Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

05 settembre 2022.

Rassegna anno III/n. 243

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Per ascoltare l’audio:                                                         

Le vignette sono QUI

Sono passati 193 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiunano Alessandra Pessina, Simona Brambilla e Francesca Baccani.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Palestina Occupata/Cisgiordania: Due azioni armate palestinesi in Cisgiordania, con feriti tra militari e civili israeliani.

Israele/Iran: Il capo del Mossad inviato a Washington per contrastare l’accordo sul nucleare iraniano.

Palestina occupata/Gaza: Il boia torna ad uccidere a Gaza. 5 esecuzioni.

Sudan: 20 morti negli scontri inter etnici nella provincia Nilo Blu.

Iran: Una lettera dal carcere del regista Penahi denuncia la repressione del regime.

Giordania: Inaugurato il salone del libro di Amman.

Le Notizie

Palestina Occupata/Cisgiordania

Crescono le azioni armate palestinesi contro l’occupazione militare israeliana. Nella valle del Giordano, una sparatoria contro un pullman ha provocato il ferimento di 6 soldati e un civile. Secondo fonti dell’esercito, uno dei militari versa in gravi condizioni. Il ministro della difesa Gantz ha affermato che gli autori sono stati arrestati durante un rastrellamento in un villaggio vicino e sono state confiscate le armi usate. L’altro episodio è avvenuto ad ovest dii Ramallah. Una bomba a mano rudimentale, di fabbricazione artigianale, è stata lanciata contro un posto di blocco dell’esercito. Quattro soldati feriti. È scattata immediatamente un’operazione di inseguimento, con posti di blocco e coprifuoco in tutta la zona.

Israele/Iran

Il premier Lapid ha comunicato che oggi sarà a Washington il capo del Mossad, per spiegare all’amministrazione Biden il punt di vista israeliani su “i pericoli insiti nell’accordo per il nucleare iraniano”. Secondo Israele, l’unica via per impedire a Teheran di produrre la bomba atomica è quella delle sanzioni e la minaccia di un attacco militare per distruggere i suoi impianti. Gli oltranzisti di Tel Aviv mirano ad esasperare lo scontro nella regione, per creare maggiore instabilità utile alla politica egemonica nei confronti dei paesi arabi del Golfo. Non sono dello stesso parere i paesi dell’UE che hanno mediato per un accordo onorevole, che limita la proliferazione nucleare e allo stesso tempo garantisce il ritorno nel mercato internazionale del gas e del petrolio iraniani, per alleggerire la crisi energetica in corso seguita alla guerra in Ucraina.

Palestina occupata/Gaza

Il boia torna a uccidere a Gaza. Cinque esecuzioni di condanne a morte sono state operate dal ministero dell’interno del governo di Hamas. Due sono stati condannati per collaborazione con l’esercito israeliano e gli altri tre per reati comuni. Non sono state pubblicate le identità dei condannati, ma soltanto le iniziali e la data di nascita. Uno dei condannati per collaborazione è stato impiccato e l’altro ucciso con un colpo di arma da fuoco. Uno spettacolo macabro che non avviene nella striscia di Gaza da 5 anni.

Sudan

Sono ripresi gli scontri tribali nella regione del Nilo Blu, per il terzo giorno consecutivo causando la morte di 20 persone. Malgrado il coprifuoco e le mediazioni tra le parti da parte delle amministrazioni locali e nazionali, gli scontri sono divampati in diverse località per contese sulle proprietà dei terreni agricoli.

Iran

I registi iraniani Penahi e Rasoulaf hanno scritto una lettera dal carcere alla direzione del festival del cinema di Venezia. Hanno denunciato la repressione del dissenso nel loro paese. “Noi produciamo opere d’arte, e non operiamo secondo le richieste delle autorità e per questo siamo trattatii come nemici. Siamo invece soltanto dei registi indipendenti”. Jaafar Penahi è noto per la sua opposizione alla dittatura dei mollah e per le sue opere di critica alle restrizioni degli spazi di azione per minoranze, donne e le classi povere. È stato incarcerato e condannato a 6 anni in seguito alla sua adesione alle proteste per la ricandidatura del presidente conservatore Ahmadenejad, nel 2009, condanna che è stata sospesa, per poi ripresa lo scorso luglio in seguito ad una sua nuova protesta pubblica per l’arresto di alcuni colleghi registi. Al Festival di Venezia si presenta una sua opera “No Bears”. La partecipazione iraniana all’edizione 2022 del Festival è ricca di altri 6 film.

Giordania

Ha aperto i battenti il salone del libro di Amman. È una piattaforma per la cultura araba con la partecipazione di oltre 400 case editrici e la presentazione di oltre 100 eventi culturali fino al 10 settembre. La 21a edizione è stata dedicata al tema “Gerusalemme capitale della Palestina”. Un posto d’onore è stato riservato allo scrittore Waleed Seif, “noto per le sue opere narrative che si ispirano alla tradizione per affrontare tematiche odierne che attanagliano l’uomo della strada nella società araba”, come si è espresso il presidente dell’ordine degli scrittori e giornalisti giordani, Giabr Abu Fares.

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