impone alle diplomazie internazionali un rompicapo di non facile soluzione. Le donne afghane hanno capito di dover contare sulle proprie forze e di sfidare l’integralismo religioso con la rivendicazione dei diritti coraggiosamente. Una vera lezione di democrazia, contro le guerre di dominio.

Migranti

Alarmphone ha allertato le Guardie Costiere di Italia, Malta e Libia dell’esistenza di due gommoni in difficoltà Uno a 30 miglia da Lampedusa e l’altro nella zona SAR maltese. L’organizzazione umanitaria di soccorso telefonico sostiene che non ha ricevuto risposte e fino alla mezzanotte di ieri le imbarcazioni erano in balia delle onde. Nella prima barca ci sono circa 50 persone e nell’altra 10. Stamattina i contatti con le due barche si sono interrotte.

Iran

Il riformista Mustafà Tajzadeh è sotto processo a Teheran con l’accusa di “congiura contro la sicurezza dello Stato”. Tajzadeh aveva coperto l’incarico di vice ministro dell’Interno nel periodo di governo del presidente Khattami (1997-2005). In passato, l’uomo politico riformista era stato arrestato nel 2009, durante La sua partecipazione nelle manifestazioni contro la rielezione del conservatore Ahmadenejade ed è stato rilasciato nel 2016. Il suo arresto all’inizio dello scorso luglio appare pretestuoso e si potrebbe collegare soltanto al suo ruolo di oppositore che nel 2021 ha tentato di presentarsi alle elezioni presidenziali, ma la sua candidatura contro Raissi era stata bocciata dal Consiglio della protezione della Costituzione, organismo controllato dagli ultraconservatori.

Approfondimenti

In ricordo di Gino Strada

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1 commento

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