Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

10 ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 278

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Le vignette sono QUI

Per ascoltare l’audio:                                                          

Sono passati sette mesi e 15 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati sei mesi e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi 10 ottobre digiuna per la prima volta Mirella Graglini.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

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I titoli 

Siria: Offensiva turca quotidiana di bassa intensità nella regione curda autonoma.

Palestina Occupata: Assedio e rastrellamenti nel campo di Sha’fat, alle porte di Gerusalemme est, dopo l’assassinio di una soldatessa.

Libano: Israele inizia le prove per il gasdotto del campo Karish, nella zona marittima contesa tra Beirut e Tel Aviv.  

Iran: Vertice del potere per rispondere alle proteste popolari. In 3 settimane di repressione, 183 morti tra i quali 19 minorenni.

Afghanistan: A Doha, incontro ai massimi livelli tra i servizi di sicurezza Usa e taliban.

Algeria: Visita della premier francese Elizabeth Borne ad Algeri per la ripresa di “una cooperazione rinnovata” tra i due paesi.

Le notizie

Siria

Continua la strisciante offensiva terrestre delle truppe truche contro le zone controllate dall’autonomia curda nel in tutte le province del nord siriano. A Raqqa, l’artiglieria pesante di Ankara ha martellato la località di Ain Issa con oltre 60 obici causando gravi danni alle abitazioni. Non ci sono state vittime soltanto per la preventiva evacuazione della popolazione verso le zone rurali all’aperto. Anche nella provincia di Hasaka, 7 villaggi sono stati colpiti dai missili terra-terra turchi. A Tal Tamer è stato distrutto il panificio e un distributore di benzina. I bombardamenti quotidiani sulla zona hanno costretto la popolazione a sfollare verso il capoluogo. Nella provincia di Aleppo, Afrin occupata è sottoposta ad una pressione per costringere la popolazione a sfollare. I miliziani siriani di “Sultan Mourad”, armati e finanziati dai servizi militari di Ankara, hanno compiuto rastrellamenti, posti di blocco e arresti di decine di cittadini curdi con l’accusa di collaborazione con le unità delle Forze democratiche. Per la loro liberazione viene chiesto o il pagamento di un riscatto oppure l’abbandono della città. Una sostituzione etnica in piena regola criminale.   

Palestina Occupata

L’esercito di occupazione israeliano sta svolgendo un assedio totale al campo profughi di Sha’fat, nei pressi di Gerusalemme est occupata. Unità delle forze speciali stanno compiendo operazioni di rastrellamento, all’interno del campo, alla ricerca di un giovane ventenne che ha sparato e ucciso una soldatessa, sabato. Tra gli arrestati ci sono 7 minorenni accusati di lancio di pietre contro i soldati. La tensione in Cisgiordania è altissima: infatti sabato l’esercito israeliano ha ucciso due giovani palestinesi a Jenin e compiuto operazioni in quasi tutti i territori occupati. Lo scontro è sul possesso delle terre agricole. I coloni ebrei usano una modalità collaudata per accaparrarseli: occupazione “temporanea” con roulette e caravan, intervento dell’esercito a loro protezione, dichiarazione del terreno “zona militare chiusa”, confisca ed assegnazione della gestione ai coloni. Un meccanismo fraudolento, perfetto per un progetto strategico più grande: impedire la nascita di uno stato palestinese.

Libano-Israele

La società Energean ha avviato le operazioni di prova per testare l’efficienza del gasdotto che collega il campo di Karish alla terra ferma. La società ha ricevuto la luce verde dai servizi di sicurezza israeliani, malgrado le minacce di Hezbollah, che chiedeva un accordo preliminare tra Libano e Israele per la demarcazione dei confini marittimi prima dell’avvio dello sfruttamento del campo conteso. La settimana scorsa il ministro della difesa israeliano Gantz ha minacciato il Libano di una guerra spietata se venissero colpite le strutture off-shore per la ricerca di gas. La questione del contenzioso tra i due paesi sembrava risolta dopo la proposta di mediazione USA, ma le polemiche elettorali in Israele hanno riportato la tensione ad un livello pericoloso. L’acceleramento operativo nel campo Karish, scientemente sbandierato, ha il sapore di una campagna elettorale dell’attuale governo per zittire le accuse di Netanyahu, che aveva insinuato il cedimento di Lapid e Gantz a quelli che ha chiamato i “ricatti di Hezbollah”.  

Iran

Le autorità iraniane stanno prendendo seriamente in considerazione gli effetti delle manifestazioni di protesta in corso. La presidenza della repubblica islamica ha convocato una riunione urgente delle tre istituzioni dello Stato: oltre a Raissi hanno partecipato il presidente del Parlamento e quello della magistratura, alla presenza dei capi dell’esercito e delle forze di sicurezza. Il mantra del comunicato finale è “unità della nazione contro le interferenze esterne”. Per la quarta settimana, le manifestazione continuano e hanno ripreso vigore dopo la pubblicazione del rapporto farsa dell’autopsia sul corpo di Mahsa Amini, uccisa in commissariato di polizia dopo l’arresto, per “violazione” alle regole sul chador, il velo della tradizione iraniana. L’agenzia ufficiale ha scritto che in 10 quartieri di Teheran si sono tenute manifestazioni che la polizia ha respinto con il lancio di lacrimogeni. Nel Bazar della capitale è stato assaltato un commissariato di polizia. La Tv di stato è stata hackerata, boccando le trasmissioni con la comparsa sullo schermo di un annuncio: “Ribellati e unisciti a noi!”. L’organizzazione iraniana per i diritti umani, con sede in Norvegia, ha affermato che il numero dei morti nelle prime tre settimane di rivolta popolare sono 183, tra i quali 19 minorenni, caduti sotto le armi della polizia.

Afghanistan

Un incontro di alto livello tra i servizi di sicurezza USA e quelli afghani si è svolto sabato a Doha, capitale del Qatar. Il vice direttore della CIA, David Cohen, si è riunito con il capo dei servizi taliban, Abdelhaq Wathiq. È il primo incontro a questo livello dall’assassinio a Kabul del capo di Al Qaeda Al-Zawahiri. Le relazioni a livello della sicurezza non si sono però interrotte. A settembre è avvenuto, infatti, uno scambio di prigionieri con la mediazione del Qatar. Temi al tavolo delle discussioni sono l’impegno taliban nella lotta contro il terrorismo e la confisca dei 7 miliardi di dollari di fondi della Banca centrale afghana depositati a Washington.

Algeria

È iniziata ieri la visita della premier francese, Elizabeth Borne, ad Algeri. Una visita centrata sulla ripresa di una cooperazione economica e culturale, per ripianare le “incomprensioni” sul passato coloniale francese in Algeria. La delegazione francese, infatti, comprende 16 ministri, quasi metà del governo. La visita avviene in seguito all’incontro dello scorso agosto tra i presidenti, Macron e Tabboune, ad Algeri, dove è stato siglato un accordo per una “cooperazione rinnovata” tra i due paesi, dopo una fase di tensione causata dalle dichiarazioni di Macron sul passato coloniale offensive per la nazione algerina.

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1 commento

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