Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

18 ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 286

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A Roma, il 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.

Anbamed ha aderito.

I titoli

Palestina: Arrestati in Indonesia 4 agenti del Mossad che avevano rapito a settembre un attivista palestinese.

Palestina Occupata: Manifestazioni notturne a Nablus e altre città della Cisgiordania occupata.

Sudan: 13 morti per gli scontri inter etnici nella regione del Nilo Blu.

Iran: Privata dal passaporto un’atleta che ha gareggiato a Seul senza chador.

Etiopia: Nessuna tregua. Addis Abeba vuole riprendere il controllo sugli aeroporti in Tigray.

Tunisia: Iniziata la settimana per le candidature alle elezioni politiche del 17 dicembre.

Egitto: Un senatore USA blocca lo stanziamento di 75 milioni di dollari in aiuti militari al Cairo.

Le notizie

Palestina

A Kuala Lampur, in Malesia, un attivista palestinese è stato rapito lo scorso settembre. Le autorità della polizia malesiane hanno affermato di aver liberato l’uomo e catturato i suoi rapitori, agenti del Mossad israeliano. L’attivista ha spiegato agli inquirenti che è stato interrogato a distanza, in collegamento video con i capi del servizio segreto a Tel Aviv.

Nel 2018, l’ingegnere informatico palestinese, originario di Gaza, Fady El-Batsh, è stato ucciso in Malesia da due uomini armati che lavoravano per il Mossad.

Palestina Occupata

A Nablus, si è svolta una manifestazione notturna contro l’occupazione e contro l’assedio imposto dalle truppe israeliane alla città, da oltre una settimana. In risposta all’appello del gruppo armato “Fossa dei leoni”, tutta la popolazione dai tetti delle case ha acceso le luci e intonato slogan e canti contro la repressione israeliana, frammezzati dal grido “Allahu Akbar” (Dio è grande). L’esercito ha sorvolato la città con i droni, osservando la situazione, impotente di fronte ad una resistenza di popolo nonviolenta. Azioni solidali simili sono avvenute anche a Jenin, Ramallah, Betlemme e Gerusalemme est. Un coro di popolo: “L’occupazione deve finire. Vogliamo la libertà”. A Jenin, una postazione dell’esercito è stata bersagliata di notte da una raffica di mitra. Gli attaccanti sono fuggiti coperti dal buio.

L’autorità nazionale palestinese si è rivolta all’ONU ed alla Croce Rossa Internazionale, chiedendo il loro intervento per monitorare la situazione di assedio a Nablus ed ha chiesto al governo di Tel Aviv di mettere fine all’assedio.

Sudan

Scontri etnici nella regione Nilo Blu, a sud di Khartoum ed al confine con l’Etiopia. Secondo le agenzie dell’ONU, i morti sono 13 ed i feriti 24. Gli scontri sono nati per lo stesso motivo di quelli passati: contenziosi sulla coltivazione e proprietà delle terre. Le autorità locali hanno imposto il coprifuoco nelle ore notturne, ma le azioni di vendette reciproche non sono cessate e rischiano di divampare ulteriormente. Gli scontri tribali sono iniziati a luglio ed a intermittenza si sono ripresi ad agosto e settembre. Il numero totale dele vittime è stato – secondo fonti governative – 149 morti. La popolazione sfollata viene calcolata in circa 100 mila persone.

Iran

L’Unione Europea ha deciso sanzioni contro i capi della polizia morale iraniana e nei confronti del ministro dell’informazione. Da Teheran, il portavoce del governo, Nassr Kanani, ha definito le misure “Non costruttive e irrazionali”, alludendo a possibili ostacoli nel negoziato di Vienna sul nucleare.

L’incendio nel carcere Evin della capitale Teheran ha causato la morte di 8 persone. Lo riferisce un comunicato della procura che sta indagando sul disastro. La polizia accusa i detenuti comuni di aver appiccato il fuoco, ma i parenti, che hanno visitato i feriti in ospedale, sostengono che il fuoco è partito dopo gli spari delle guardie all’interno di un magazzeno dove lavoravano i detenuti. Il carcere di Evin è stato più volte al centro delle accuse delle organizzazioni iraniane dei diritti umani, per le torture e i maltrattamenti subiti dagli arrestati.

La repressione del regime degli ayatollah ha toccato anche le donne iraniane che partecipano alle gare sportive all’estero. All’atleta, Elnaz Rekabi, che ha osato gareggiare senza chador a Seoul (Vedi il video), è stato ritirato il passaporto e il cellulare e non si conosce finora che fine abbia fatto. Non si trova in albergo e non è stato più possibile contattarla.  

Etiopia

Un’altra guerra dimenticata. Il governo di Addis Abeba, forte dell’intervento delle truppe eritree, ha annunciato che “non rinuncerà al controllo delle infrastrutture federali in Tigray. Aeroporti e caserme devono tornare nelle mani dell’esercito federale e l’offensiva in corso ha questo obiettivo”, come si è espresso il portavoce. Il premier Abi Ahmed continua a ripetere l’impegno per la tregua, ma né sul terreno, né sul tavolo del negoziato ha agito di conseguenza. La mediazione dell’ONU e dell’Unione Africana è stata accettata dalle due parti, ma i negoziati nel Sud Africa non sono mai iniziati.

Tunisia

La commissione elettorale ha aperto le registrazioni per le candidature alle elezioni politiche de 17 dicembre prossimo. I candidati hanno il tempo di una settimana per registrarsi. Il sistema elettorale, imposto dal presidente Saied, non prevede la partecipazione dei partiti, ma soltanto di sole singole persone, col sistema maggioritario. I partiti di opposizione hanno criticato l’impianto del voto e 17 formazioni hanno boicottato e invitato all’astensione. Sabato scorso, in occasione dell’anniversario della liberazione dal colonialismo francese, due manifestazioni di due partiti dell’opposizione, uno islamista e l’altro laico, hanno raccolto migliaia di sostenitori, in due piazze della capitale, per dire no a questa legge elettorale. La commissione elettorale ha risposto implicitamente alle critiche, affermando che nel primo giorno di registrazioni sono pervenute in tutto il territorio nazionale le domande di 1207 candidati. I seggi nel nuovo parlamento sono stati ridotti a 161.

Egitto

Un senatore ha bloccato l’assegnazione di un aiuto militare USA all’Egitto di 75 milioni di dollari. Il senatore democratico, Patrick Leahy, non ha votato in commissione il finanziamento aggiuntivo, adducendo motivi riguardanti il dossier dei diritti umani e gli arresti di politici e attivisti. L’amministrazione Biden aveva bloccato 130 milioni di aiuti militari al Cairo (il 10% del totale) per gli stessi motivi, ma il Dipartimento di Stato ha tentato di aggirare le proprie decisioni, aggiungendo aiuti militari per 75 milioni di dollari, sostenendo che vi sono stati nel frattempo progressi nel dossier diritti umani, con il rilascio di detenuti in attesa di giudizio. Il senatore Leahy, che è presidente della commissione, ha detto di no, perché “la situazione in Egitto è spiacevole”.

Mondo

  • Sono passati sette mesi e 22 giorni di guerra russa in Ucraina.

Il prossimo sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.

Appelli:

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati 200 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiunano due attivisti per i diritti umani, entrambi di Amnesty International Italia, che hanno già più volte scelto di rinunciare al cibo per 24 ore in solidarietà con Alaa. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, e Paolo Pignocchi, di Amnesty International Italia – Coordinamento Europa – Circoscrizione Marche

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Vogliamo che il premio Sakharov venga assegnato a Julian Assange

Una lettera urgente: https://www.anbamed.it/2022/10/17/julian-assange-deve-vincere-il-premio-sakharov-campagna-urgente/

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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1 commento

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